GP Indonesia, Tardozzi e Meda scintille in tv: "Sempre Ducati, indagate Honda". I problemi di Bagnaia e Marquez

  • Postato il 3 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Da un estremo all’altro, dal trionfo di Motegi con la conquista del titolo da parte di Marc Marquez e il ritorno alla vittoria nella Sprint e in gara per Francesco Bagnaia al disastro totale nelle pre-qualifiche dell’appuntamento successivo, il GP d’Indonesia. Questa la parabola delle Ducati ufficiali, che a Mandalika non sono riuscite ad entrare in Q2 (lo spagnolo ha chiuso undicesimo, l’italiano diciassettesimo).

Il caso della moto di Bagnaia fa ancora discutere

Sia il fresco sette volte campione della MotoGP (nove se consideriamo le altre categorie del motomondiale) che Pecco infatti dovranno passare dal Q1 domani, un’onta che non avveniva dal 2023, in particolare dalla tappa di Valencia. Questa disfatta ha anche acceso un po’ gli animi come si è visto dal battibecco tra il team manager della Ducati Davide Tardozzi e Guido Meda.

Il casus belli sono le voci che stanno diventando sempre più insistenti sulla svolta che Bagnaia ha avuto a Motegi. Dopo una stagione di tregenda con la GP25 abbiamo visto come il piemontese già campione del mondo avesse ritrovato un pieno feeling con il mezzo, con tutti i problemi che lo hanno attanagliato in questo campionato spariti senza lasciare traccia.

Si è parlato di modifiche nel corso del recente test a Misano, come il nuovo forcellone, sino ad arrivare alla conferma data da Uccio Salucci, team manager VR46 che a MotoGP.com che ha rivelato il fatto che Pecco ha effettivamente corso durante le prove sul circuito Marco Simoncelli con la GP24, quella di Franco Morbidelli.

Questo perché, ha spiegato, “Ducati ci ha chiesto di aiutare Bagnaia”. E da lì i tecnici di Borgo Panigale, partendo dalla moto con le specifiche dello scorso anno, si sono messi di buzzo buono per inserire le modifiche che sono andate incontro alle esigenze di Pecco. Ma con il motore in uso quest’anno, come prevede il regolamento.

Tardozzi polemico: “Si parla sempre di Ducati, e allora Honda?”

Se Bagnaia nella conferenza di apertura del weekend di gara si è trincerato dietro un no comment, a Sky Sport Guido Meda ha chiesto a Tardozzi lumi sulla questione. Il team manager, scuotendo la testa evidentemente infastidito da una fuga di notizie riguardo dei dettagli che dovevano restare riservati, è partito alla carica: “Finiamo sempre per parlare della moto 2024, 2025, 2026, 2027, ma scusate allora Honda che sta crescendo [Joan Mir era finito sul podio a Motegi, ndr], che telaio ha? Avete indagato su di loro?“.

Tardozzi, pieno come non mai, è poi ulteriormente esondato: “Vi ringrazio perché parlate sempre e solo di Ducati, però noi vorremmo parlare del mondiale di Marc, o della splendida gara di Bagnaia in Giappone”.

L’insinuazione di Tardozzi su presunte fughe di notizie: “Qualcuno parla troppo”

Cercando poi di spiegare la situazione, il rappresentante di Ducati ha affermato che i tre piloti ufficiali (oltre a Marquez e Bagnaia anche Fabio Di Giannantonio, l’unico fuori dal team ufficiale a poter correre con la GP25) posso sfruttare “diversi componenti” e ognuno di loro può decidere “quando introdurre modifiche alternando pezzi nuovi, oppure usati o in arrivo“. “Il pilota ufficiale – ha proseguito – ha un compito più arduo, perché ha un grande onere nello sviluppo di una moto nella sua versione ufficiale nonostante sia già collaudata con molti dati”.

Tardozzi poi ha puntualizzato che “Ducati è sempre stata in questi anni al centro delle indiscrezioni tecniche”. E ha asserito che “evidentemente c’è stato qualcuno che parlava troppo. Ci piacerebbe avere pure noi lo stesso livello di informazioni sui nostri avversari. Per questo motivo siamo più prudenti oggi nel divulgare dettagli”.

Tardozzi e Bagnaia: “Questa pista non ci è favorevole”

Mentre Meda provava a calmare gli animi, dicendo che avrebbero voluto parlare di Motegi ma il tempo stringe ed è anche un dovere chiedere spiegazioni degli ultimi eventi, il team manager ha quindi rintuzzato: “Io non ho mai avuto problemi nel rispondere alle domande. Ma detto ciò dico che da una vittoria schiacciante in Giappone, se ci fosse stato questo miracolo con la moto di Morbidelli come si dice, allora oggi le cose sarebbero andate diversamente. Ci sono evidentemente piste più favorevoli ed altre meno. Questa non lo è mai stata, nonostante abbiamo vinto lo scorso anno. Il grip ridotto qui favorisce altri costruttori, e infatti Aprilia e Honda a Mandalika si sono dimostrate molto competitive”.

Tesi riportata anche da Bagnaia, che sempre a Sky Sport ha spiegato: “Questa pista non è nelle mie corde, ho sempre fatto fatica e la specifica della gomma posteriore che portano qua non la digerisco più di tanto e ho sempre bisogno che il grip aumenti un po’. Nelle piste con poco grip ma è costante riesco di solito ad essere più competitivo, tipo Barcellona, mentre quando il grip dietro è incostante faccio più fatica e soprattutto ci mettiamo tre giri con la soft a farla funzionare e otto con la media. L’anno scorso avevamo dominato, questa volta siamo più in difficoltà e da parte mia non ho ritrovato il feeling che avevo in Giappone, anzi, mi è parso di tornare a Misano”.

Nel dettaglio Pecco ha spiegato di avere difficoltà in frenata e col posteriore che “tende ad ondeggiare costantemente” e quando prova ad aprire il gas presto “parte dietro subito, in modo repentino”. Insomma, la moto è ingestibile. “Dobbiamo capire cosa ci sta limitando, la gomma dietro non funziona i primi due, tre giri”, ha concluso il pilota.

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Virgilio.it

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