Gli scienziati si preparano a una nuova pandemia: il rischio è serio ed imminente
- Postato il 5 maggio 2025
- Salute
- Di Blitz
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Uno studio della Northern Arizona University segnala un possibile aumento dei decessi fino a 46 volte nei prossimi cinque anni
La resistenza agli antibiotici rappresenta una delle sfide più gravi per la salute pubblica globale. Recenti studi, tra cui una ricerca condotta dalla Northern Arizona University, hanno lanciato un allerta inquietante: se non si interviene con urgenza, l’umanità potrebbe affrontare un aumento drammatico dei decessi causati da infezioni batteriche resistenti ai farmaci.
La previsione è che i decessi per infezioni da Escherichia coli possano aumentare fino a 46 volte nei prossimi cinque anni qualora si diffondano ceppi resistenti a tutti gli antibiotici conosciuti. Questo scenario non è solo teorico, ma rappresenta un rischio concreto e imminente che richiede una riflessione approfondita.
Un rischio concreto e imminente
Utilizzando modelli basati su dati storici relativi ai casi di sepsi negli Stati Uniti, i ricercatori hanno simulato l’impatto di un ceppo pan-resistente di E. coli. I risultati, pubblicati sulla rivista Communications Medicine, rivelano che un simile scenario porterebbe a un’alleanza significativa dei tassi di mortalità, con incrementi che variano tra 18 e 46 volte in soli cinque anni. “Questa ricerca valuta la probabile velocità e l’entità di tali impatti previsti e dice essenzialmente: ‘Aspetta, questo problema potrebbe rapidamente diventare ordini di grandezza peggiori di quanto abbiamo pianificato’”, ha dichiarato Benjamin Koch, autore principale dello studio e ricercatore senior presso la Northern Arizona University.

Sebbene il ceppo di E. coli descritto nello studio sia attualmente ipotetico, gli esperti avvertono che la sua comparsa è solo una questione di tempo. Potrebbe verificarsi in un anno o tra un secolo, ma la minaccia, come evidenziato da Koch, è reale e imminente. Questo richiede una mobilitazione globale e una rinnovata attenzione verso la salute pubblica.
La scoperta degli antibiotici da parte di Alexander Fleming nel 1928 ha segnato un punto di svolta nella medicina moderna, offrendo trattamenti efficaci per una vasta gamma di infezioni batteriche. Tuttavia, l’uso intensivo e spesso inappropriato di questi farmaci ha innescato un processo evolutivo nei batteri, portando alla selezione di ceppi resistenti. La resistenza batterica si verifica quando i microrganismi sviluppano mutazioni che consentono loro di sopravvivere nonostante la somministrazione di antibiotici. Queste mutazioni si diffondono nel tempo, rendendo inefficaci farmaci una volta considerati miracolosi.
Un esempio emblematico di questo fenomeno è rappresentato dal batterio Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA), che continua a causare gravi infezioni negli ospedali e nelle comunità. Le pratiche di prescrizione inadeguate, l’uso di antibiotici per trattare infezioni virali – contro le quali sono inefficaci – e l’interruzione prematura delle terapie favoriscono lo sviluppo di ceppi resistenti. Inoltre, l’uso massiccio di antibiotici in ambito veterinario e agricolo contribuisce ulteriormente alla diffusione della resistenza.
Gli esperti sottolineano che, sebbene la resistenza agli antibiotici sia un fenomeno naturale, le pratiche irresponsabili hanno accelerato il problema. Per affrontare questa crisi, è fondamentale seguire alcune raccomandazioni:
- Evitare l’uso indiscriminato di antibiotici: È essenziale non prescrivere antibiotici per infezioni virali e non utilizzare questi farmaci senza una diagnosi appropriata.
- Seguire scrupolosamente le prescrizioni mediche: È cruciale completare sempre l’intero ciclo di trattamento prescritto, per evitare che i batteri sviluppino resistenze.
- Ridurre l’uso di antibiotici in ambito agricolo e veterinario: Promuovere pratiche agricole sostenibili e limitare l’uso di antibiotici negli animali da allevamento è fondamentale per combattere la resistenza.
Tuttavia, le azioni individuali, sebbene fondamentali, non sono sufficienti. È necessario un coordinamento globale per affrontare la minaccia della resistenza agli antibiotici. Ogni anno, oltre un milione di persone muoiono a causa di infezioni resistenti ai farmaci, e questa cifra potrebbe raddoppiare entro il 2050 se non si adottano misure efficaci.
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