“Gli uomini possono anche fare i rutti, ma noi donne se non abbiamo otto ottave di estensione e non cantiamo come la Sirenetta non veniamo considerate”: l’amara considerazione di Paola Iezzi
- Postato il 25 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Paola Iezzi è sempre schietta e sincera e anche durante un incontro a Casa Metatron, all’Ostello Bello Milano in Duomo, ha fatto una riflessione su come vengono considerate le cantanti in Italia e la differenza del percepito all’estero. “Ho registrato e lavorato anche in Svezia– ha affermato – . Una cosa incredibile che mi è successa lì, è che di colpo, andavo negli studi di registrazione e mi dicevano: ‘Che bella voce che hai!’ che è una cosa che non avevo mai sentito dire nei miei confronti”.
“Anche perché, in Italia, se non hai otto ottave di estensione e non canti come la Sirenetta non sei un cantante! – ha continuato – Sì è vero ed è una roba strana, soprattutto se sei donna. Gli uomini possono anche fare i rutti… Dai, lasciatemi sfogare. E quindi mi dicevano: ‘Hai un tono di voce molto pop’. E io ero tutta felice perché, in realtà, è sempre quello che ho voluto fare, quell’approccio lì in studio, cantando in quel modo pop”.
Nel vivo della sua seconda esperienza da giudice di X Factor, Paola Iezzi ha pubblicato il suo ultimo singolo “Superstar” con la produzione dei Room9 e di Etta. il brano è stato scritto da Paola insieme ad Antonio Caputo, Danilo Cortellino, Vincenzo Colella e Leonardo Zaccaria ed è una riflessione “sulla fragilità nascosta tra i luccichii: su come la verità, oggi più che mai, possa facilmente perdersi dietro la superficie che brilla”.
Paola Iezzi ha commentato: “Le tristi superstar non sono solo le celebrità: sono tutti coloro che cercano di brillare anche quando dentro si sentono fragili e vulnerabili. È quella contraddizione eterna tra sorriso e malinconia, tra danza e silenzio, tra amore e perdita. Perché, in fondo, “superstar” siamo tutti: innamorati e peccatori”.
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