Hamilton, Austin ti corre in aiuto: la pista dove ha vinto 5 volte per sfatare il tabù podio con la Ferrari
- Postato il 15 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Che la pista sia amica, pochi dubbi: 5 vittorie nelle 12 occasioni in cui il GP degli Stati Uniti si è corso ad Austin dimostrano perfettamente quanto Lewis Hamilton si trovi a suo agio sul tortuoso circuito texano. Ma sono successi un po’ sbiaditi: l’ultimo è datato 2017, l’ultimo dei 4 consecutivi ottenuti in Mercedes, perché il primo (2012) arrivò la volante della McLaren. E se la cabala qualcosa insegna, allora tanto vale sperare nel miracolo: Lewis ha vinto ad Austin con tutte e due le macchine con le quali ha corso. La terza sarà la Ferrari nel prossimo fine settimana: com’è che dice il detto? Non c’è due senza…
- Quel record così brutto da vedere: Austin, pensaci tu...
- Button sicuro: "Se va male nel 2026, Lewis si ritira"
- Hakkinen: "Per adattare lo stile a una macchina ci vogliono anni"
Quel record così brutto da vedere: Austin, pensaci tu…
Appellarsi alla saggezza popolare di questi tempi risulta quasi inevitabile, vista la via Crucis che sta accompagnando l’avventura in rosso del pilota britannico. Che non perde occasione per ribadire quanto sia felice di essere sbarcato dalle parti di Maranello, e soprattutto quanto sia speciale guidare la macchina italiana. “Forse soltanto una squadra di calcio suscita le stesse emozioni di una Ferrari nel mondo dello sport”, s’è lasciato scappare in una delle tante interviste concesse di recente.
In quella rilasciata a L’Equipe è andato persino oltre: “L’obiettivo per me è sempre quello di riuscire a vincere il titolo mondiale. Non accadrà quest’anno, ma spero che il 2026 possa essere l’anno buono. Perché in fondo è troppo tempo che la Ferrari non vince un titolo piloti, e quando hai un brand così forte non puoi permetterti di restare così tanto tempo all’asciutto”.
I numeri però sin qui non hanno dato ragione a Lewis: dopo 18 gare non ha ancora centrato un podio con la rossa, eguagliando in questa speciale (e triste) classifica Didier Pironi. Ma ora che arriva la pista amica di Austin, chissà se finalmente l’incantesimo non possa essere spezzato.
Button sicuro: “Se va male nel 2026, Lewis si ritira”
Certo le voci che si sentono da più parti legate al futuro di Hamilton in Ferrari sembrano andare tutte nella direzione opposta a quella desiderata. Perché le prestazioni deludenti raccolte dal 7 volte campione del mondo impongono una riflessione seria e (a quanto pare) autorizzano molti a far sé che possano essere avanzati dubbi sulla sua permanenza a Maranello oltre il 2026.
Anche Jenson Button, che di Hamilton è stato compagno di squadra ai tempi della McLaren, s’è detto convinto che un eventuale flop nella stagione che verrà potrebbe convincere Lewis a mollare definitivamente. “Quest’anno non è stato costante come in passato, seppur qualche lampo di classe si sia visto di tanto in tanto. Non ha però la squadra e le persone con le quali ha condiviso tanti trionfi ai tempi della Mercedes, e quindi serve tempo per trovare un’intesa. Ma chiaramente il 2026 diventa un anno spartiacque: le modifiche regolamentari potrebbero consentirgli di fare grandi cose, ma non dovesse succedere così allora credo che dirà basta con la F1”.
Hakkinen: “Per adattare lo stile a una macchina ci vogliono anni”
Ad alimentare dubbi sulle reali potenzialità di Hamilton al volante della Ferrari c’ha pensato Mika Hakkinen, che parlando della prima stagione in rosso del pilota britannico ha sentenziato quanto, al netto delle indubbie qualità tecniche, i problemi di affiatamento col box si siano rivelati determinanti per le scarse prestazioni profuse.
“Lewis è semplicemente un pilota straordinario, che negli anni ha affrontato enormi pressioni, pur raggiungendo risultati straordinari. Ma quando arrivi in un nuovo team, trovare subito la giusta intesa non è semplice: a volte servono anche più di 4 anni per adattare la macchina al tuo stile di guida, ma chiaramente a Lewis in Ferrari tutto questo tempo non potrà essere concesso.
Nel 2026 col cambio di regolamento tutti ripartiranno da zero, ma anche qui servirà comunque tempo per trovare il setup ideale”. Tutto questo per dire che toccherà a Hamilton dimostrare di essere davvero un fuoriclasse del volante, altrimenti il rischio di restare ancorato al mondo del “vorrei, ma non posso” è quanto mai dietro l’angolo.