Guida in stato di ebbrezza, primato da brividi per una regione italiana

  • Postato il 25 ottobre 2025
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15 molisani su 100 ammettono di mettersi al volante dopo aver bevuto due o più unità alcoliche nell’ora precedente. Il dato arriva dal sistema di sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità e si riferisce al biennio 2023-2024: è il numero più alto d’Italia per guida in stato di ebbrezza e quasi il triplo della media nazionale, ferma al 5,6%.

Il problema del Molise

In Molise il problema è diffuso e normalizzato. Una persona su due, tra quelle intervistate, dice di essere stata fermata almeno una volta per un controllo su strada e solo l’8,7% racconta di essere stata sottoposta all’etilometro. Gli esperti spiegano che la percezione del pericolo è bassa, specie nei contesti piccoli, dove bere e poi guidare viene ancora considerato un gesto “innocuo”.

Un record che non fa onore e che riporta in primo piano la questione dell’alcol al volante, le cui regole, in Italia, sono fissate dall’articolo 186 del Codice della Strada. Sotto 0,5 grammi per litro non si rileva violazione, mentre tra 0,5 e 0,8 scatta la sanzione amministrativa, punita con multa fino a 2.170 euro, sospensione della patente da tre a sei mesi e perdita di dieci punti. Oltre 0,8 grammi per litro diventa reato: arresto fino a sei mesi, sospensione da sei mesi a un anno e ammenda fino a 3.200 euro. Se il tasso supera 1,5, la pena arriva fino a un anno di arresto, due anni di fermo alla guida, confisca del veicolo e revoca della patente in caso di recidiva.

Rifiutare il test equivale a superare il tasso maggiore, con una multa in grado di arrivare a 600 euro e le restanti sanzioni appena indicate. Nel caso dei neopatentati e dei conducenti professionali la situazione cambia, visto che una minima traccia di alcool fa scattare il ritiro del documento, con pene più lunghe rispetto alle sanzioni ordinarie.

Le sanzioni

La procedura è quasi automatica. Gli agenti ritirano la patente sul posto e nel giro di cinque giorni il verbale passa al prefetto, che ha quindici giorni per firmare l’ordinanza di sospensione. Il documento viene restituito solo dopo il parere della Commissione medica locale, dove si deve presentare analisi, colloquio clinico e tutta la documentazione richiesta. In caso si subisca la revoca, tocca aspettare almeno tre anni e ripetere l’intero iter, dagli esami di teoria alla prova pratica.

Se la sanzione è amministrativa e non penale, il prefetto ha facoltà di concedere un permesso provvisorio per qualche ora al giorno, in presenza di motivi lavorativi o familiari dimostrabili, tuttavia ogni ora di guida concessa viene compensata con un allungamento proporzionale della sospensione, a fine periodo.

In merito ai recidivi e a chi rientra nella fascia intermedia, l’ultima normativa ha introdotto l’alcolock, un dispositivo che impedisce l’accensione del motore se il conducente ha alcol nel sangue, da tenere installato per almeno due anni, durante i quali il tasso consentito è pari a zero. I numeri evidenziati in Molise sono il riflesso di una piaga che attraversa tutto il Paese: finché la percezione del rischio resterà bassa, la legge da sola, potrà purtroppo, fare poco.

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