Gli Usa fanno lo “sconto” al Parmiggiano Reggiano, ma con i dazi al 15% un chilo costerà più di 55 dollari
- Postato il 4 agosto 2025
- Economia
- Di Blitz
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Dopo l’accordo tra Unione Europea e Donald Trump sui dazi, il Parmigiano Reggiano beneficerà di una riduzione passando dall’attuale tariffa del 25% (la somma dei dazi pagati dagli anni ’60 con quelle che si sono aggiunte dall’aprile scorso) al 15%, la quota dell’intesa Usa-Ue. Uno “sconto” che comunque costerà sempre tanto ai consumatori americani: più di 55 dollari al chilo.
Come riporta il Messaggero citando fonti autorevoli, si potrebbe arrivare ad un azzeramento sul Parmigiano perché “l’Italia sembrerebbe averla spuntata sui formaggi a pasta dura”. Niente eccezioni invece, riporta il quotidiano romano, per mozzarella, gorgonzola, burrata e stracchino, mentre pasta e olio d’oliva sembrano vicini al traguardo esenzioni.

Nicola Bertinelli è il Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Questo il suo commento a proposito della riduzione della tariffa: “Pur riconoscendo che la tariffa è migliorativa, ritengo che qualsiasi barriera al libero commercio rappresenti un limite ingiusto alla crescita e alla cooperazione economica”.
Bertinelli ha precisato che il Parmigiano Reggiano non è in concorrenza diretta con i prodotti caseari statunitensi. Ma che quota di mercato ha negli Usa? Copre meno dell’8% del mercato dei formaggi duri e viene venduto ad un doppio rispetto ai formaggi locali. Il consumatore americano che acquista Parmigiano Reggiano compie quindi una scelta consapevole avendo a disposizione alternative molto più economiche.
Il presidente del Consorzio ha aggiunto: “Nonostante non sia previsto un incremento dei dazi, il prezzo reale per il consumatore americano entro i primi mesi del 2026 subirà inevitabilmente un’ulteriore crescita poiché si riverseranno sul consumo sia i rilevanti aumenti registrati all’origine, sia l’effetto moltiplicatore del cambio dollaro/euro, superando ampiamente i 55 dollari al kg”.
La “partita” del vino
Meno facile risulta invece essere la partita per il vino. Il governo ha convocato tutto il sistema produttivo di settore a Palazzo Chigi per oggi, lunedì 4 agosto. Secondo l’Unione italiani vini, i danni dei dazi al 15% peseranno sul settore vino per 317 milioni di euro nei prossimi 12 mesi.
Moscato d’Asti, Pinot grigio e Prosecco i più esposti. Preoccupazioni anche in Franciacorta, per cui il 13% dell’export complessivo è in Usa. Il mercato americano del vino vale per l’Italia 2 miliardi di euro sugli 8 miliardi di export nel mondo.
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