I fantasmi di Garlasco, il martello nel canale l’arma che uccise Chiara Poggi? Vecchi indizi e nuove prove
- Postato il 15 maggio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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A 18 anni dal delitto, nonostante un condannato in via definitiva abbia quasi finito di scontare gli anni di pena inflittagli, l’omicidio di Chiara Poggi resta per certi versi ancora un cold case, la coda velenosa di una verità giudiziaria mai del tutto acquisita una volta per tutte. Ieri mattina le perquisizioni a casa di Andrea Sempio, nel pomeriggio la significativa scoperta di un martello in fondo a un canale.
Dragato a fondo il Canale Tromello
Gli inquirenti lavorano a pieno regime, solo il teatro delle ricerche si è spostato: dalla villa di Garlasco a un canale della zona che scorre accanto alla casa, abbandonata da tempo, di proprietà della famiglia Cappa. Qui al momento fanno folla poliziotti e investigatori. Cosa cercano?
Qualcosa che sparì dalla casa dei Poggi il giorno del delitto, verosimilmente il martello tirato su dal fondo del corso d’acqua è il miglior candidato a diventare elemento di prova.

Il canale di Tromello è stato dragato a fondo e svuotato dalle idrovore da vigili del fuoco e protezione civile su disposizione della Procura di Pavia. ‘Chi l’ha visto?’, storico programma di Rai Tre, assicura che si tratta proprio di un martello. L’arma del delitto?
Il martello è stato sequestrato insieme ad un altro attrezzo da lavoro. A Pavia, hanno perquisito la casa di Sempio, indagato per la terza volta, dei genitori, e pure di Mattia Capra e Roberto Freddi, amici suoi e del fratello di Chiara e che non sono indagati.
Si ricostruisce il filo delle amicizie di Chiara
I due allora 19enni, assieme a un altro ragazzo ora frate, frequentavano la villetta di Garlasco, teatro di un delitto su cui, sebbene Alberto Stasi sia stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere come unico responsabile, inquirenti e investigatori stanno di nuovo indagando.
Innanzitutto si sono rimessi a caccia di quell’attrezzo usato per uccidere e che, in base a una testimonianza raccolta da Le Iene, si ipotizza possa essere un utensile a forma di asta. Con il supporto della protezione civile e dei vigili del fuoco è stato svuotato con idrovore un canale a Tromello, nei pressi della casa dove un tempo viveva la nonna delle gemelle Stefania e Paola Cappa, e per un certo periodo anche il loro fratello maggiore.
Una vecchia testimonianza su una delle gemelle Cappa
Si concentrano lì le ricerche anche in base al racconto reso dal superteste davanti alle telecamere che ha sostenuto di aver visto una donna, ritenuta Stefania Cappa (mai indagata), gettare un oggetto di metallo nel fiumiciattolo.
Dichiarazioni che sono state incrociate con quelle, poi ritrattate con un “mi sono inventato tutto”, da Marco Muschitta, un tecnico del gas che aveva detto di aver notato, la mattina dell’omicidio, una ragazza bionda allontanarsi dalla villa di via Pascoli in bicicletta mentre teneva nella mano destra un attrezzo da camino.
Il sospetto di un eventuale coinvolgimento di una delle due gemelle, già balenato durante i primi accertamenti, è sempre stato scartato. Ora invece il nome di una delle due viene rispolverato e accostato a quello di Sempio, nonostante i due non si conoscessero: dai tabulati telefonici risulta che tra il primo maggio e il 21 agosto 2007, e quindi nei mesi antecedenti e nelle settimane successive al delitto, non ci sono chiamate in entrata e in uscita dal cellulare della ragazza, ora avvocatessa, con Sempio.
Quanto all’arma presunta che si ritiene sia stata prelevata da casa Poggi, sono gli stessi genitori di Chiara, “basiti per quanto sta accadendo” a spiegare che “tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora”, mentre non è mai stato ritrovato un martello che mancava. E proprio un martello, hanno stabilito gli atti processuali finora noti, sarebbe stato quasi certamente l’oggetto usato per colpire Chiara.
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