I luoghi del conclave fuori Roma: viaggio nei silenzi dove nasceva il Papa

  • Postato il 7 maggio 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Il conclave è il procedimento attraverso cui la chiesa cattolica elegge il nuovo Papa. Il termine deriva dal latino cum clave, cioè chiuso a chiave, e fa riferimento all’obbligo di segregazione imposto ai cardinali elettori durante la votazione affinché si evitino interferenze esterne.
La pratica del conclave si afferma ufficialmente con la Costituzione Apostolica Ubi Periculum, promulgata da papa Gregorio X nel 1272 durante il Concilio di Lione, anche se forme di isolamento dei cardinali erano già state adottate precedentemente.

Nel corso dei secoli, sebbene la Cappella Sistina – cuore del Palazzo Apostolico e dei Musei Vaticani a Roma – è il centro per eccellenza delle elezioni papali dal 1878, alcuni conclave si sono svolti in altre città italiane e addirittura fuori dai confini dell’Italia. Questo è spesso accaduto o per motivi politici, o per instabilità sociale oppure ancora per la presenza del papa morente in una determinata località. Molti conclave romani si tennero nel Laterano, al Palazzo del Quirinale e al convento di Santa Maria sopra Minerva – uno dei rari esempi di architettura gotica a Roma dove è presente anche la statua del Cristo Redentore di Michelangelo.

I conclave fuori Roma raccontano una Chiesa in continua attività, adattabile alle difficoltà e alle instabili circostanze politiche e sociali.
Città come Viterbo, Perugia e persino Avignone hanno ospitato momenti chiave della storia ecclesiastica, segnando profondamente il percorso della Chiesa cattolica verso il mondo moderno.

In questo articolo vengono citati i principali luoghi del conclave fuori Roma, ognuno con una storia affascinante da raccontare.

Arezzo: il conclave del 1276

Arezzo fu teatro del primo conclave quello del 1276, anno particolarmente straordinario per la storia della Chiesa. Durante questo anno infatti si susseguirono ben tre papi. Papa Gregorio X, ritornando da Lione, si fermò proprio in questa città toscana per una febbre improvvisa.

Il 10 gennaio 1276 poi Gregorio morì e quindi, per via delle regole che erano state formalizzate pochi anni prima dallo stesso, il conclave si tenne nella città in cui era morto e la sede fu la chiesa di San Domenico. Oggi questa chiesa, dopo aver subito molti restauri e lavori nei secoli, si presenta con un tetto a capriate che copre una sola navata, prendendo luce da sei finestre monofore per lato. Un luogo semplice ma ricco di opere pittoriche come gli affreschi di Spinello Aretino e del figlio Parri di Spinello.

In questo conclave salì così al Pontificato Papa Innocenzo V.

Viterbo: la città dei conclave

Viterbo è probabilmente la città più legata al conclave dopo Roma.

Ospitò ben cinque conclave tra il 1261 e il 1281 tutti nel Palazzo dei Papi, guadagnandosi così il nome di “città dei papi”. Il più celebre è quello del 1268-1271, che durò quasi tre anni e fu il più lungo della storia.
I cardinali, divisi da pesanti tensioni politiche, non riuscivano a trovare un valido accordo. Solo dopo l’intervento dei cittadini di Viterbo, che chiusero i cardinali a chiave e scoperchiarono il tetto del palazzo per affrettare la scelta nel nuovo Papa, si giunse all’elezione di papa Gregorio X.

Il Palazzo dei Papi fu il luogo dove si tennero tutti gli eventi in questione e dagli archi a tutto sesto della sua loggia si affacciavano i Papi appena eletti. Questo palazzo da un lato affaccia sulla piazza mentre dal lato opposto si affaccia a strapiombo sulla vallata.

viterbo sede di un conclave fuori roma
Fonte: iStock
La facciata e la loggia del Palazzo dei Papi nel centro storico della città medievale di Viterbo

Perugia: una sede papale d’emergenza

Perugia fu sede di cinque conclavi: tra il 1216 e il 1305.

Si trattava di un luogo strategico e sicuro, spesso scelto quando Roma era instabile.

Nel 1216, venne eletto papa Onorio III e secondo molti storici questo rappresenta il primo vero conclave, in quanto fu il primo in cui i vescovi vennero tenuti “sotto chiave” per procedere all’elezione più speditamente senza interferenze.

I cardinali trovarono nella città umbra un rifugio tranquillo, lontano dalle pressioni politiche della capitale. Perugia, grazie alla sua posizione elevata e alle sue mura difensive, garantiva protezione e isolamento.

Il luogo prescelto per il conclave fu la cattedrale di San Lorenzo e in particolare le celle del chiostro – ancora oggi famoso per essere stato il “chiostro dei conclave”. In questo chiostro c’è anche una lapide che ricorda i cinque papi eletti qui.

Anagni: il conclave tra politica e spiritualità

Nel 1243, ad Anagni fu eletto papa Innocenzo IV. La città – chiamata la città dei Papi per aver dato i natali a quattro pontefici (Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII) – spesso frequentata dai pontefici del Medioevo per la sua vicinanza a Roma e il clima più salubre, divenne temporaneamente sede papale.

Il conclave si tenne nella cattedrale di Anagni, con la splendida cripta i cui affreschi sono uno dei più interessanti esempi pittorici del Duecento italiano.

Anagni sede di conclave
Fonte: iStock
Cattedrale di Anagni al crepuscolo

Anagni è ricordata anche per il famoso “schiaffo di Anagni” del 1303, episodio simbolico della lotta tra il potere temporale e quello spirituale.

Napoli: la città del conclave del 1294

Nel 1294, il conclave si riunì a Castel Nuovo a Napoli per eleggere papa Celestino V, l’eremita Pietro da Morrone.

Il conclave, durato oltre due anni, si concluse con un’elezione del tutto straordinaria: i cardinali, divisi nelle opinioni e incapaci di trovare un accordo comune, scelsero un uomo di santità riconosciuta ma senza alcuna esperienza politica.

Celestino V fu l’unico papa a rinunciare spontaneamente al pontificato. La sua elezione e il suo successivo ritiro segnarono profondamente la storia della Chiesa. Questo avvenne il 13 dicembre del 1294 all’interno della sala maggiore di quello che oggi è il museo civico all’interno del Maschio Angioino, lo storico castello medievale e rinascimentale di Napoli.

Il 24 dicembre successivo venne poi eletto il pontefice Benedetto Caetani – Bonifacio VIII –  che trasferì immediatamente la sua sede a Roma.

Venezia: elezione sulle acque

Venezia fu sede del conclave del 1799-1800, dopo la morte di papa Pio VI, prigioniero dei francesi.

Il conclave si tenne nell’abbazia benedettina di San Giorgio Maggiore, nella piccola isola di fronte San Marco oggi sede della fondazione ‘Giorgio Cini’. All’interno di questa chiesa, ancora tenuta da monaci benedettini, è possibile visitare la famosa sala in cui si tenne il conclave per l’elezione del papa. Sugli alti seggi di legno ci sono ancora scritti i nomi dei cardinali.

venezia città sede di conclave
Fonte: iStock
Vista sull’abbazia di Giorgio Maggiore

L’elezione avvenne in un momento molto critico, in quanto l’Europa era sconvolta dalle guerre napoleoniche e questo fu appunto l’ultimo conclave fuori Roma.

I cardinali elessero papa Pio VII, che successivamente negoziò con Napoleone e fu testimone della restaurazione del potere papale dopo l’epoca rivoluzionaria.

Le sedi fuori Italia: Avignone e Lione

Le sedi del conclave come accennato all’inizio sono state anche fuori Italia.

Nel XIV secolo, durante il periodo detto cattività avignonese, sette papi risiedettero dal 1309–1377, ad Avignone, in Francia, che all’epoca faceva parte dei territori della Chiesa.

Avignone

Ad Avignone, nel Palazzo dei Papi di Avignone, si tennero sei conclave tra cui quello che elesse papa Benedetto XII nel 1334, poi Clemente VI e Gregorio XI.

I conclave si svolsero in due ambienti:

  • il refettorio, detto grand Tinel, che veniva straordinariamente chiuso lasciando solo una piccola fessura per il cibo,
  • la Sala del Conclave, in passato usata come appartamento per ospiti illustri. Tra i nomi di spicco troviamo i sovrani Carlo V, Luigi II di Borbone e i d’Angiò.

Il Palazzo dei Papi di Avignone con i suoi 15000 m² di superficie è considerato il più grande esempio di architettura gotica nel mondo. Questo fu costruito per volontà papale tra il 1335 e il 1364 e fu talmente tanto costoso che per costruirlo vennero usate gran parti delle entrate del papato.

La città divenne il nuovo centro della cristianità occidentale per oltre 70 anni, con palazzi sontuosi e una corte papale potente ma molto influenzata dalla monarchia francese.

Lione

Anche Lione ospitò un conclave: tra il 1314 e il 1315.

Questo conclave fu considerato uno dei più lunghi della storia tanto che all’inizio si tenne nel Palazzo Vescovile della città di Carpentras e successivamente venne trasferito nella Casa dei Domenicani di Lione.
In un periodo di grande incertezza sia per le influenze politiche che per le lotte interne tra cardinali, rappresentanti di casate nobili e imperiali che volevano emergere a tutti i costi, venne eletto Jacques D’Euse, che godeva della protezione di Roberto d’Angiò e che divenne Giovanni XXII.

In questa occasione nacquero le norme che formalizzarono il conclave moderno, proprio per evitare future elezioni troppo lunghe come quella di Viterbo.
Lione fu dunque non solo sede di elezione papale fuori Italia, ma anche luogo dove avvenne la riforma del sistema stesso che stava alla base del conclave.

Autore
SiViaggia.it

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