Grande scandalo su giornali e tra i partiti per la gita in moschea. Ma il ministero certifica: “Nessuna irregolarità”
- Postato il 14 maggio 2025
- Scuola
- Di Il Fatto Quotidiano
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Partita chiusa sulla vicenda dei bambini della scuola dell’infanzia paritaria di Ponte della Priula – in provincia di Treviso – andati in moschea accompagnati dalle insegnanti. Non è servita alcuna ispezione ma è bastata una relazione dettagliata inviata all’ufficio scolastico regionale per stabilire che “non c’è stata alcuna irregolarità” nell’iniziativa didattica effettuata dalle tre classi. A condurre le “indagini” è stato Marco Bussetti, che è stato ministro dell’Istruzione in quota Lega nel governo Conte 1 e ora è direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto: “Abbiamo fatto le verifiche con la scuola, la cosa è rientrata tranquillamente” ha detto ai giornali locali. E a confermarlo a IlFattoQuotidiano.it sono gli uffici del ministero: “I genitori sono stati informati e tutti hanno dato il loro consenso alla visita della moschea. Non ci risulta che sia stata fatta alcuna preghiera rivolti verso La Mecca. L’Imam ha solo spiegato come avviene un loro rito e i bambini hanno simulato”. Detta in parole giuridiche: il fatto non sussiste.
A contribuire alla soluzione del caso è stata la stessa direttrice Stefania Bazzo che ha inviato – in accordo con il parroco don Andrea Sech – la relazione per spiegare le ragioni della “gita”. A sollevare il polverone, nei giorni scorsi, era stata la foto pubblicata sulla pagina Facebook della scuola accompagnata da queste parole: “Questa mattina siamo stati accolti dall’Imam nella moschea di Susegana… è stata un’esperienza davvero emozionante. Ci siamo tolti le scarpe, le maestre hanno indossato un velo e siamo entrati in una grande stanza dove per terra c’era un enorme tappeto rosso con alcune strisce bianche dove ci si mette per pregare. L’imam ci ha spiegato che la religione musulmana si fonda su cinque pilastri e ci ha detto che loro pregano cinque volte al giorno. Già in occasione della festa per la fine del Ramadan Shevala, mamma di Bilal, ha letto un libro che spiega ai bambini cos’è e cosa si fa durante il Ramadan. Grazie di cuore all’Imam che ci ha aperto le porte della moschea e ci ha accolto con rispetto, amicizia ed entusiasmo”.
Immediato l’intervento delle truppe leghiste e dei quotidiani filo governativi: “Extra omnes e Inshallah. L’asilo che prega in moschea fa ridere” (Il Foglio, 6 maggio). “Sui bimbi in moschea il Pd si spacca. Fdi e Lega: E’ indottrinamento” (La Verità, 6 maggio). “Crescono le violenze degli stranieri ma i bimbi vanno a lezione dall’Imam” (La Verità, 5 maggio). “A lezione di Corano” (Libero, 5 maggio). Sul caso è intervenuta l’europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint, che ha costruito l’ultima parte della sua carriera politica proprio nelle iniziative in opposizione ai centri di culto islamici. “Vogliono togliere i crocifissi e l’ora di religione per indottrinarci all’Islam?”. A spegnere l’incendio è stato però il ministero verificando (senza ispezioni) la regolarità della proposta della scuola dell’infanzia paritaria.
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