Gli Sbandieratori di Cori al festival di Mosca. Fdi: “Legittimano la violenza di Putin”. La replica: “Siamo promotori di pace”

  • Postato il 27 agosto 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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La partecipazione degli Storici Sbandieratori delle Contrade di Cori, paese in provincia di Latina, allo Spasskaya Tower – International Military Music Festival a Mosca ha fatto scoppiare una vera e propria polemica nel consiglio cittadino, che è arrivata anche al Parlamento europeo. Consiglieri comunali e cittadini hanno contestato sui social non solo la scelta di partecipare al festival in Russia, ma anche la decisione del gruppo di sbandieratori di non esibirsi con i colori della contrada che rappresentano: il giallo e l’azzurro, gli stessi della bandiera ucraina.

“L’Italia non si è prestata alla propaganda russa neanche per eventi ben più importanti in campo musicale”, hanno sottolineato Germana Silvi, Evaristo Silvi e Aristide Proietti, consiglieri comunali di opposizione. “Allo Spasskaya Tower International Military Music Festival non ha risposto nessun Paese Europeo. Le bande militari presenti sono tutte di eserciti di Paesi dell’area di influenza del neo-imperialismo russo. Un festival sponsorizzato da soggetti coinvolti nel massacro del popolo ucraino da oltre tre anni, lo stesso popolo che abbiamo avuto il privilegio di ospitare a Cori”.

I consiglieri comunali, inoltre, hanno accusato il gruppo di sbandieratori di essersi assoggettati alla richiesta russa di non usare i loro costumi e le loro bandiere con i colori giallo-azzurri di Porta Romana perché sono i medesimi colori dalla bandiera ucraina. “Un atto di arroganza da parte della Russia. Una forma di sottomissione da parte degli Sbandieratori delle Contrade che, forse distrattamente, avallano la politica imperialistica di Putin”, hanno scritto i consiglieri. “Ribadiamo, con fermezza e responsabilità di cittadini: NO, gli Sbandieratori delle Contrade non rappresentano la città di Cori. NO, non in nostro nome”, hanno concluso.

Ad alimentare la polemica arriva anche l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini: “Apprendo con stupore e amarezza della partecipazione di un gruppo di Sbandieratori di Cori a una parata di musica militare a Mosca sulla Piazza Rossa, per omaggiare l’esercito russo”, ha detto il politico nato a Terracina, molto vicino a Giorgia Meloni. “Conosco personalmente la meravigliosa rievocazione storica degli Sbandieratori di Cori e comprendo l’autonomia delle realtà culturali locali, ma non si può fare finta di non sapere cosa stia accadendo da oltre tre anni. A Cori sopravvive da secoli una orgogliosa identità storica che è patrimonio dell’Italia e del mondo. Spiace vederla strumentalizzata dal regime di Putin per legittimare la violenza prevaricatrice che sta insanguinando l’Ucraina.”

Gli Sbandieratori hanno risposto alle critiche definendosi un gruppo “apolitico e apartitico“. “Sul tema delle guerre nel mondo la nostra storia parla chiaro: andiamo dappertutto e siamo promotori di incontro e pace tra i popoli”, ha scritto il gruppo sui suoi canali social. Gli Sbandieratori hanno poi difeso la scelta di non portare i colori della contrada: “I colori giallo-blu non ci sono stati vietati, non li abbiamo portati NOI per una questione di sicurezza dei membri che partivano in quanto, facendo esibizioni anche in altre zone di Mosca dove i controlli di polizia sono meno rigorosi si sarebbe potuto verificare qualche gesto estremo di estremisti o facinorosi!”. “Abbiamo sempre cercato di unire e mai dividere, la fratellanza e la pace dei popoli è ciò che abbiamo sempre cercato e continueremo a fare in tutte le manifestazioni e festival folklorici cui parteciperemo”, ha concluso il gruppo.

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Il Fatto Quotidiano

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