Guerra in Ucraina, Zelensky parteciperà ai colloqui di Istanbul

  • Postato il 12 maggio 2025
  • Di Panorama
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Trova riscontro la proposta russa di tenere giovedì 14 maggio colloqui di pace ad Istanbul. Oggi il Presidente ucraino Zelensky ha fatto sapere che parteciperà, anche se per il momento Mosca non sembra disposta a dare il via ad una tregua. «Il linguaggio degli ultimatum è inaccettabile per la Russia, non è adatto. Non si può parlare alla Russia con un linguaggio simile». Queste le parole pronunciate lunedì pomeriggio dal portavoce del Presidente russo Dmitri Peskov, che ha quindi opposto un ulteriore rifiuto all’ultimatum dei leader occidentali per l’entrata in vigore di un cessate il fuoco di 30 giorni propedeutico all’inizio delle negoziazioni.

La posizione russa sembra quindi restare quella indicata da Vladimir Putin nella conferenza stampa notturna di sabato scorso: prima i negoziati, poi la cessazione delle ostilità. Le posizioni sembrano essersi cristallizzate. Da un lato alcuni leader europei, in particolare di Francia, Germania, Regno Unito e Polonia, che chiedono entro la fine di lunedì l’entrata in vigore di un cessate il fuoco pena l’inasprimento delle sanzioni. Dall’altra la Russia, che rigetta l’ultimatum europeo e propone l’inizio dei colloqui fra Mosca e Kiev giovedì 14 maggio a Istanbul.

Nel mezzo, l’Ucraina, che ha inizialmente sposato la posizione europea, con Zelensky che ha twittato su X di volere «un cessate il fuoco completo e duraturo, per fornire le basi necessarie alla diplomazia. Non ha senso prolungare le uccisioni. E aspetterò Putin in Turchia giovedì. Personalmente». Nel pomeriggio il leader ucraino ha poi fatto sapere che si recherà comunque in Turchia, «ho sostenuto il presidente Trump nell’idea di colloqui diretti con Putin. Ho espresso apertamente la mia disponibilità a incontrarlo. Io sarò in Turchia».

Decisivo quindi il ruolo del Presidente americano Donald Trump, che domenica aveva tuonato via social: «Il Presidente russo Putin non vuole avere un accordo di cessate il fuoco con l’Ucraina, ma vuole invece incontrarsi giovedì, in Turchia, per negoziare una possibile fine della carneficina. L’Ucraina dovrebbe accettare, IMMEDIATAMENTE. Almeno saranno in grado di determinare se un accordo è possibile o meno e, in caso contrario, i leader europei e gli Stati Uniti sapranno a che punto è la situazione e potranno procedere di conseguenza».

Lo svolgimento di questo incontro a Istanbul, con o senza cessate il fuoco, è data per scontata dal Presidente americano, che interrogato a riguardo presso la Casa Bianca nel pomeriggio di lunedì ha dichiarato: «L’incontro in Turchia sull’Ucraina giovedì sarà molto importante e ne usciranno cose buone», tanto da non escludere una sua partecipazione: «Credo che i due leader saranno lì, stavo pensando di andarci. Non so dove sarò giovedì. C’è una possibilità».

Trump non vincola le trattative al cessate il fuoco, ma comunque crede che i russi accetteranno: «Ho la sensazione che accetteranno. Ce l’ho. Ho questa sensazione. Vediamo cosa succederà». Da Londra, nel frattempo, i ministri degli Esteri europei, riunitisi nel formato “Weimar plus”, fanno sapere di essere pronti a fornire «solide garanzie di sicurezza per l’Ucraina» e a «collaborare con l’Ucraina su iniziative volte a rafforzare le forze armate, rifornirle di munizioni e attrezzature e potenziare ulteriormente la capacità industriale». A lato dell’incontro, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere che presto l’Italia fornirà l’11esimo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina.

Sui colloqui di giovedì Tajani afferma: «Non si sa ancora se, quando e come si farà il vertice di Istanbul. Noi siamo favorevoli e continuiamo a spingere affinché ci possa essere un accordo, che deve partire per forza dal cessate il fuoco». Italia dunque pienamente allineata all’Europa.

Nel tardo pomeriggio anche il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha commentato i prossimi colloqui di giovedì: «Voglio riaffermare che siamo pronti a contribuire a queste riunioni e che saremo felici di accoglierle. Una nuova finestra di opportunità si è aperta con i recenti contatti. Speriamo che questa opportunità non venga sprecata».

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Panorama

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