“Ho perso più di 10 chili in un mese, non mangiavo quasi nulla. Seguivo il digiuno intermittente”: così Can Yaman si è trasformato in Sandokan
- Postato il 18 novembre 2025
- Televisione
- Di Il Fatto Quotidiano
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La nuova serie su Sandokan è stata una fatica caratterizzata da stop ai set e rinvii che hanno ritardato l’uscita della serie. In ogni caso, da lunedì 1° dicembre, Rai1 trasmetterà in prima serata gli otto episodi interpretati da Can Yaman, chiamato a vestire i panni della Tigre di Mompracem in un progetto che non vuole richiamare la storica versione con Kabir Bedi.
L’attore ha chiarito subito la natura dell’operazione: “È una versione completamente diversa. Non abbiamo pensato alla serie del 1976, non era nostra intenzione fare un remake”, ha dichiarato nell’intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni. Proprio in questa occasione Yaman ha ripercorso le fasi principali della lavorazione, compresa la preparazione fisica. “Sono dovuto dimagrire. Quando ho girato “Il Turco” pesavo 102 chili perché il ruolo richiedeva una figura imponente. Sandokan invece ha un fisico più asciutto e felino. Ho perso più di 10 chili in un mese, non mangiavo quasi nulla, seguivo il digiuno intermittente”, ha spiegato, soffermandosi anche sull’aspetto emotivo necessario per interpretare il personaggio: “Per tirare fuori l’anima di Sandokan, un combattente ma con il sorriso, un eroe umano che non uccide se non serve”.
Tra i retroscena citati dall’attore, uno in particolare riguarda un incidente avvenuto durante le riprese di una delle prime scene della serie. “Mi trovavo su una canoa che salta in aria in seguito a un’esplosione. Caduto in acqua, il costume di scena ha fatto un effetto vela e mi ha avvolto tutto il corpo”, ha raccontato, spiegando di essersi sentito in difficoltà: “Non sapevo come liberarmene. Per fortuna Jan, il regista, che stava filmando sott’acqua, se ne è reso conto ed è accorso in mio aiuto”.
Yaman ha anche ribadito la scelta di non servirsi di controfigure, una decisione che aumenta i rischi durante le riprese: “Non uso controfigure, lo so sono un po’ pazzo“. In continuità con precedenti esperienze lavorative in produzioni turche, l’attore ha affrontato anche scene intime con il personaggio di Marianna, senza rivelare sviluppi narrativi: “Affronto le scene intime nello stesso modo in cui mi pongo in quelle d’azione: fanno tutte parte della storia, del copione. Ma provo imbarazzo quando ho davanti un’attrice che è a disagio”. La serie approda così sul piccolo schermo dopo una fase produttiva segnata da difficoltà tecniche e un lavoro di costruzione del personaggio che, come emerge dalle dichiarazioni dell’attore, ha richiesto trasformazioni fisiche e attenzione interpretativa.
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