Global Sumud Flotilla, da Barcellona a Gaza salpa la grande flotta civile internazionale contro l’assedio
- Postato il 31 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Tre giorni di solidarietà internazionale nel porto della capitale catalana. Da venerdì scorso, infatti, concerti, dibattiti e attività per bambini hanno animato la città in attesa della partenza delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, il nuovo progetto internazionale per portare aiuti umanitari al popolo palestinese di Gaza. Poco dopo mezzogiorno di domenica è prevista la partenza delle prime navi da Barcellona, dirette verso la Striscia assediata. Centinaia di persone sono attese sul molo, molte con kefiah e cartelli per la libertà della Palestina, per salutare i volontari pronti ad affrontare il Mediterraneo e sfidare il blocco israeliano. Sul porto già da venerdì sventolano bandiere palestinesi. Nelle stesse ore imbarcazioni partiranno dal porto di Genova e dalla Tunisia. Il 4 settembre, invece, salperanno le navi nei porti della Sicilia.
“Porre fine alla nostra complicità e quella dei governi Ue”
Tra i passeggeri figurano volti noti come l’attivista Greta Thunberg – già protagonista a giugno di un tentativo intercettato dalla marina israeliana –, l’attrice Susan Sarandon, l’attore Liam Cunningham, Nkosi Zwelivelile Mandela, nipote di Nelson Mandela, e l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau. Cunningham, durante la conferenza stampa, ha affermato: “Siamo irlandesi, sappiamo bene cosa è il dominio militare e la carestia perché è nella nostra storia. L’unica cosa che possiamo fare è cercare di far il possibile per porre fine alla nostra complicità e quella dei governi europei con il genocidio palestinese”. Uno dei principali organizzatori è stato il brasiliano Thiago Ávila, arrestato lo scorso giugno sul veliero Madleen. Ha ringraziato il pubblico catalano ricordando che “non sono semplici persone che danno sostegno alla flottiglia, ma membri di un movimento globale che vuole stare al fianco del popolo palestinese”. Accanto a lui, l’attivista palestinese Saïf Abukeshek, già bloccato durante la “Marcia a Gaza”, un’altra iniziativa internazionalista che due mesi fa cercava di entrare nel territorio palestinese dall’Egitto.
Mobilitazione cittadina e sostegno internazionale
Oltre agli attivisti che si imbarcheranno, sono centinaia i volontari provenienti da 44 Paesi che si sono mobilitati per organizzare la partenza. Decine di famiglie catalane hanno ospitato gli attivisti nei giorni scorsi, mentre numerosi media internazionali hanno raggiunto Barcellona per seguire l’evento. Dopo la conferenza stampa inaugurale, le giornate sono state animate da concerti con artisti come la Companyia Elèctrica Dharma, Marwan, Macaco, Lluís Llach e la dj palestinese Sama Abdulhadi. Non sono mancati spazi di microfono aperto per le testimonianze di palestinesi sopravvissuti al genocidio. Durissime le parole di Nada Hassan, che ha trascorso otto mesi bloccata a Gaza prima di poter raggiungere l’Egitto e poi la Spagna: “Ho lasciato tutta la mia famiglia a Gaza. Anche se l’esercito israeliano dice che non moriamo di fame, è falso. Mio fratello ha perso 30 chili, e lo stesso succede al resto della mia famiglia”. Parallelamente, in altre città spagnole si sono svolte manifestazioni e cortei, mentre pullman da varie regioni hanno raggiunto Barcellona per partecipare alle azioni. La flottiglia – composta da diverse imbarcazioni il cui numero certo si saprà solo domenica – partirà con l’obiettivo di raggiungere Gaza in otto o nove giorni dopo essere stata raggiunta dalle altre flottiglie.
Solidarietà internazionale anche istituzionale
La mobilitazione cittadina si inserisce in un clima di forte impegno simbolico. Lo scorso 26 agosto, il sindaco di Barcellona, il socialista Jaume Collboni, ha annunciato la creazione del “Distretto 11”, un quartiere virtuale destinato a coordinare i progetti di cooperazione con i territori palestinesi, sul modello di quello che nel 1995 l’allora sindaco Pasqual Maragall dedicò a Sarajevo. Collboni, che di recente si è visto negare l’ingresso in Cisgiordania da parte delle autorità israeliane, ha presentato l’iniziativa durante un viaggio in Giordania. Il progetto, con un budget municipale di un milione di euro, dovrebbe entrare in funzione entro la fine dell’anno. Pur con margini limitati sul piano pratico, l’iniziativa ha un forte valore simbolico e politico, in un momento in cui Barcellona intende affermarsi come polo europeo di solidarietà con la Palestina. Essa si colloca nella scia dell’amministrazione precedente, guidata da Ada Colau, che – dopo anni di pressioni dei movimenti propalestinesi – aveva infine interrotto il gemellaggio con la città di Tel Aviv, attivo dal 1998.
Una lunga storia di flottiglie
Non è la prima volta che dal Mediterraneo partono iniziative di questo tipo. Dal 2010 a oggi almeno una dozzina di imbarcazioni hanno tentato di raggiungere Gaza: dalla storica Freedom Flotilla del 2011 fino alla Handala, intercettata in acque internazionali lo scorso luglio con a bordo due deputate francesi. Nel 2018, la nave Al Awda partì da Valencia, riportando al centro del dibattito europeo il tema del diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi. Questi tentativi, spesso conclusi con l’arresto degli attivisti da parte della marina israeliana, hanno comunque mantenuto viva l’attenzione internazionale sul blocco della Striscia. Secondo il ministero della Salute di Gaza, confermato da dati Onu, dall’inizio dell’assedio nel 2023 oltre 63.000 palestinesi hanno perso la vita, tra cui 16.000 bambini.
Rischi e determinazione
L’azione rimane pacifica, ma non priva di rischi. Negli ultimi due anni almeno cinque tentativi analoghi sono stati bloccati in acque internazionali. “Sappiamo cosa ci aspetta – spiega Thiago Ávila, già imbarcato sul Madleen – ma il silenzio sarebbe complicità”. Per ridurre i pericoli, gli organizzatori hanno predisposto corsi di formazione, supporto legale e psicologico, e un monitoraggio da terra delle diverse delegazioni. Secondo Saïf Abukeshek, “non è solo un viaggio, ma un grido contro l’apartheid e per la dignità del nostro popolo”. Dal porto di Barcellona, la più grande flottiglia internazionale mai organizzata per Gaza porterà un messaggio che va oltre il Mediterraneo: la richiesta che governi e istituzioni interrompano la complicità con l’assedio e aprano la strada a un futuro di libertà per i palestinesi.
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