“Ho letto nel pensiero ad Achille Lauro e ho ‘salvato’ Helen Mirren da un chiodo nel bicchiere, le aziende mi chiamano per scoprire i bluff”: parla il mentalista Walter Di Francesco
- Postato il 9 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Non legge nel pensiero “nel senso d’essere veggente” e non ha poteri paranormali. Eppure sblocca il telefono di Achille Lauro indovinando il Pin cifra per cifra, scopre la persona a cui sta pensando Pierfrancesco Favino e ha lasciato “attonito” Checco Zalone con un gioco fatto in videochiamata la notte di Capodanno. Walter Di Francesco, classe 1977, è un mentalista. E se gli si chiede cosa significhi, la sua risposta è precisa: “Il mentalismo è l’espressione più raffinata dell’illusionismo. Un mago fa sparire oggetti, io faccio sparire certezze”. In un’intervista al Corriere della Sera, racconta come questo mestiere, che oggi lo vede protagonista di eventi aziendali per Renzo Rosso e di feste private per Luca Cordero di Montezemolo, sia nato da una passione coltivata fin da bambino.
Il passaparola, ammette, “è la mia fortuna”. E tutto iniziò con un incontro quasi casuale nel 2015. “Un mio amico ristoratore mi propone: ‘Ti pago io, serve l’intrattenimento per un pranzo vip’. Non ha fatto nomi”. Dopo due ore di attesa snervante, vede entrare Neri Marcorè. “Mi viene un colpo: conosco tutti i suoi film. Quindi eccomi, mi presento: ‘Buon pomeriggio, sono il suo regalo’. E lui, con una prontezza fantastica, risponde: ‘Speravo che dalla torta uscisse qualcuno di più carino’. Che risate”. Di Francesco indovina un orario a cui Marcorè sta pensando, poi una città. “Ricordo la sua faccia: ‘Pazzesco’”. Quell’incontro fu una svolta: “Considero Neri un po’ un papà artistico: ha creduto in me dicendo che ciò che facevo doveva diventare spettacolo, non un passatempo. Un mese dopo mi ha voluto sul palco del Teatro Regio di Parma”.
Gli aneddoti sono tanti. “Checco Zalone mi telefona a Capodanno: ‘Walter sono con gli amici, posso chiederti una prova delle tue?’. Ho avvisato moglie e figlio che mi sarei assentato poco prima di mezzanotte”. E loro? “Erano accanto a me durante la videochiamata. ‘Non ci perderemmo mai Checco Zalone'”, hanno detto. Con Helen Mirren, a Lecce per il Premio Apollonio, la tensione fu più alta. “Propongo: ‘Ora una roulette russa‘. Erano tutti preoccupati”. Il gioco: una persona del pubblico nasconde un chiodo in uno di cinque bicchieri di carta. Helen, guidata da Di Francesco, deve schiacciare con la mano i quattro bicchieri vuoti. “Si è fidata di me. È andato tutto bene. Qualcuno scherzando ha detto che per qualche minuto ha pensato che mi avrebbe chiesto i danni”.
Come ci riesce? “Ho studiato tanto, da autodidatta”, spiega. Niente poteri soprannaturali, ma un mix di discipline: “Esame del linguaggio verbale e corporeo, programmazione neuro-linguistica, lettura della micro espressività, psicologia comportamentale, controllo della voce e parecchio altro”. Ma l’ingrediente fondamentale, dice, è “l’empatia tra me e lo spettatore”. È in grado di percepire la menzogna? “Intuisco un atteggiamento falso con più facilità di altri. Ci sono alcuni elementi: se uno non dice il vero ed è in piedi spesso tenderà ad arretrare con una gamba. Se è al tavolo e parlando sposta oggetti, non è a suo agio”. La sua strada non è stata lineare. Nato a Castano Primo nel Milanese, dopo due anni tra gli alpini a Merano, ha un passato nella grande distribuzione, prima come commesso e poi come responsabile di reparto. “Alle superiori ho studiato contabilità: una strada un po’ diversa”. Ma la passione, nata con la “scatola delle magie chiesta per Natale a 5 anni”, non lo ha mai abbandonato. “Allora non c’era internet: dovevi comprare i volumi o prenderli in prestito in biblioteca e fotocopiarli”. La gavetta lo ha portato a esibirsi nel tempo libero, fino a trasformare l’hobby in un lavoro a tempo pieno. Ha anche collaborato, “non ufficialmente”, a trattative aziendali: “Mi chiedevano aiuto a decodificare l’atteggiamento della controparte, per stabilire se ci fossero bluff“. E a casa? Sua moglie e suo figlio lo sopportano, con questi “superpoteri“? “Mia moglie mi conosce perfettamente e giochiamo ad armi pari, oppure preme il tasto ‘off’ quando torno la sera a casa”, scherza. “Mio figlio ha iniziato a studiare pure lui queste cose ed è una bella sfida”.
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