Grido d’allarme del Sappe: “Tre tentativi di aggressione a Marassi e Sanremo, fermiamo lo smantellamento della sicurezza nelle carceri”

  • Postato il 22 aprile 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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carcere sant'Agostino generica savona

Liguria. “E’ successo davvero di tutto, negli ultimi giorni, nelle carceri di Marassi, a Genova, e Sanremo”. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario della Liguria Vincenzo Tristaino.

“Oramai è sempre la solita storia e alla fine a rimetterci è sempre il personale di Polizia Penitenziaria che nonostante tutto continua a lavorare con spirito di sacrificio e abnegazione. Nelle ultime ore, a Marassi, due genti di Polizia Penitenziaria sono rimasti feriti dopo avere bloccato un detenuto straniero che stava aggredendo una infermeria mentre nel carcere di Valle Armea, a Sanremo, un altro ristretto ha minacciato i poliziotti con un bastone. La situazione è veramente pesante e lavorare così è sempre più difficile e pericoloso”.

Tristaino “chiama a raccolta” le istituzioni ed i politici della Liguria: “E’ fondamentale che le istituzioni raccolgano nuovamente il nostro appello: investite nella sicurezza per avere carceri più sicure. Questo vale per tutte le strutture detentive liguri, che sono contrassegnate, chi più chi meno, da deficiente organiche e talvolta anche organizzative. Non esiste al mondo, ad esempio, che la città di Savona non abbia ancora quel carcere che, a parole, tutti dicono di volere ma che è invece ancora scritto nel libro dei sogni. Ed è stato un grave errore politico sopprimere, a Genova, il Provveditorato regionale dell’amministrazione renitenziaria, accorpando tutto a Torino. Genova deve tornare ad avere un proprio Provveditorato regionale, con autonomia organizzativa e gestionale, certamente utili ai servizi di Polizia Penitenziaria ed alla gestione dei detenuti, così come recentemente è stato fatto per l’Umbria e l’Abruzzo, per le quali il Governo ha riaperto i due Provveditorati soppressi con il decreto ministeriale del 2 marzo 2016, che decretò in realtà riforma totalmente inefficace, creando numerose problematiche e disfunzioni sia a livello centrale che periferico. Chiedo a tutti loro – parlamentari, istituzioni regionali, politici – di pressare il Governo in tal senso”, conclude.

Per il segretario generale del Sappe “quel che sta succedendo nelle ultime settimane nelle carceri – tra suicidi, aggressioni, risse, evasioni – è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri attuato nel passato. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più e ha assoluta necessità di interventi urgenti. Sono anni che il Sappe denuncia la necessità di espellere i detenuti stranieri dall’Italia, detenuti che sono oggi quasi 20.000 a fronte delle oltre 62mila presenze, e che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto: anche l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi antintrusione e anti-scavalcamento sono priorità assolute”.

“Si riparta da questi gravi fatti caduti nelle carceri di Marassi e Sanremo per porre fine all’onda lunga dello smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari attuato nel passato – conclude il leader del Sappe – Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria ha infatti favorito inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui. E non è certo l’affettività in carcere a favore dei detenuti la priorità di intervento per il sistema carceri”.

Autore
Il Vostro Giornale

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