I luoghi del cuore di Giorgio Armani, il re della moda italiana
- Postato il 4 settembre 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
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Il 4 settembre 2025 è stata annunciata la morte di Giorgio Armani. Il re della moda italiana (chiamato simpaticamente “Re Giorgio” dagli amanti del settore) ci ha lasciati a 91 anni. Il signore dell’eleganza che ha fatto del motto “less is more” un vero e proprio mantra era un amante dei viaggi e aveva diversi luoghi del cuore. Scopriamo quelli più significativi.
Piacenza, città natìa di Re Giorgio
La storia di Giorgio Armani parte nel 1934. Nasce a Piacenza e nel suo cuore ci sarà sempre un posto per la Val Trebbia, dove è cresciuto, e per la cittadina dall’anima retrò dove viveva con il fratello Sergio e la sorella Rosanna.
La Milano di Giorgio Armani
Milanese d’adozione, ha dato il via alla sua carriera nel Capoluogo lombardo dove ha continuato a dar vita alle sue sfilate in occasione della settimana della moda. Il primo contatto con la città meneghina è legato alle case di ringhiera di zona Ticinese dove ha vissuto con la famiglia, ma l’ingresso nel mondo fashion avviene con l’ingresso lavorativo a La Rinascente di piazza Duomo dove è rimasto come commesso e vetrinista fino al 1965 e dove ancora oggi lo ricordano come un genio.
Il legame con la città meneghina è sempre stato forte. Tra i suoi spazi preferiti? Il museo Poldi Pezzoli in via Borgonuovo, a due passi dalla sua casa-bottega, dove passeggiava per scoprire le allure delle antiche dimore nobiliari, e la Pinacoteca di Brera dove amava riscoprire l’arte soffermandosi all’interno del cortile napoleonico. Ed è in piena Brera che Giorgio ha scelto di spiccare con la sua max insegna in via Broletto, all’ombra di un delizioso giardinetto meta prediletta di turisti dal facile selfie.

Ed è sempre in zona Quadrilatero che ha scelto, nel 2011, di rilevare l’edificio della ex fabbrica di dolciumi Motta affacciato su via Manzoni per aprire il suo spettacolare Armani Hotel, all’interno del palazzo razionalista originariamente progettato da Enrico Griffini. Lo stilista si è dichiarato un amante dell’Università Statale e della basilica e del chiostro di Santa Maria delle Grazie dove restava incantato per l’armonia tra volumi e tocchi rinascimentali.

Non mancano passioni più quotidiane, come la Drogheria Parini 1915 di via Borgospesso, antica bottega che conserva tesori gastronomici, o il cinema Anteo, storico spazio cittadino che continua a valorizzare nuovi registi e mantiene il fascino dei cinema di una volta.
Ma la Milano di Armani non si esaurisce nei luoghi che ha amato frequentare: a trionfare su tutto è ovviamente palazzo Bergognone, l’attuale sede degli Armani/Silos e quartier generale dove attualmente è esposta una mostra dedicata alla linea Privé con abiti indossati sui red carpet dalle più grandi artiste internazionali del cinema e della musica. Pezzi unici che lasciano a bocca aperta facendo sognare attraverso un percorso su più piani che svela 150 abiti gioiello destinati a riscrivere la storia della moda.
Il rifugio di Armani nell’Oltrepò Pavese
Non era un amante della vita mondana e cercava la pace, i paesaggi tranquilli e luoghi in cui potersi riconnettere con la natura. Ecco perché, tra i suoi posti del cuore, c’è proprio Villa Rosa, un edificio luxury a Broni. Siamo a circa 50 chilometri da Milano e questo edificio, passato nelle sue mani dopo quelle del conte Franco Cella di Rivara, presenta forti richiami al barocco. Quasi un contrasto netto con l’anima minimalista del designer. Oltre mille metri quadrati divisi tra 23 ambienti. Se all’interno i dettagli sono stati curati nel minimo particolare non è da meno l’esterno dove è stato creato un microcosmo che restituiva il piacere della contemplazione al genio creativo.
La villa di Armani a Saint-Tropez
Per molti Saint-Tropez è un luogo luxury dove trascorrere le vacanze, ma per Giorgio Armani era un rifugio dell’anima. Lontano dal clamore delle passerelle, lo stilista aveva una villa con una vista incredibile. Le sfumature di blu del Mediterraneo e i profumi facevano bene al cuore e all’anima artistica del designer che trascorreva del tempo qui per “rallentare”. Uno spazio personale, quasi segreto, lontano dalle luci dei riflettori.

La casa di Pantelleria
Altrettanto importante per Re Giorgio è stata Pantelleria, un vero e proprio rifugio in cui curava la sua anima. Tra i dammusi in pietra lavica e le sfumature del mare ritrovava un equilibrio al di fuori della frenesia milanese. Armani amava l’atmosfera naturalistica, incontaminata e selvaggia dove il vento e il Mediterraneo dominavano la scena. Pantelleria rimane così uno dei suoi luoghi più cari, dove si rigenerava e custodiva la parte più intima di sé. Una curiosità? Proprio qui aveva investito acquistando più di una villa.
La proprietà di St. Moritz
Altro luogo del cuore di Giorgio Armani? St. Moritz. Il paradiso tra le montagne svizzere lo ospitava durante l’inverno, dove amava godersi i paesaggi fin dalle prime luci del mattino. Qui era proprietario di una casa del XVII secolo caratterizzata da linee sobrie e ispirazioni giapponesi. Qualcosa di originale per il luogo, creando un netto distacco con quella che è in realtà la tipica architettura del territorio. Il posto era per lui un’oasi di armonia, dove la bellezza era discreta e senza tempo.
Il legame di Armani con Parigi
La Capitale francese rappresentava, invece, la dimensione cosmopolita e culturale che lo aveva affascinato sin dal primo incontro. Parigi, con la sua eleganza eccentrica e la capacità unica di unire rigore e leggerezza, era per Armani una fonte continua di ispirazione. Lo stilista ha raccontato in più interviste l’emozione della sua prima visita, quando la città gli apparve immensa e travolgente. Con il tempo, però, ne aveva fatto un luogo del cuore, simbolo di raffinatezza e vitalità, capace di alimentare la sua visione creativa.

L’ultimo amore: Forte dei Marmi
Tra i luoghi più nostalgici e importanti per Giorgio Armani c’è Forte dei Marmi. Il mare della Versilia custodiva la memoria delle sue prime vacanze che aveva scelto per la villeggiatura. Proprio qui aveva acquistato la prima casa, una “piccola” dimora sul mare che negli anni aveva ristrutturato per renderla più confortevole, ma senza mai rubarle l’anima originale. Un approdo familiare che non era stato trasformato in un simbolo di lusso estremo ma che è rimasto intatto, per rigenerarsi ricordando le vacanze con gli affetti più cari, la quiete delle estati italiane e il profumo di salsedine.
Ultima operazione imprenditoriale di Giorgio Armani? L’acquisto della Capannina di Forte dei Marmi. Un gesto affettivo e un ritorno alle origini per lo stilista che ha scelto di rilevare con 12 milioni di euro un luogo che è stato per lui un rifugio importante e un luogo simbolo della Versilia, celebre in tutta Italia.