“I conti in crisi non giustificano il taglio dei servizi ai disabili”: il giudice contro il Comune di Marsala

  • Postato il 26 agosto 2025
  • Diritti
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 3 Visualizzazioni

Nessun disabile può essere discriminato per effetto di difficoltà finanziarie del Comune o perché meno grave di un altro. A dirlo è una sentenza del tribunale civile di Marsala che ha accolto i ricorsi presentati dall’Associazione regionale assistenti autonomia e comunicazione a difesa di circa 40 alunni diversamente abili delle scuole dell’obbligo della città siciliana che, dall’8 gennaio, si sono visti negare il servizio “Asacom” ovvero le ore di assistenza per l’autonomia, definite dal Piano educativo individualizzato che in genere vanno a completare quelle di sostegno.

La sentenza, firmata dalla giudice Mariaserena Barcellona, ha riconosciuto una condotta discriminatoria da parte dell’amministrazione comunale di Marsala, aprendo la strada a possibili ulteriori decisioni analoghe. Una vittoria per le famiglie rappresentate dalla legale Valentina Piraino che ha seguito il caso per conto di Aca Sicilia ma anche una “decisione che fa scuola” rispetto a quella del Consiglio di Stato, pubblicata il 12 agosto 2024, che aveva respinto l’appello di due genitori che s’erano già visti dare torto dal Tar dell’Emilia Romagna stabilendo che i diritti di uno studente disabile sono subordinati alle compatibilità di bilancio del Comune in cui è residente.

La Corte Costituzionale, nel 2010, aveva in realtà stabilito che l’autonomia finanziaria dei Comuni non può giustificare la compressione dei diritti fondamentali e che deve essere garantito il “nucleo invalicabile di garanzie minime” per rendere effettivo il diritto allo studio. E ora il caso di Marsala ribadisce il principio costituzionale ben definito nella Legge 104/92 ovvero il diritto all’assistenza all’autonomia e alla comunicazione a tutti gli alunni con disabilità, senza alcuna discriminazione.

Il problema, in Sicilia, è nato a causa dell’interpretazione da parte di molte amministrazioni delle linee guida della Regione Siciliana. A marzo di fronte alle proteste delle famiglie il sindaco di Marsala Massimo Grillo e l’assessore Giusi Piccione erano intervenuti con una nota ufficiale in cui ribadivano che – secondo le linee guida della Regione e come “tutti i comuni siciliani” – il servizio Asacom era stato assicurato “esclusivamente” a studenti con “disabilità grave”, interrompendolo per alunni con disabilità considerate “lievi”. Prima di prendere la decisione, avevano aggiunto sindaco e assessore, era stata applicata “una revisione delle condizioni individuali degli alunni” per “assicurare che la valutazione della gravità della disabilità fosse corretta e appropriata”.

Una posizione ora smentita dal tribunale: il Comune è stato, infatti, obbligato a ripristinare immediatamente il servizio, pena una sanzione di cento euro per ogni mese di ritardo. Il giudice ha richiamato il ruolo centrale del piano educativo individualizzato e del Gruppo di lavoro operativo, che stabilisce il numero di ore di assistenza necessarie. Interrompere o modificare queste disposizioni va contro il diritto di inclusione scolastica.

Soddisfatto il presidente dell’Aca Sicilia Giosy Cataldo: “Nella nostra regione – sottolinea a ilfattoquotidiano.it – c’è questa propensione ad escludere la disabilità non grave dal servizio Asacom ma la Legge 104, come ha ribadito il tribunale, non fa alcun discrimine. A seguito delle notizie apparse lo scorso anno dopo la sentenza dell’agosto 2024 molte amministrazioni hanno fatto leva sulla mancanza di risorse e spesso non hanno trovato una resilienza organizzata. Ora non ci sono più scusanti”.

L'articolo “I conti in crisi non giustificano il taglio dei servizi ai disabili”: il giudice contro il Comune di Marsala proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti