Giordano, Ligustro e Stefanì all’attacco del sindaco di Ceriale: “Ha commissariato la democrazia per salvare la poltrona”

  • Postato il 9 ottobre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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comune ceriale

Ceriale. “Un Bignami di arrampicata sugli specchi che meriterebbe di essere studiato nelle scuole di politica. Quella vecchia, ovviamente”. Così Luigi Giordano, Nadia Ligustro e Marcello Stefanì commentano le ultime dichiarazioni del sindaco di Ceriale Marinella Fasano.

Secondo i tre consiglieri, il primo cittadino “ci regala una narrazione commovente, quasi da ‘Libro Cuore’: lei, povera martire, costretta a una ‘scelta dolorosa’ per salvare Ceriale dal baratro del ‘commissariamento’. Un sacrificio. Peccato che si sia dimenticata di raccontare un piccolo, insignificante dettaglio: il baratro lo ha scavato lei”.

Prosegue poi Giordano: “Partiamo dal movente, il grande alibi: ‘evitare il commissariamento’. La sindaca ci dice che ben cinque consiglieri su otto non volevano più collaborare con me. Una rivolta popolare, praticamente. E quando sarebbe scoppiata questa epidemia di dissenso? Ha le date? Ci sono dei verbali, delle lettere, delle contestazioni formali fatte nei 16 mesi precedenti? O questa ‘forte incomprensione’ è magicamente comparsa tutta insieme, una mattina di fine settembre, giusto in tempo per giustificare il ribaltone? La verità è che questa non è la cronaca di una crisi inevitabile, ma la sceneggiatura di un’epurazione. L’accusa? Agivo ‘in maniera troppo individualistica’. Traduzione: non chiedevo il permesso. Non facevo la spola negli uffici giusti per farmi dire cosa fare. Lavoravo, portavo avanti le deleghe pesanti che mi erano state affidate. Forse è questo il problema: in certi palazzi, chi lavora sodo e senza chiedere ‘benedizioni’ viene visto non come una risorsa, ma come un fastidio”.

“E poi, il momento più alto del dramma: la sindaca che ‘cerca in tutti i modi di sanare’. Ma cosa vuol dire, di preciso? Ha convocato una riunione? Ha messo attorno a un tavolo me e i ‘dissidenti’? Ha provato una mediazione vera o ha semplicemente preso atto di un ammutinamento che lei stessa, con ogni probabilità, ha pilotato da dietro le quinte?”.

“Ma arriviamo al gran finale. Messa di fronte a due opzioni (dimettersi o tradire) Fasano sceglie la terza: tradire due volte. Primo tradimento: verso i suoi elettori. Quelli che avevano votato la lista ‘Ceriale Ceriale’ per avere un’alternativa alla minoranza di allora. Secondo tradimento: verso gli elettori della minoranza. Quelli che avevano votato i loro rappresentanti per fare opposizione a lei. In un attimo, con una capriola degna del miglior circo, la sindaca trova ‘una linea comune’ con quelli che fino al giorno prima erano i suoi avversari politici. E per cosa? Per salvare l’area T1, le ex scuole, le spiagge. Ma davvero ci vuole prendere per ingenui? Davvero crede che i cittadini pensino che l’unico modo per realizzare opere pubbliche fosse imbarcare nella sua maggioranza chi l’ha combattuta in campagna elettorale?”.

“Questa non è politica. Questo è un ‘inciucio’. Un patto sigillato non per il ‘bene del paese’, ma per la sopravvivenza di una poltrona. La sua – attaccano ancora i consiglieri – Cara sindaca, la sua giustificazione è peggio dell’atto stesso. È un insulto all’intelligenza dei cerialesi. Lei non ha salvato Ceriale dal commissariamento. Lei ha commissariato la democrazia, sospendendo il voto del 2023 e sostituendolo con un accordo di palazzo. Il suo non è stato un ‘percorso doloroso’. È stato un calcolo freddo. E l’appello finale al ‘senso civico’ suona come una beffa. Il vero senso civico, oggi, non è tenere in piedi questa farsa. È restituire la parola ai cittadini e farsi giudicare da loro. Tutto il resto è solo l’agonia di un’amministrazione che ha perso ogni credibilità”.

Autore
Il Vostro Giornale

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