Guerra in Ucraina: per Zelensky il memorandum russo è irricevibile, mentre Mosca accusa Kiev di terrorismo

  • Postato il 4 giugno 2025
  • Di Panorama
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Un duro botta e risposta quello che è andato in scena questo pomeriggio fra Russia e Ucraina, non parliamo dei campi di battaglia, dove comunque si continua a combattere e morire, ma delle dichiarazioni dei rispettivi leader. Procediamo con ordine.

Parlando nel pomeriggio, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha commentato per la prima volta il memorandum russo per la risoluzione del conflitto, ha definito le condizioni di pace presentate da Mosca come «un ultimatum» che Kiev non prenderà in considerazione. A detta del leader ucraino «Mosca sta conducendo colloqui solo per ritardare nuove sanzioni».

Affermazioni condivise anche dal ministro della Difesa di Kiev, Rustem Umerov, che parlando dalla riunione del formato Ramstein, afferma che «l’Ucraina vuole la pace. Abbiamo sostenuto l’iniziativa del Presidente Donald Trump sin da febbraio. L’Ucraina invia costantemente i propri team ai negoziati, ma al momento continuiamo a ricevere ultimatum».

L’unico risultato positivo del secondo round di colloqui sembra quindi essere lo scambio di prigionieri che, sempre a detta del Presidente ucraino, si terrà questo fine settimana nel formato 500 per 500. Mosca invece fa sapere che lo scambio, previsto per il weekend del 7-9 giugno, coinvolgerà 1200 prigionieri per parte.

Ad ogni modo, Zelensky sembra orientato a non portare avanti il formato di Istanbul, avendo dichiarato che «continuare gli incontri diplomatici a un livello che non risolve nulla non ha senso». Il leader ucraino vuole un vertice con Putin e Trump, incontro che Mosca non sembra avere alcuna intenzione di organizzare. Di fatto le posizioni di Russia e Ucraina sono ancora troppo distanti.

Qualche ora dopo, da Mosca sono arrivate le dichiarazioni del Presidente russo Vladimir Putin, che commentando assieme al ministro degli Esteri Sergei Lavrov i recenti attacchi di Kiev a due treni civili nelle regioni russe di confine asserito: «Il regime di Kiev, già illegittimo, sta degenerando in un’organizzazione terroristica, chi negozia con persone che hanno scelto il terrorismo come strategia?».

Sul fronte europeo, in attesa del vertice della Nato di domani, che si svolgerà all’Aia, oggi si è tenuta la riunione del Gruppo di contatto per il coordinamento dell’assistenza militare all’Ucraina, noto come formato Ramstein. Per la prima volta, il segretario alla difesa americano non ha partecipato alla riunione. Il segretario Pete Heghseth è infatti atteso in serata a Bruxelles, a riunione finita, giusto in tempo per prendere parte al vertice di domani dei ministri della Difesa dei Paesi Nato.

Un’assenza piuttosto simbolica e molto esplicativa, come dice il nome stesso del cosiddetto “formato Ramstein”, il Gruppo di contatto per il coordinamento dell’assistenza militare all’Ucraina si occupa appunto di gestire la fornitura e i volumi di armi da mandare a Kiev. Gli Stati Uniti non sono più interessati a mandare altre armi all’Ucraina, almeno nel breve periodo.

Oggi ha parlato anche il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, il quale ha annunciato di aver invitato l’Ucraina al vertice di domani dell’Aia, ribadendo anche l’astrusa formula secondo cui «L’impegno ad un percorso irreversibile dell’Ucraina verso la Nato» resta, ma l’entrata di Kiev nell’Alleanza «non è mai stato promesso come parte di un negoziato di pace».

Sul campo di battaglia, intanto, dopo l’ardito attacco ucraino agli aeroporti militari russi, ieri i servizi segreti di Kiev hanno tentato di colpire nuovamente il Ponte di Crimea, il collegamento fra l’omonima penisola e la regione del Kuban. A differenza dell’attacco agli aeroporti militari, che come riscontrato tramite le immagini satellitari ha causato la distruzione di 13 velivoli (e non 41 come affermato da Kiev), questa operazione non ha avuto particolare successo, il video diffuso dai servizi segreti ucraini mostra un’esplosione sotto uno dei piloni del ponte di Crimea, tuttavia quest’ultimo è rimasto chiuso solo un paio di ore nella giornata di ieri, il traffico è poi ripreso normalmente.

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Panorama

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