I grandi della terra sono piccini, i piccoli italiani ancora di più: via Nazionale è di destra?
- Postato il 16 maggio 2025
- Politica
- Di Blitz
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I grandi della terra: smettiamola di chiamarli così. Sono piccoli, anzi piccolissimi se non riescono nemmeno a incontrarsi.
Il vertice di Istanbul è un flop: Zelensky e Putin rimangono a casa. Il primo parla di farsa; il secondo considera l’avversario un pagliaccio. Che cosa ci si poteva aspettare dopo questo approccio?
È vero: le delegazioni si incontreranno oggi, ma forse per prendere un aperitivo, sedersi a tavola e poi sorseggiare un buon caffè. I russi mandano in Turchia la stessa delegazione di tre anni fa che non portò a nulla. Che cosa significa? Semplice e ovvio: non hanno nessuna intenzione di raggiungere la pace.
Trump il più grande sulla terra?

Allora sul palcoscenico si presenta Donald Trump che, con aria tronfia, esclama: “Non succede mai nulla se non ci sono io”. Mentre si litiga e ci si insulta, in Ucraina si continua a morire, quasi tutte le città sono semi distrutte, i bambini vivono lo spazio di un mattino: la pace si allontana e il mondo rimane incredulo dinanzi a tante atrocità ed a nessuna pietà.
Le trattative vanno avanti? All’apparenza e solo tra i veleni. Quanto si dovrà attendere ancora per un cessate il fuoco? Nessuno può prevederlo, nemmeno i più ottimisti.
Mentre il balletto diplomatico continua infischiandosene della paura di uomini e donne che vivono in questa terra, in Europa si continua a dormire e a non uscire dal torpore diventato da trent’anni il primo protagonista del vecchio continente. Si vuole arrivare al riarmo per essere più preparati alla difesa, ma non tutti sono d’accordo e ritengono che i tanti miliardi che si dovrebbero spendere per comprare armi e altre diavolerie del genere, potrebbero servire per risolvere gli innumerevoli problemi di cui siamo “malati”.
Anche in questo caso si va avanti a tentoni e ci si divide sul nulla. I socialisti tedeschi escludono Roma dai partner strategici e non se ne capiscono le ragioni. A meno che non sia l’invidia la vera protagonista della commedia (o tragedia) che stiamo vivendo.
Certo, non c’è un gran feeling tra un paese e l’altro: ad esempio fra Francia e Italia non corre buon sangue, Meloni e Macron si comportano diplomaticamente, ma non troppo.
Germania e Francia vorrebbero tornare ad essere i veri “padroni” dell’Europa. Ma sono costretti a pensare più alle beghe interne che a quelle internazionali. In Italia, la destra soffre dei capricci di Matteo Salvini e delle incertezze di Antonio Taiani, il quale non può rompere l’amicizia con gli eredi di Berlusconi che a volte guardano dall’altra parte della barricata.
Comunque, vige il principio dell’assoluto dualismo: o sei di destra o di sinistra, altrimenti non vali nulla.
Dramma a Genova
L’opposizione barcolla, non ha una maggioranza vera e propria: il Pd si divide in mille correnti, i moderati vorrebbero presto buttare a mare Elly Schlein, ma si rendono conto che in questo momento andrebbero a sbattere.
Torna ad essere protagonista la campagna elettorale per le elezioni comunali e soprattutto per i referendum. A Genova, si vorrebbe tornare all’antico, ma scoppia la bomba che la candidata di sinistra, Silvia Salis, sarebbe indagata per un incidente stradale (così afferma la Verità). Si teme di perdere ancora.
Alle politiche del 2027 si voterà con il proporzionale che tutti invocano a parole? Il veleno la fa da padrone in Europa e oltre. Se è così, meglio pensare ai successi che potrebbero arrivare in futuro, magari con l’America’s Cup, la più prestigiosa competizione velica del mondo. Avrà come palcoscenico il golfo di Napoli. Che cosa si vuole di più?
Giorgia Meloni gongola, ma a Roma c’è chi pensa di cambiare il nome ad una delle più famose e importanti strade della capitale: Via Nazionale. Perchè? E’ un nome troppo di destra. Si può essere così limitati, per usare un eufemismo?
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