Gli abiti cambiati in aereo e l’intesa sui 20mila euro: i retroscena dell’omicidio di Luca Monaldi e Luca Gombi

  • Postato il 3 giugno 2025
  • Cronaca Nera
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un’intesa verbale da 20mila euro per risolvere il contratto di affitto – regolarmente stipulato – della stanza dell’appartamento in piazza dell’Unità a Bologna. Era su questa cifra, secondo la ricostruzione della Squadra mobile, l’accordo raggiunto fra Luca Monaldi e Luca Gombi, trovati morti lunedì mattina nella loro abitazione, e Gennaro Maffia, fermato in Spagna per il duplice omicidio. Ma forse il patto non si sarebbe mai concretizzato nell’effettivo passaggio di denaro, secondo una prima ricostruzione della polizia, aspetto che avrebbe ulteriormente incrinato i rapporti fra i tre. Le tensioni avrebbero quindi portato all’efferato delitto sul quale indagano i poliziotti coordinati dal pm Tommaso Pierini.

La coppia residente voleva vendere l’abitazione e aveva trovato un compratore, ma l’immobile doveva essere libero e il 48enne doveva quindi andare via. Da qui la decisione di trovare un’intesa economica. Giovedì Maffia, secondo quanta accertato dalla polizia, si è recato in banca dicendo al direttore di filiale che qualcuno gli aveva tolto soldi dal conto corrente e che sospettava di uno dei due proprietari della casa. Al direttore di banca avrebbe detto: “La pagheranno”. Sembrava solo uno sfogo ma poi, riferiscono gli investigatori, ne sarebbe scaturita la violenta aggressione.

Al termine della quale – sono le 6 del mattino di lunedì 2 giugno – Maffia viene ripreso dalle telecamere di sorveglianza con uno zaino in spalla, due valigie, una maglia arancione-giallo e pantaloni corti mentre lascia l’appartamento per dirigersi all’aeroporto Marconi. Grazie agli accertamenti, condotti in collaborazione con la Polaria, l’uomo, che lavorava in campo edile e che era senza lavoro da un mese e mezzo (percependo la liquidazione) è stato intercettato al Marconi.

In aeroporto aveva acquistato due biglietti in contanti: il primo per Madrid, con volo in partenza alle 12, e uno per Barcellona con partenza alle 8. Grazie alla collaborazione con il Servizio centrale operativo, a un esperto per la sicurezza distaccato a Madrid e al servizio di cooperazione internazionale di Polizia Fast (Fugitive active searching team) il 48enne in pochi minuti è stato individuato sul volo, preso e poi fermato all’aeroporto di Barcellona dove è atterrato alle 10.35. All’arrivo in Catalogna l’uomo “era vestito diversamente rispetto a come era partito, aveva una maglia diversa, quindi ha avuto la possibilità di cambiarsi gli abiti”, probabilmente a bordo dell’aereo. Un fatto che, visto il quadro sempre più pesante a suo carico, potrebbe far ipotizzare ad un tentativo di camuffamento per sfuggire alle ricerche delle forze dell’ordine.

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Il Fatto Quotidiano

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