“Ho addentato le orecchie del coniglietto di cioccolato e ho sentito subito una consistenza strana, era peggio di quanto pensassi. Ho vomitato”: lo sfogo contro l’azienda Cadbury

La Pasqua è passata da un po’ ma solo ora la storia di una donna australiana alle prese con un coniglietto di cioccolato arriva sulle pagine dei tabloid. Chy aveva deciso di godersi un coniglietto di cioccolato di marca Cadbury (azienda britannica), per una coccola di dolcezza. Peccato che, appena addentate le orecchie, la donna sia stata pervasa dall’orrore. E a Kidspot ha raccontato: “Mi sono seduta, ho aperto il coniglietto e ho iniziato a mangiare le orecchie. Stavo per prendere un altro morso ed è stato allora che ho sentito quello che pensavo fosse un capello, ho sentito una cosistenza strana”.

Si trattava di quello? Spiacevole, certo, ma a la faccenda per Chy si è fatta più disgustosa: “Ho acceso la fotocamera e il flash del telefono per guardare meglio, e ho pensato di vedere dei capelli. Ho avuto la nausea da subito e ho cominciato a piangere. Ho già avuto problemi di questo tipo col cibo e sono rimasta impressionata”. Ma cosa c’era dentro il coniglietto di cioccolato? “Ho visto quello che sembravano ragnatele e mi sono concentrata sul filmarle, ma non mi ero accorta di cosa ci fosse in fondo…”. E continua: “C’era un insetto vivo, un verme, una tignola del cibo che si muoveva, e poi altri insetti morti e quelli che sembravano escrementi”.

La donna ha spiegato di aver lasciato il coniglietto e di essere stata “mezz’ora piegata sul wc a vomitare”. Chy ha poi scritto una lunga lamentela alla Cadbury con tanto di foto. “Il nostro team di assistenza clienti ha fornito supporto il 22 aprile in merito a questa spiacevole esperienza. Garantiamo i più alti standard di qualità e sicurezza nei nostri impianti produttivi e collaboriamo con i nostri partner logistici per mantenere tali standard. Tuttavia, è difficile controllare i prodotti una volta usciti dalla nostra filiera e arrivati nelle case di milioni di persone in Australia. La nostra indagine ha stabilito che si trattava di un caso isolato”, la risposta dell’azienda che ha dato alla donna un buono da circa 30 dollari australiani.

Immagine realizzata con l’Intelligenza Artificiale

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