Greta Thunberg: “Sarò a Genova il 28 novembre per lo sciopero generale dell’Usb”

  • Postato il 1 novembre 2025
  • Altre News
  • Di Genova24
  • 4 Visualizzazioni
Generico ottobre 2025

Genova. Greta Thunberg sarà a Genova il 28 novembre in occasione dello sciopero generale proclamato dal sindacato Usb “contro la finanziaria di guerra”. Ad annunciarlo è stata lei stessa in un videomessaggio ai delegati oggi in assemblea a Roma per organizzare la mobilitazione.

“Durante il genocidio in Palestina è cruciale che tutti alziamo la voce, ci solleviamo e mettiamo fine alla nostra complicità – dice l’attivista svedese nel video rilanciato dal Calp, il collettivo autonomo dei lavoratori portuali di Genova – Ed è per questo che sono onorata di parlare con voi, ragazzi, perché avete fatto proprio questo, cioè state mostrando un esempio al mondo intero. Sono davvero onorata di poter dire che parteciperò il 28 e 29 novembre a Genova e Roma agli scioperi generali. Viva Palestina”.

Saremo felici di manifestare al suo fianco – commenta il Calp sui social -. Per interrompere la filiera di morte dei nostri paesi, che arriva fino alla complicità nel genocidio dei palestinesi, ci vediamo il 28 e 29 novembre. Torniamo a bloccare tutto“.

Il legame che unisce Greta Thunberg ai portuali genovesi, oltre alla causa palestinese, passa per la Global Sumud Flotilla. L’attivista, nota in tutto il mondo per le sue battaglie ambientaliste, si era imbarcata a Barcellona ed era stata arrestata dall’esercito israeliano con gli altri compagni di viaggio nella notte tra il 3 e il 4 ottobre. Nella stessa spedizione c’era tra gli altri José Nivoi, rappresentante del Calp, in prima linea nella battaglia contro il traffico di armi nel porto di Genova.

Il 28 novembre ci saranno manifestazioni in tutte le città, il 29 novembre quella che raccoglierà tutti a Roma. “Al centro dello sciopero – ha spiegato il sindacato – c’è la questione del salario sulla quale l’Usb invita a rimettere in discussione la firma degli ultimi contratti nazionali che hanno tutti contraddetto l’esigenza unanimemente riconosciuta di garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni. Tutti i contratti nazionali devono assicurare almeno 2mila euro come livello minimo di partenza e in paga base, somma che rappresenta la linea invalicabile per garantire una retribuzione dignitosa e consentire il recupero delle fortissime perdite accumulate dai salari negli ultimi trent’anni.

Invece di comprare e costruire nuove armi – continua l’Usb – è ora di tornare a costruire case popolari e di affrontare l’emergenza della sanità pubblica, investendo in personale e strutture sanitare. Sulla piattaforma contro la finanziaria di guerra e il governo Meloni, l’Usb lancia un piano di mobilitazione per tutto il mese di novembre. È ora di riprendere la pratica del Blocchiamo tutto, utilizzata efficacemente in difesa del popolo palestinese, contro il genocidio e a sostegno della Global Sumud Flotilla, per fermare la corsa al riarmo e costruire un nuovo futuro”.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti