Giustizia campo di battaglia: il muro è alto e roccioso, come Renzi ben sa

  • Postato il 1 luglio 2025
  • Politica
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Dopo le forti critiche della Corte di Cassazione a due leggi fondamentali varate dall’esecutivo, il governo non ha altra scelta: accelerare la riforma della giustizia.

Come? Questo è l’interrogativo principale su cui ci si dovrà impegnare per uscire da un vicolo cieco assai pericoloso. “Le leggi le fa il governo”, si sostiene da una parte. “Si, ma debbono essere quelle giuste, in regola con la Carta Costituzionale”, è la risposta. “I tribunali italiani vogliono imporsi con un contropotere che non gli appartiene”.

Lo scontro si acuisce e si può dire che è dal 1992, dall’epoca di Mani Pulite, che il corto circuito tra i due poteri dello Stato non è mai stato riparato. Ragione per cui oggi, nel nostro Paese, si combatte una “guerra” che può provocare solo danni se non si comprende che in questo modo si va a sbattere contro un muro che non crolla.

La reazione del ministro della Giustizia

Giustizia campo di battaglia: il muro è alto e roccioso, come Renzi ben sa, nella foto Il ministro della Giustizia Carlo Nordio
Giustizia campo di battaglia: il muro è alto e roccioso, come Renzi ben sa – Blitzquotidiano.it (Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, Foto Ansa)

Il ministro Carlo Nordio si dice incredulo dopo aver letto le memorie della Suprema Corte. È molto critico e forse si lascia andare con qualche parola in più. Lo stesso fa Matteo Piantedosi, il responsabile degli Interni.

Giorgia Meloni ufficialmente tace, non vuole intervenire nel merito. Ma i rumors affermano senza ombra di dubbio che la premier si sia irritata contro i suoi due collaboratori. Serve più prudenza, lo scontro è in atto fra magistratura e politica, ma non per questo bisogna gettare benzina sul fuoco. 

Il momento è assai delicato per il governo: non è permesso che due poteri dello Stato bisticcino all’infinito. Deve entrare di prepotenza la diplomazia e dare a Sergio Mattarella la possibilità di intervenire senza calpestare il lavoro degli uni e degli altri.

Comunque sia, non bisogna perdere tempo prezioso, perché il Paese deve combattere contro problemi che assillano quotidianamente milioni di persone. Gli ultimi dati sono sconfortanti: prima l’inflazione, poi il carrello della spesa hanno subìto una impennata. La pressione fiscale, già molto alta, non arretra di un millimetro, anzi aumenta.

I veri problemi degli italiani

La povertà non ci pensa nemmeno a fare un passo indietro, così chi deve fare i conti alla fine del mese è sempre quella famiglia che compie veri e propri salti mortali per arrivare al 30 o al 31 di gennaio,  luglio, settembre o dicembre.

Succede, invece, che quel governo e quei parlamentari che siedono alla Camera o al Senato non si rendano conto della gravità del periodo che stiamo attraversando e pensino soltanto a combattere l’avversario o l’amico- nemico che fa finta di essere dalla sua parte.

Elly Schlein è andata a Budapest alla manifestazione del Gay pride. “Solo uno spreco di tempo”, affermano coloro che ideologicamente sono assai lontani dalla segretaria del Pd. La verità è che la numero uno dei dem deve fare i conti anche con i big del partito.

Ad esempio con Romano Prodi (vi pare poco?) il quale è dell’avviso che Elly “non si preoccupi dei problemi della gente”, indaffarata com’è a risolvere i suoi. Forse le beghe nazionali hanno distratto chi abbiamo eletto per rappresentarci.

Per capirci: continuano a dare un’occhiata alle due guerre che sconvolgono il mondo? Si rendono conto che in Ucraina e nella striscia di Gaza muoiono ogni giorno decine di donne e di bambini? Perchè mai non ci si affanna a tentare di unire la vecchia Europa fino a diventare i protagonisti di un ritorno alla pace.

L’importante è difendere l’orticello di casa e la poltrona che si è riusciti a conquistare. Si cerca affannosamente la pubblicità, un titolo sui giornali per apparire e per dimostrare che si è ancora vivi e vegeti nel mondo della politica. Ragione per cui Matteo Renzi accetta pure di andare al podcast di Fedez pur di apparire. Attenzione: si tratta di un ex presidente del consiglio che aveva raggiunto il 40 per cento delle preferenze in Italia. Che dire? Come commentare? Non ci resta che piangere e sperare che in futuro si torni al passato.

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Autore
Blitz

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