Giro d'Italia, tappa 12: a Kooij le strade italiane piacciono da morire, Del Toro continua la "sua" corsa rosa
- Postato il 22 maggio 2025
- Di Virgilio.it
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Olav Kooij al Giro d’Italia viene sempre volentieri, anche se la fatica è spesso una sgradita compagna di viaggio. Ma quando si apre lo spiraglio per piazzare l’acuto, l’olandese non è il tipo da tirarsi indietro: vittoria lo scorso anno a Napoli, bis concesso quest’anno a Viadana, su uno sprint fatto su misura per i “veri” velocisti, tanto che nessuno ha avuto nulla da ridire sulla performance dell’uomo di punta per le volate della Visma. Che ha avuto in Wout Van Aert ed Edoardo Affini due perfetti apripista, tanto che a quel punto c’era rimasto solo da finalizzare il lavoro. Vittoria di prestigio, la seconda in Italia in questa stagione, visto che uno sprint se l’era portato a casa anche alla Tirreno-Adriatico.
- Van Aert il faro, Kooij il finalizzatore: la Visma è tornata
- Del Toro sempre a caccia di abbuoni: "Tolgo secondi ai rivali..."
Van Aert il faro, Kooij il finalizzatore: la Visma è tornata
Se anche la Visma ha battuto un colpo, allora più o meno vuol dire che un po’ tutti gli anelli della catena stanno andando al loro posto. Gli olandesi fino ad ora s’erano affidati a quel “monumento” di Van Aert, che è stato fondamentale per il giovane compagno di squadra, il quale ha già detto che domani proverà a ricambiare il favore nella tappa che porterà la carovana rosa a Vicenza, frazione che si presta benone a colpi di mano e da finisseur.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/faustocoppi60/status/1925578256058605636" profile_id="faustocoppi60" tweet_id="1925578256058605636"/]Proprio Van Aert è sembrato quello che più di tutti sta traendo giovamento dal passare dei giorni: aveva cominciato male il suo primo Giro, poi dopo la vittoria di domenica a Siena s’è sbloccato, e adesso ha voglia di lasciare nuovamente il segno. In Olanda peraltro hanno pure Van Uden che dopo la vittoria di Lecce ha fatto capire di essere entrato ormai in una dimensione importante quando di mezzo c’è una volata: il secondo posto dietro Kooij vale tanto e certifica il suo status di certezza (e non più sorpresa).
Mentre in Italia, orfani di Milan, continuiamo a fare tanta, troppa fatica, col solo Moschetti in top ten (decimo, appunto). Sconfitti di giornata, Pedersen e Groves: il danese sapeva che questo sarebbe stato uno sprint troppo “pulito” per le sue corde, mentre l’australiano ha confermato una volta di più di avere le pile scariche. Brutto segno.
Del Toro sempre a caccia di abbuoni: “Tolgo secondi ai rivali…”
In una tappa di trasferimento, per trovare qualche spunto degno di nota bisogna tornare ancora una volta a parlare di Isaac Del Toro. Che come le formichine continua a procurarsi il cibo per l’inverno (cioè le montagne della terza settimana): altri due secondi di abbuono conquistati sui rivali della generale, garantiti dal terzo posto nel Red Bull KM.
Il messicano si spende sempre con grande ardore, non sente il peso della maglia rosa sulle spalle e con i fatti (non certo a parole, perché praticamente non ne proferisce alcuna) dimostra che quella maglia la vuol tenere per davvero, e che vuol farsi trovare pronto a qualsiasi evenienza. “La verità è che sto cercando di imparare a correre in maglia rosa e non voglio essere arrogante, ma voglio imparare soprattutto come recuperare più velocemente. È certamente bello vedere la bici con i dettagli rosa, vestire questi colori, è qualcosa di incredibile. Magari non mi vedete sorridere troppo ma non è perché sono arrabbiato, quanto piuttosto perché sono incredulo. Capita però che quando sono assorto certe volte sorrido con me stesso. Dobbiamo imparare gestire meglio i momenti critici e vedere come si evolve la situazione e stare sempre attenti e non inseguire e basta”.
Parole da veterano, oltre che da umile “gregario” di un Ayuso che pure quella maglia rosa che tutti davano per fatta dovrà andarsela a riprendere con molta attenzione. “Nel team non ci sono problemi con nessuno – ha concluso Del Toro – ma è bello guadagnare punti bonus. Se io guadagno dei secondi, non li sto togliendo per esempio ad Ayuso, ma sono comunque secondi che togliamo di altre squadre”. Risposta intelligente, di chi sa quello che vuole.