Grotte di Pastena, un percorso millenario scolpito nelle rocce del Lazio

Gli amanti dei sentieri outdoor, delle escursioni nella natura e dei percorsi sotterranei si emozioneranno scoprendo il percorso delle grotte di Pastena nel Lazio. In provincia di Frosinone si trovano sentieri che danno modo di esplorare il “cuore” della terra, tra cascate e sale che lasciano a bocca aperta. Uno dei luoghi più sorprendenti della regione ma senza effetti speciali.

 Le grotte di Pastena

Le grotte si trovano nel Parco Naturale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, in provincia di Frosinone. Sono state scoperte nel 1926 e da allora continuano a stupire chiunque ci metta piede. Appena entri ti accoglie una penombra magica, un fresco piacevole (anche d’estate) e un silenzio rotto solo dal rumore dell’acqua. Ti muovi tra stalattiti e stalagmiti che sembrano sculture vive: alcune ricordano animali, altre alberi, altre ancora… ti lascio immaginare. Sarà la tua fantasia a completare il quadro.

Questa non è una visita qualsiasi. È un viaggio nel tempo, nello spazio e nella fantasia. I bambini (e anche tu, diciamolo) si divertono a riconoscere forme strane nella roccia: c’è chi vede un elefante, chi un gelato, chi una mummia, una medusa o un polipo. E non è solo gioco: è anche scoprire come la natura, goccia dopo goccia, riesce a creare arte. Il percorso dura circa un’ora, è guidato e super accessibile. Ci si muove in sicurezza tra luci soffuse, salette nascoste e scorci spettacolari.

Come visitare le Grotte di Pastena
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Le grotte di Pastena nel Lazio offrono un percorso escursionistico adatto a tutti

Le sale delle grotte di Pasena

Appena varchi l’ingresso delle Grotte di Pastena, ti ritrovi subito in un luogo che sembra un set cinematografico. Ma qui tutto è autentico, modellato dalla natura in milioni di anni. Ogni sala ha la sua personalità, il suo stile, la sua storia da raccontare.

Salone d’ingresso

La tua avventura parte da un salone maestoso, lungo 80 metri, alto 20 e largo circa 25. Non è un caso se durante la Seconda guerra mondiale fu scelto come rifugio e quartier generale: questo androne naturale ti fa subito sentire minuscolo. Le pareti raccontano di ere geologiche lontanissime, quando qui si formavano fossili di Rudiste e Gasteropodi. Niente stalattiti in vista: l’acqua qui scorreva troppo veloce per lasciarle formare. E proprio sotto la passerella c’è il Fosso Mastro, un torrente che durante le piogge si risveglia e si tuffa nell’inghiottitoio, l’attuale accesso alla grotta.

Corridoio Franchetti e sala del salice piangente

Camminando nel Corridoio Franchetti, la luce artificiale ti guida tra pareti piene di concrezioni e colate di calcite, alcune limpide come vetro, altre mescolate al limo. Qui puoi anche vedere tracce di vere “piene” che hanno invaso in passato la grotta, come le bolle d’aria compressa che segnano la volta. La strada ti porta alla Sala del salice piangente, dove una spettacolare colonna sembra proprio un albero triste, nato dall’incontro tra una stalattite e una stalagmite. E guarda bene le pareti: noterai formazioni strane, quasi sferiche, chiamate concrezioni da splash, nate dagli schizzi d’acqua.

Galleria delle meraviglie e sala delle colonne

Poi entri in una zona dove il tempo sembra essersi fermato: la galleria delle meraviglie, priva di stillicidio, ma piena di formazioni calcifiche “morte”, ti conduce verso una delle sale più belle in assoluto: la cala delle colonne. Qui l’arte naturale raggiunge l’apice. Le colonne, massicce e antichissime, si sono formate dall’unione tra stalattiti e stalagmiti… e poi hanno deciso di crescere anche in orizzontale! Il soffitto è segnato da macchie scure di guano: i pipistrelli qui sono di casa.

Sala dei pipistrelli

Attraverso uno stretto passaggio, arrivi alla parte più alta della grotta: la sala dei pipistrelli. Oltre alla fauna cavernicola (pipistrelli, ortotteri e altre specie), qui trovi anche tracce della forza dell’acqua: una stalattite spezzata ti racconta di un antico laghetto alimentato da inghiottitoi ancora attivi. Questa zona è un vero regno per la biodiversità e, sì, anche un po’ per l’immaginazione.

Sala delle diramazioni

L’ultima tappa è la Sala delle diramazioni, dove la grotta si biforca. Da una parte si risale verso la Sala dei Pipistrelli, dall’altra torni verso la galleria delle meraviglie. Fermati un attimo ad ammirare la colata a forma di testa di elefante: la parte chiara è calcite pura, mentre quella scura è arricchita da ossidi di ferro e manganese. Un vero capolavoro firmato dalla natura.

Le altre grotte vicine e i dintorni

Se vuoi allungare la gita, fai un salto a Collepardo, a pochi chilometri da Pastena. Anche qui trovi grotte piene di fascino, chiamate grotte dei bambocci per le forme bizzarre delle stalattiti, così simili a volti e animali da sembrare scolpite a mano.

E poi c’è il pozzo d’Antullo: una voragine enorme (oltre 140 metri di diametro) con una vegetazione lussureggiante sul fondo. Secondo una leggenda, è nato quando alcuni contadini, disubbidendo alla Madonna dell’Assunta, hanno continuato a lavorare anche nel giorno di festa… e la terra li ha inghiottiti. O almeno così si dice.

Già che ci sei, passeggia nel centro storico di Pastena. È piccolo, tranquillo e pieno di atmosfera. C’è un castello, stradine acciottolate e quella vibe da borgo autentico che ti fa venir voglia di fermarti a mangiare qualcosa in una trattoria tipica. Nei mesi estivi poi il paese si anima con eventi, sagre e spettacoli. Se capiti tra giugno e settembre, potresti beccare uno degli appuntamenti nel parco delle grotte, tra musica, natura e relax.

Dove si trovano le grotte di Pastena e come raggiungerle

Se parti da Roma, ci metti circa un’ora in auto. Basta prendere l’A1 fino all’uscita di Ceccano, poi seguire le indicazioni per Castro dei Volsci e infine per Pastena. Le grotte sono ben segnalate e c’è un comodo parcheggio. In alternativa puoi arrivare in treno fino a Frosinone o Ceccano e da lì proseguire in bus o taxi. Però, diciamolo, con la macchina sei molto più libero di girare anche i dintorni. Insomma, si tratta di un luogo magico ricco di potenziale da esplorare in famiglia (anche con i bambini). Con una guida, si scopriranno tutti i dettagli e le curiosità su ogni sala muovendo in sicurezza.

Autore
SiViaggia.it

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