Grandinata in Valbormida, danni per centinaia di migliaia di euro e ora si spera nello stato di calamità
- Postato il 23 giugno 2025
- 0 Copertina
- Di Il Vostro Giornale
- 2 Visualizzazioni


Valbormida, E’ di parecchie centinaia di migliaia di euro la conta dei danni dopo la violenta grandinata di sabato scorso, 21 giugno, in Valbormida. Ad essere maggiormente colpiti i Comuni di Altare, Carcare e Cairo Montenotte, anche se il maltempo non ha risparmiato nemmeno Quiliano. Una raffica di palline ghiacciate di dimensioni straordinarie, accompagnata da un vento improvviso, ha devastato molte aree dell’entroterra, mettendo in ginocchio i residenti che si sono subito dovuti rimboccare le maniche per tamponare le situazioni più critiche.
Il sindaco Rodolfo Mirri, in accordo con i colleghi dei paesi coinvolti, ha già ufficialmente richiesto alla Regione Liguria l’attivazione dello stato di calamità naturale, sia per il patrimonio pubblico danneggiato, che descrive nel dettaglio, sia per poter permettere ai privati di inviare schede e segnalazioni nella speranza di ricevere qualche ristoro.
Nell’elenco redatto dal primo cittadino carcarese figurano la copertura della palestra delle scuole medie di via Cornareto, la rottura di corpi illuminanti pubblici, dei pannelli solari termici sugli edifici comunali, di contenitori per la raccolta rifiuti e diverse telecamere comunali, compromessi il parco automezzi e moltissimi veicoli di privati che hanno subito ammaccature significative alla carrozzeria mentre cristalli e fari sono stati irrimediabilmente infranti.
Tante le abitazioni con tegole, verande, tettoie, velux e lucernari andati distrutti, non si contano i tetti sfondati e gli allagamenti conseguenti, In difficoltà anche alcune aziende e pubblici esercizi, che si sono visti costretti a correre ai ripari velocemente in quanto a Carcare sono in corso i festeggiamenti patronali. A tal proposito pure le attrazioni del luna park presente in piazza Caravadossi hanno subito ingenti danni. Situazione analoga ad Altare, fino al confine con Mallare e a San Giuseppe di Cairo, ma anche a Giusvalla, dove in mezz’ora molte persone si sono viste distruggere beni e colture, giardini e coperture, come in parecchi casi nella zona industriale di Isolagrande.