Guerra Israele-Iran, Trump accende la miccia del nuovo ordine mediorientale
- Postato il 22 giugno 2025
- Di Panorama
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L’attacco statunitense ha centrato tre degli obiettivi urgenti: azzerare il programma nucleare iraniano, scongiurare il blocco dello Stretto di Hormuz e limitare le spese israeliane, ormai al 7% del Pil nazionale. Restano da fermare i traffici di armi nello Yemen, mentre cresce l’allerta per il terrorismo, per possibili ripercussioni verso basi Usa nel Mediterraneo e per la posizione di Russia, Corea e Cina.
Qualche ora dopo gli attacchi di questa mattina (la notte italiana) ai siti nucleari iraniani, altri bombardieri statunitensi hanno colpito il porto di Bandar Abbas, secondo obiettivo strategico per neutralizzare le forze di Teheran. Manca ancora un terzo obiettivo: interrompere il traffico di armi verso i ribelli Houthi nello Yemen, considerato il principale canale di rifornimento di Hezbollah e Hamas.
Teheran avrebbe la capacità di costruire fino a 8.000 missili in breve tempo, mentre la metà dei 2.500 ordigni già pronti sarebbero stati neutralizzati nelle prime incursioni israeliane. Più del 50% delle rampe di lancio fisse e mobilisarebbe stato distrutto.
Ma se i primi due obiettivi sono stati confermati dalle immagini satellitari, il terzo rimane più incerto. Le bombe Gbu-57, in grado di penetrare strutture sotterranee come quelle del centro di Natanz, sono state usate ripetutamente sullo stesso punto per assicurare il collasso delle strutture in cemento armato, generando anche scosse sismiche rilevate nella zona.
Gli armamenti e le forze in campo
Per colpire le strutture di superficie come quelle di Isfahan, gli Usa hanno utilizzato missili da crociera Tomahawk BGM-109E/IV-TLAM, almeno una trentina, lanciati anche da unità sottomarine come lo USS Georgia, di classe Ohio, attualmente nel Mare Arabico settentrionale.
L’operazione è solo all’inizio: il Carl Vinson Carrier Strike Group è operativo nella zona, mentre la portaerei Nimitzdovrebbe arrivare entro la sera del 22 giugno. Due cacciatorpediniere Arleigh Burke sono nel Mar Rosso e cinque navi USA da difesa missilistica balistica incrociano nel Mediterraneo, pronte a intercettare missili diretti contro Israele o basi americane, comprese quelle in Sicilia.
Per prevenire eventuali attacchi iraniani, i bombardieri B-2 sono stati scortati da caccia F-22A, F-35A e dagli F-35 israeliani. Alcuni aerei USA sono stati volutamente lasciati visibili sui radar commerciali per depistare l’intelligence iraniana.
Le prime immagini da Fordow mostrano cedimenti nel terreno, a testimonianza del possibile collasso dei bunker sotterranei.
La reazione dell’Iran resta incerta: secondo gli analisti, Teheran potrebbe rispondere con azioni asimmetriche nel tempo, colpendo basi Usa o obiettivi occidentali nel mondo.
Nel frattempo, Mosca si è detta contraria a un cambio di regime in Iran, mentre alcune nazioni potrebbero fornire armi nucleari a Teheran. Israele, con 75 miliardi di dollari già spesi in campagne militari, intende chiudere rapidamente il dossier iraniano.
Il timore ora è legato a cellule dormienti iraniane in Europa e USA: l’allerta resta alta anche per l’Italia. Le intelligence europee tengono d’occhio gruppi legati a Teheran nei Paesi Bassi, in Svezia e in Spagna, dove si sono già verificati tentativi di attentato.