“Hanno prenotato per 20 ma non si sono presentati. Basta, ora chiediamo la carta di credito. È un danno economico e una ferita”: lo sfogo dell’osteria è virale

  • Postato il 23 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Da oggi richiederemo i dati della carta di credito per confermare le prenotazioni”. È la soluzione che l’osteria “La Sangiovesa”, a Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, si vede in qualche modo costretta ad adottare di fronte al fenomeno sempre più dilagante di potenziali clienti che, dopo aver prenotato, non si curano di avvisare il locale del fatto che non si presenteranno.

Lo sfogo social e il nuovo provvedimento

Sui social i gestori del ristorante scrivono amareggiati un post nel quale comunicano la decisione presa dopo l’ennesimo “pacco” ricevuto da persone che, malgrado la prenotazione, non si sono fatte né vedere né sentire. “Ieri sera più di 20 persone avevano prenotato alla Sangiovesa. Ma non si sono presentate. Nessuna telefonata, nessun messaggio” si legge su Facebook. Lo sfogo prosegue con la spiegazione delle conseguenze che un simile gesto ha sulle persone che lavorano nei locali.

È una questione di danno economico, certo, ma non solo: “Dietro ogni tavolo c’è chi prepara con cura, chi accoglie con un sorriso, chi lavora ore per farvi sentire a casa. Quando quei tavoli restano vuoti, non è solo un danno economico, è una ferita al rispetto e alla passione che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro”. Per questo “La Sangiovesa” prova ad arginare l’usanza ormai dilagante del “no show” con un’accortezza: “Con rammarico ma anche con senso di responsabilità, da oggi richiederemo i dati della carta di credito per confermare le prenotazioni. Non per diffidenza. Ma per rispetto. Per chi lavora, per chi prenota con serietà, e per chi non trova posto perché qualcun altro non ha avvisato. La fiducia resta la base di tutto. E a chi ogni giorno ci sceglie con cuore e rispetto diciamo solo: grazie”.

Gli imprevisti e i cambi di programma sono sempre dietro l’angolo, e i ristoratori li mettono in conto, però vanno comunicati in modo da poter liberare i tavoli e dare modo ad altri clienti di prendere i posti lasciati vuoti. Non a caso sempre più spesso i gestori dei ristoranti ringraziano stupiti i pochi che ancora telefonano per disdire in anticipo la prenotazione: quella che dovrebbe essere una buona abitudine è ormai diventata un’eccezione.

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Il Fatto Quotidiano

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