I migliori stand della fiera di fotografia The Phair 2025 a Torino

  • Postato il 8 maggio 2025
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  • Di Artribune
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La sfida è far dialogare generazioni diverse con media differenti”. Con queste parole il curatore di The Phair, Lorenzo Bruni, introduce la sesta edizione della fiera di Torino dedicata alla fotografia. Categoria usata solo per comodità e questioni di comunicazione perché le opere presentate dai 50 espositori negli stand, soprattutto dialoghi tra due e tre artisti o quattro artisti e qualche monografica, sono spesso molto di più di una semplice serie fotografica appesa alla parete. Si tratta di lavori contaminati con le altre arti, dai confini fluidi e affini più ai new media che allo scatto puro e semplice, ordinatamente impaginati sotto le arcate industriali delle Ogr. “Questa è sicuramente l’architettura ideale per un progetto come questo”, ci spiega il direttore Roberto Casiraghi che spera di aver trovato una sede duratura, dopo aver provato tutti i luoghi iconici in città, dalla Borsa Valori a Torino Esposizioni. Ecco una selezione degli stand più significativi secondo noi.

Claudia Giraud

MC2 Gallery di Milano

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MC2 Gallery di Milano, The Phair Torino, foto Claudia Giraud

Lo stand più emblematico e sfidante di tutta The Phair è quello che ospita la MC2 Gallery di Milano che propone il progetto Fake Reality: un dialogo tra le pratiche post-fotografiche di Dune Varela e Pietro Catarinella, fatte di diverse media che incrociano scultura, pittura e foto e che pongono problemi riguardo l’autorialità ai tempi dell’IA e al nuovo concetto di fotografia, ormai dai confini fluidi almeno da 15 anni, dopo la nascita di Instagram. Dune Varela trasferisce i pigmenti dei suoi scatti su marmo di Carrara, creando sculture che evocano rovine archeologiche; Pietro Catarinella fonde intelligenza artificiale e pittura, creando immagini con l’IA per poi dipingerle a olio.

Alberto Damian Gallery di Treviso

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Alberto Damian Gallery di Treviso, The Phair Torino, foto Claudia Giraud

Lo stand sui toni del grigio con le fotografie in bianco e nero, già visto a Paris Photo a novembre 2024 è ormai il marchio di fabbrica di Alberto Damian Gallery che propone un dialogo tra due fotografe di diverse generazioni, ma legate da affinità stilistiche ed esperienze comuni: Marialba Russo, artista napoletana che vive a Roma dal 1987, attenta a una ricerca antropologica (la sua serie Fotografie 1980-1987 è quella già presentata alla fiera parigina) e la fotoreporter romana, scomparsa nel 1971, Lori Sammartino. Quest’ultima ha lavorato per la rivista Il Mondo, fondata e diretta da Mario Pannunzio e in vita ha pubblicato tre libri: Amore a Roma (1960), Il Gargano (1963) e La domenica degli italiani (1961) con un’introduzione di Ennio Flaiano, da dove sono tratte le foto in mostra a Torino, selezionate da Marialba Russo che condivideva con Sammartino l’amicizia con Alberto Moravia.

Galleria Tucci Russo – Studio per l’Arte Contemporanea di Torino

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Galleria Tucci Russo, The Phair Torino, foto Claudia Giraud

Monografico, invece, lo stand della storica Galleria Tucci Russo – Studio per l’Arte Contemporanea, con doppia sede a Torino e a Torre Pellice (To) che porta in visione una selezione di opere di Jan Vercruysse (Ostenda, 1948-Bruxelles 2018) appartenenti al ciclo Camera Oscura (2001-2002). Poeta fino agli anni ’70, Vercruysse ha poi dedicato la sua ricerca all’arte visiva, esplorando il ruolo dell’artista e il significato stesso della rappresentazione. Le sue opere sono costruite tramite la combinazione di più elementi visivi, proprio come la poesia è scritta tramite il susseguirsi di più parole. In particolare, la serie Camera Oscura si basa su un processo fotografico che ne riproduce il principio: ogni dittico presenta un’immagine “normale” sulla sinistra accanto alla sua versione “invertita” sulla destra, come apparirebbe nell’originale dispositivo ottico. I personaggi scelti arrivano da diversi mondi, come quello dello spettacolo (Black Josephine).

Galerie P di Ostenda

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Galerie P di Ostenda, The Phair Torino, foto Claudia Giraud

A proposito di Ostenda, qui c’è la Galerie P specializzata in mostre di nomi affermati come Panamarenko, James Ensor, Joel Peter Witkin accanto a scoperte straniere e talenti emergenti. A Torino ospita nel suo stand, pervaso dallo spirito dissacratore della citta balneare belga che ha dato i natali a Ensor, il progetto Un’altra realtà / Another Reality, incentrato sulla fotografia scenografica, tramite le visioni di tre artisti internazionali: la tedesca Julia Fullerton-Batten, il francese Frédéric Fontenoy e il belga Bart Ramakers. Ogni fotografia di questa raccolta è costruita come un tableau vivant. In particolare Ramakers, insieme al suo team di stilisti, truccatori e modelle, con cui forma una famiglia affiatata, reinterpreta temi classici mitologici e religiosi attraverso la lente di questioni contemporanee come le questioni di genere, il cambiamento climatico e la disuguaglianza sociale. Il suo lavoro spesso fa riferimento alla storia dell’arte, ma sottolinea costantemente ciò che ci unisce tutti: la nostra comune umanità, la connessione e la solidarietà.

Galleria Jaeger Art di Berlino

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Galleria Jaeger Art di Berlino, The Phair Torino, foto Claudia Giraud

Presente anche la galleria Jaeger Art con le opere di tre artisti di rilievo internazionale, ognuno con un approccio unico alla fotografia: Gregor Törzs, la cui estetica cinematografica e il raffinato uso della luce si riflettono in opere esposte in tutto il mondo; l’olandese Bastiaan Woudt, fotografo autodidatta noto per il suo stile minimalista e per la sensibilità dei suoi ritratti e paesaggi; George Hoyningen-Huene (1900–1968), pioniere della fotografia di moda, noto per la sua fusione tra modernismo, neoclassicismo e surrealismo.

Galleria Umberto Benappi di Torino

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Galleria Umberto Benappi di Torino, The Phair Torino, foto Claudia Giraud

È invece di nuovo monografico il progetto di Paolo Pellegrin proposto da Umberto Benappi di Torino (con una sede anche sulle montagne torinesi, a Sansicario). “Siamo in una foresta del Giappone, più precisamente davanti al tempio di Shimogamo”, racconta il gallerista. “Qui, nel 2019, l’artista Paolo Pellegrin impugna la sua macchina fotografica pronto a immortalare la fioritura dei ciliegi. Quello che non poteva aspettarsi era la colonia di nibbi e aquile che sarebbe apparsa all’improvviso a una distanza estremamente ravvicinata”. È l’esperienza dello stormo in cui lo spettatore può letteralmente immergersi a The Phair, dove il lavoro di Pellegrin è esposto su pareti e pavimento dello stand.

Kuckei + Kuckei di Berlino

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Kuckei + Kuckei di Berlino, The Phair Torino, foto Claudia Giraud

Un’altra galleria di Berlino, la Kuckei + Kuckei, è presente in fiera con opere di Barbara Probst, Miguel Rothschild e Lilly Lulay, artisti che esplorano il linguaggio fotografico con approcci inediti. Barbara Probst scompone la percezione della realtà attraverso una serie di immagini scattate simultaneamente da diverse angolazioni; Miguel Rothschild trasforma la fotografia in opere tridimensionali, intervenendo sulla superficie con materiali come chiodi, fili e vetri; Lilly Lulay riflette sull’odierna sovrapproduzione di immagini, partendo da fotografie proprie e altrui e trasformandole in oggetti tangibili tramite tagli, installazioni, collage e ricami.

Luisa Catucci Gallery di Berlino

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Luisa Catucci Gallery di Berlino, The Phair Torino, foto Claudia Giraud

Lo stand più politico è quello di Luisa Catucci Gallery di Berlino che presenta una visione poetica e allo stesso tempo cinica di una pericolosa tendenza dell’industria bellica a prendere il sopravvento. Si tratta di un dialogo tra l’artista russo Nikita Teryoshin, che investiga le fiere di armi in giro per il mondo e la fotografia di Zak van Biljon, artista sudafricano che vive in Svizzera. La sua è una visione moderna della bellezza della natura. Usa la luce a infrarosso per catturare la luce sulla struttura cellulare delle foglie delle piante, creando vividi toni rosa e rossi. Questo approccio offre una prospettiva unica sulla natura, ponendo l’attenzione sul mutevole rapporto tra umanità e natura a causa dell’urbanizzazione e della tecnologia.

L’articolo "I migliori stand della fiera di fotografia The Phair 2025 a Torino" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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