Giorgio Armani e lo sport, un legame che va oltre il basket: il marchio EA7 in onore di Sheva e le divise della Nazionale

  • Postato il 4 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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“In che ruolo mi vedo bene in campo? Direi come play: nella vita mi è sempre piaciuto creare”. Nella moda ma anche nello sport, ultimo avamposto della vita lavorativa di Giorgio Armani, scomparso all’età di 91 anni. Un uomo che da stilista ha saputo reinventare anche il modo di vestire lo sport, sfruttando quella passione che nel corso degli anni gli ha permesso di diventare uno dei mecenati più importanti dell’universo sportivo nazionale. L’Olimpia Milano, raccolta nel 2008 da una crisi che pareva portarla verso l’oblio, è soltanto la punta dell’iceberg: Armani era un uomo di sport, e di modi per dimostrarlo ne ha trovati tantissimi.

L’epopea Olimpia di Re Giorgio, la terza stella e il marchio EA7

Poiché il basket era la sua passione, coltivata proprio in famiglia sin da bambino, impossibile non ripartire proprio da quel mondo per provare a lasciare il segno. L’Olimpia nel re della moda ha trovato il suo luminare, la sua guida, la porta sul futuro: da quando Armani ne ha acquisito la piena maggioranza sono arrivati 6 scudetti (incluso quello della terza stella), 3 Coppe Italia e 5 Supercoppe, più una final four di Eurolega (quella 2021, con la maledetta semifinale col Barcellona persa a fil di sirena).

Ed è grazie all’Olimpia che il marchio EA7 s’è fatto conoscere anche al di fuori dei confini sportivi: Milano gli ha dato la giusta visibilità dopo che già nel 2004 il marchio era stato creato per cercare di creare una filiera che andasse oltre la moda comune e lo stile. Un nuovo modo di concepire lo sport, con quel numero scelto come omaggio a uno dei grandi ambassador di casa Armani, vale a dire Andriy Shevchenko (il 7 era il numero che indossava al Milan).

L’intuizione di De Laurentiis, le divise iconiche di Euro 2020

Nel calcio Armani c’è arrivato per gradi, scegliendo anche qui una via non convenzionale: quando nel 2021 Aurelio De Laurentiis ha pensato bene di produrre le divise da gioco e il materiale tecnico del Napoli in proprio, è allora che ha bussato alla porta dell’amico Giorgio, trovando ampia disponibilità a collaborare. Con EA7 la Napoli del calcio ha festeggiato due scudetti in tre anni, generando nuovi ricavi che altrimenti, se si fosse affidata a marchi ben più noti e avvezzi alle dinamiche del mondo del calcio, non avrebbe mai generato.

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A proposito di 2021: è quella l’estate del trionfo dell’Italia del calcio nel campionato europeo itinerante, voluto per celebrare i 60 anni dalla costituzione della UEFA, un successo legato anche a immagini iconiche, come quelle delle divise dello staff tecnico indossate durante tutta la campagna di Euro 2020, ispirate peraltro a quelle che nel 1982 accompagnarono l’Italia di Bearzot verso la conquista del mundial spagnolo.

Negli anni Armani ha collaborato per le sue campagne pubblicitarie con giocatori del calibro di Cristiano Ronaldo, Beckham, Kaka, Figo, Cannavaro oltre a Shevchenko, facendone un marchio distintivo di bellezza ed eleganza.

Armani e le divise olimpiche, un connubio che ha già fatto la storia

Altri volti legati da sempre alla casa di moda Armani sono quelli di Paola Egonu, Rafael Nadal, Federica Pellegrini e Sofia Goggia. Quest’ultima raccontò di come nel 2022, dopo aver vinto in discesa a St. Moritz pur gareggiando con una mano fratturata, si presentò di sera proprio a casa dello stilista, invitata speciale in una serata evento, e seppur in condizioni piuttosto malconce (e senza aver avuto tempo di darsi una… sistemata: aveva ancora gli indumenti da gara e la felpa macchiata di sangue dopo l’operazione!) fece la sua conoscenza divenendone ambassador (tra l’altro dal 2022 EA7 è anche sponsor tecnico delle nazionali degli sport invernali).

Nel tennis è celebre la collaborazione con Fabio Fognini, tra i primi a vestire EA7, seguito poco tempo dopo da Lorenzo Sonego (che ancora oggi veste il marchio sportivo della casa di moda). Anche se il lascito forse più facilmente riconoscibile dato da EA7 al mondo dello sport italiano è quello legato alle divise olimpiche, che firma ininterrottamente dal 2012. A volte con risultati stilistici alquanto azzardati (si pensi alla divisa di Tokyo 2020, con un tricolore a ricomporre il cerchio rosso presente all’interno della bandiera nipponica), ma sempre con grande proprietà dei mezzi e coraggio. L’accordo è ancora in essere e proseguirà almeno fino ai giochi di Milano-Cortina 2026.

Quando ricevette il Collare d’Oro e disse: “Lo sport a modo mio”

Quando nel 2015 il CONI volle insignirlo della massima onorificenza dello sport italiano, vale a dire il Collare d’Oro, Giorgio Armani ebbe parole semplici, ma che ben testimoniavano quello che era il “suo manifesto” collegato allo sport.

“Quando ero giovane uscivamo dalla guerra, le palestre erano uno stanzone con la corda, il cavallo e il quadro svedese. Pian piano ho apprezzato lo sport e capito che era una cosa vera. Poi ho preso altre strade, ma mi sono “vendicato” e ho pensato allo sport a modo mio, vestendo gli sportivi, e anche spendendo un sacco di soldi con una squadra di basket. Sono orgoglioso e un po’ commosso di ricevere questo riconoscimento”. Mai banale, il signor Giorgio.

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Virgilio.it

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