I brand giapponesi resistono all’elettrico: proposta di Mazda per salvare i motori termici

  • Postato il 4 novembre 2025
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Nel cuore del padiglione Mazda, al Japan Mobility Show 2025, non c’era solo una concept car. C’era un’idea. E come spesso accade per le grandi intuizioni, era controcorrente. Mentre gran parte dell’industria mondiale insegue la purezza silenziosa dell’elettrico, Mazda ha scelto un’altra via: non rinunciare al motore termico, ma renderlo virtuoso, pulito, addirittura benefico.

Il nome del suo esperimento è Mobile Carbon Capture, un dispositivo tanto semplice nella teoria quanto rivoluzionario nella pratica. Presentato all’interno della Vision X-Coupé, la nuova sportiva del marchio giapponese, questo sistema promette di catturare fino al 20% della CO₂ emessa dallo stesso motore che la produce. In altre parole, l’auto respira il proprio respiro e la macchina non si limita a correre, ma ripulisce il mondo che attraversa.

La risposta all’elettrico

La Vision X-Coupé, insieme alla più compatta Vision X-COMPACT, rappresenta la risposta di Mazda al dogma dell’elettrico totale: una dimostrazione che il progresso non passa per forza dal silenzio delle batterie, ma può ancora vibrare nel suono pieno e armonico di un motore a combustione. L’obiettivo non è opporsi al cambiamento, ma renderlo più intelligente. Il funzionamento del Mobile Carbon Capture è un piccolo capolavoro di ingegneria. I gas di scarico, anziché disperdersi nell’atmosfera, vengono convogliati in un sistema che li filtra e trattiene parte della CO₂ su un supporto cristallino di zeolite, un materiale minerale in grado di assorbirne grandi quantità.

La CO₂ viene poi stoccata in un serbatoio compatto, integrato nel veicolo, pronta per essere riutilizzata, magari per produrre plastiche riciclate o materiali sintetici. È la logica del ciclo chiuso: ciò che si emette può tornare a essere materia. Un concetto tanto semplice quanto potente. Perché in un’epoca in cui ogni chilometro percorso sembra una colpa da espiare, Mazda prova a ribaltare la prospettiva: e se guidare potesse fare bene all’ambiente?

Una strada alternativa

Durante le prime fasi di sperimentazione, la Casa giapponese ha stimato che, combinando il Mobile Carbon Capture con l’uso di biocarburanti di nuova generazione, come quelli ottenuti da microalghe, si possa arrivare a un equilibrio quasi perfetto. Se un biocarburante riduce del 90% le emissioni rispetto ai carburanti tradizionali, aggiungendo la capacità di cattura del 20% di CO₂, l’auto può teoricamente raggiungere uno stato di Carbon Negative. In sintesi: più si guida, meno si inquina.

È una provocazione, ma anche una visione concreta. Mazda sta già collaudando il sistema in condizioni reali, durante la Super Taikyu Series, una competizione endurance dove la tecnologia viene messa alla prova sul campo, tra accelerazioni, calore e chilometri senza sosta. Il laboratorio perfetto per capire se un motore termico possa davvero rinascere in chiave sostenibile.

Naturalmente, le sfide non mancano. Perché affinché il concetto diventi realtà, serve una filiera industriale capace di gestire su larga scala la CO₂ catturata, trasformandola in nuova risorsa. Serve un’infrastruttura, una rete di raccolta, un pensiero sistemico. Ma Mazda sembra voler rispondere con la stessa ostinazione che da sempre la contraddistingue: quella che portò al motore rotativo quando il mondo inseguiva i pistoni, o alla MX-5 quando le spider erano date per morte.

Non solo tecnologia

Il Mobile Carbon Capture non è dunque solo una tecnologia, ma qualcosa di più profondo. In un panorama automobilistico dove la parola “elettrico” è diventata sinonimo di virtù, Mazda sceglie una strada più complessa, più giapponese: quella della convivenza tra passato e futuro, tra la materia e l’etere, tra l’uomo e la sua macchina.

Se un giorno vedremo auto che purificano l’aria mentre corrono, è probabile che la scintilla sarà nata qui, tra i padiglioni di Tokyo, dove un coupé color argento ha osato sognare un mondo in cui il rombo di un motore non significhi più peccato, ma redenzione.

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