Guerra Thailandia – Cambogia, Washington e Pechino dietro i due eserciti

  • Postato il 28 luglio 2025
  • Di Panorama
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Gli scontri tra Cambogia e Thailandia hanno visto l’aviazione tailandese (Royal Thai Air Force, Rtaf) impiegare sei caccia Lockheed Martin F-16A/B in risposta agli attacchi transfrontalieri con razzi e artiglieria da parte delle forze cambogiane.

Colloqui per il cessate il fuoco in Malesia

Nelle ultime ore sono iniziati colloqui di pace tra i leader thailandesi e cambogiani in Malesia, con il primo ministro thailandese Phumtham Wechayachai e l’omologo cambogiano Hun Manet riuniti a Putrajaya, capitale amministrativa malese. Presenti anche gli ambasciatori di Stati Uniti e Cina.

Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che i funzionari USA “sono sul campo in Malesia per supportare questi sforzi di pace”. Anche Pechino ha espresso sostegno, auspicando calma, moderazione e un rapido cessate il fuoco.

Un confine storico difficile da sorvegliare

Le due nazioni condividono un confine di oltre 800 km, particolarmente difficile da controllare nelle aree non demarcate, come i templi di Ta Moan Thom e Preah Vihear.
Qui, la linea di confine è ancora quella tracciata dalle mappe francesi coloniali dei primi del Novecento.

Nel 2008, la richiesta cambogiana all’UNESCO di iscrivere il tempio di Vihear tra i patrimoni universali causò forti proteste thailandesi.
Dal 2011 al 2025 si sono registrati più scontri, l’ultimo dei quali, nel maggio scorso, ha provocato la morte di un soldato cambogiano nell’area dello Emerald Triangle (confine tra Thailandia, Cambogia e Laos).

Tensioni politiche e sanzioni economiche

La crisi è acuita dalla rivalità politica tra le due principali correnti regionali: quella dell’ex premier cambogiano Hun Sen e quella dell’ex leader thailandese Thaksin Shinawatra.

Da aprile, entrambi i Paesi hanno adottato ritorsioni commerciali:
la Cambogia ha vietato le importazioni alimentari dalla Thailandia e ha sospeso l’acquisto di elettricità e connessioni internet.

Operazioni aeree e incursioni mirate

Durante le operazioni militari più recenti, uno degli F-16 thailandesi ha oltrepassato lo spazio aereo cambogiano, colpendo due obiettivi militari.
Il colonnello Ritcha Suksuwanon, vice portavoce della Rtaf, ha riferito che l’aereo è decollato dalla base di Ubon Ratchathani, vicino al confine.

Non sono stati rivelati né il tipo di munizioni utilizzate, né il numero esatto di sortite aeree effettuate.

Escalation documentata anche online

L’intensificazione dei combattimenti è testimoniata da video diffusi online che mostrano le forze cambogiane mentre utilizzano sistemi missilistici multipli Bm-21, di origine sovietica, replicati e forniti dalla Cina.

Le autorità thailandesi hanno confermato la morte di almeno 12 civili, mentre l’esercito ha denunciato l’utilizzo da parte cambogiana di droni da ricognizione sopra le postazioni militari tailandesi.

Disparità militare netta

Dal punto di vista militare, la Thailandia ha un vantaggio schiacciante.
La Rtaf gestisce 43 F-16A/B, distribuiti tra Korat e Takhli (quest’ultima base è in aggiornamento), e dispone anche di 11 Gripen Saab Jas 39C/D di produzione svedese e di 20 Northrop F-5E/F Tiger II di fabbricazione USA.

La Cambogia, invece, non ha aerei da combattimento e la sua forza aerea è limitata a 22 elicotteri, tra cui 3 Harbin Z-9w cinesi.

Smentito l’abbattimento di un F-16

La Rtaf ha negato categoricamente che uno dei suoi F-16 sia stato abbattuto da un missile HQ-12 cinese.

Gli F-16 tailandesi sono stati recentemente aggiornati con avionica e armamenti di nuova generazione, garantendo alla Thailandia una supremazia totale nello spazio aereo.
La Cambogia, al contrario, possiede capacità difensive limitatissime, insufficienti per contrastare gli assetti offensivi tailandesi.

Autore
Panorama

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