Google paga 1,3 miliardi al Texas per chiudere due cause su violazioni della privacy degli utenti
- Postato il 10 maggio 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Google ha accettato di pagare 1,3 miliardi di dollari in un accordo preliminare raggiunto con lo Stato del Texas per le accuse di violazione della privacy dei dati degli utenti. Lo ha annunciato il procuratore generale del Texas Ken Paxton. L’accordo chiude due cause legali che riguardavano tre prodotti per presunta violazione delle leggi texane a tutela dei consumatori. È l’ennesimo procedimento in cui la società è implicata per lo scorretto trattamento dei dati dei suoi utilizzatori.
“In Texas, le Big Tech non sono al di sopra della legge. Per anni, Google ha tracciato segretamente i movimenti delle persone, le ricerche private e persino le loro impronte vocali e la geometria facciale attraverso i suoi prodotti e servizi. Ho reagito e ho vinto”, ha dichiarato Paxton. I dettagli dell’accordo non sono stati però divulgati e il procuratore generale non ha specificato come saranno utilizzati i fondi.
Google ha affermato che l’accordo risolve le controversie relative alla navigazione in incognito, alla cronologia delle posizioni e ai dati biometrici. L’azienda non ha ammesso alcun illecito. “Questo accordo risolve una serie di vecchie controversie, molte delle quali sono già state risolte altrove, riguardanti le policy sui prodotti che abbiamo modificato da tempo”, ha dichiarato José Castañeda, portavoce di Google. “Siamo lieti di averle lasciate alle spalle e continueremo ad integrare solidi controlli sulla privacy nei nostri servizi”.
Paxton ha citato in giudizio Google due volte nel 2022, sostenendo che l’azienda aveva raccolto dai residenti del Texas dati sulle fattezze loro volto e sulle impronte vocali senza ottenere il consenso. Ha inoltre affermato che l’azienda ha tracciato la posizione degli utenti anche quando questi ultimi pensavano di aver disattivato la funzione e li ha ingannati sulla modalità di navigazione in incognito, che dovrebbe garantire la privacy.
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