“Ho picchiato una bambina che mi dava della nana. Le mie fan credevano fossi maschio, ero piatta”: gli aneddoti di Rita Pavone
- Postato il 20 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Questa è piccola di statura, ma è una che mena“. Questo dovevano aver pensato le compagne di scuola di Rita Pavone, quando in seconda elementare arrivò a picchiare una di loro. Ma come si giunse alle mani? Lo rivela lei stessa intervistata dal Corriere della Sera: “Mi prendeva in giro continuamente, diceva che ero bassa, che sarei rimasta una nana. Il bullismo esisteva già a quei tempi. Quella ragazzina oltretutto bruttina, essendo figlia di una persona importante, veniva a scuola con l’autista e portava spesso fiori alla maestra. Una mattina, durante la pausa della merenda, mi disse una frase cattivissima. Non ne potevo più: le piantai un pugno in mezzo agli occhi”.
In seguito, per fortuna, le mani della Pavone furono impegnate a mantenere il microfono. La carriera iniziò al Festival degli sconosciuti di Ariccia nel 1962, ma per la famiglia di Rita quella trasferta era impegnativa dal punto di vista economico. “Mamma aveva da parte un gruzzolo per comprare un frigorifero, papà puntava su quel gruzzolo e si scatenò la lite” racconta al giornale. “Vinse lui dicendo: spero che la vita di nostra figlia valga almeno un frigorifero”.
La svolta per Rita Pavone, che il 23 agosto compirà 80 anni, arrivò con il Gian Burrasca di Lina Wertmuller. A tal proposito la cantante ricorda: “Grazie ai consigli di Lina ho imparato a fare il maschio, copiando i miei fratelli, inoltre non era tanto difficile per me assumere sembianze maschili: sono diventata signorina a 17 anni, non avevo seno, ero piatta! Sembravo talmente maschio che le mie fan credevano lo fossi davvero, erano tutte innamorate del mio Giannino Stoppani e, quando scoprivano che ero femmina, ci rimanevano male!”.
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