Giro d'Italia, tappa 14: la caduta rimescola le carte. Del Toro può sognare, Simon Yates pure. Italiani addio

  • Postato il 24 maggio 2025
  • Di Virgilio.it
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La tappa (sulla carta) più interlocutoria diventa quella destinata a riscrivere da cima a fondo la storia del Giro. Che adesso sembra realmente guardare verso Ovest: il Messico non è poi tanto lontano da quando Isaac Del Toro ha deciso di prendere la maglia rosa, ma da qui a pensare che potesse realmente arrivare a dama erano in molti a nutrire dubbi. Molti di meno lo saranno stasera, dopo che una caduta ha completamente ridisegnato ogni mappa, scenario e previsione. Con Del Toro che forse, arrivato a questo punto, questo Giro ormai può solo perderlo.

Ciccone, il Giro è andato. Tiberi è dolorante

Occhio però a dire che si sia trattato solo di fortuna: le cadute fanno parte del gioco, ed evitare di restare intruppati dalla parte sbagliata del plotone è la prima cosa che un corridore dovrebbe fare. Così Ayuso, Roglic e Tiberi, giusto per citarne alcuni, finiscono tutti dietro la lavagna: non tutti hanno messo il piede a terra, ma loro si sono fatti trovare colpevolmente indietro quando Mads Pedersen è scivolato sul pavé bagnato e ha portato con sé sul fondo della strada anche Giulio Ciccone, l’uomo di classifica che ha pagato il dazio maggiore.

Perché l’abruzzese, arrivato con 16’ di ritardo, ormai è fuori dai giochi: domani potrebbe anche non ripartire, dal momento che i danni subiti nell’impatto sono sembrati da subito piuttosto ingenti. A terra c’è finito anche Tiberi, dolorante a una caviglia e arrivato al traguardo a un minuto e 44 secondi da Del Toro.

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Le speranze dei due italiani di dare l’assalto alla maglia rosa si sono dissolte all’istante, anche se almeno Tiberi è arrivato al traguardo dando la sensazione di volerci ancora provare. “Purtroppo sono finito a terra perché qualcuno davanti a me è caduto e poi mi sono ritrovato con un groviglio di biciclette addosso. Ero dolorante, ma sono ripartito e ho spinto a tutta. Questo mi fa pensare che non ci siano danni particolari, ma una diagnosi più precisa potrò averla solo nelle prossime ore dopo gli accertamenti del caso”.

Caruso migliore degli italiani. Che scaltri Yates e Carapaz

Del Toro alla fine è quello che ha trattato maggiore profitto dalla situazione che s’è venuta a creare. A riprova del fatto che è stato bravissimo a non farsi cogliere impreparato, correndo sempre nelle prime posizioni del gruppo. Come lui, anche Simon Yates e Richard Carapaz hanno evitato la scure dei secondi di ritardo: Ayuso ha chiuso a 48 secondi dal compagno di squadra, che adesso in classifica generale ne ha 86 di vantaggio (1’26”), con Yates salito al secondo posto a 1’20” dal messicano. Carapaz e Roglic sono sopra i due minuti, anche se a questo punto è difficile considerarli fuori dalla contesa.

E un po’ a sorpresa il migliore italiano è diventato Damiano Caruso, che non ha aspettato Tiberi (probabile che la Bahrain abbia detto al veterano di restare nel gruppo Ayuso), attardato di 2’55” dalla maglia rosa (7 secondi meglio di Tiberi).

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Virgilio.it

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