I no vax hanno fatto tornare il morbillo in Canada
- Postato il 11 novembre 2025
- Di Il Foglio
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I no vax hanno fatto tornare il morbillo in Canada
Il Canada non è più “libero dal morbillo”. Lo racconta il Washington Post, spiegando come la disinformazione e la sfiducia nei vaccini abbiano aperto la strada al ritorno di una malattia che si credeva sconfitta. A dirlo sono i dati dell'Agenzia di Sanità Pubblica del Canada, che ha registrato circa 5.100 casi nell'ultimo anno a dispetto della media di 91 avuta negli ultimi 20 anni, più del triplo rispetto agli Stati Uniti e con una provincia, l'Alberta, che da sola supera i casi degli Stati Uniti. La conquista dell'eliminazione del morbillo era arrivata negli anni 2000, dopo che nel 1998 il Canada era stato il principale focolaio per la diffusione della malattia, che tra l'altro si connota come virus altamente virale e facilmente contagioso.
Gli esperti affermano che per raggiungere l'immunità di gregge e impedire la rapida diffusione del virus, è necessario che si vaccini il 95 per cento della popolazione. Secondo i dati dell'Ops (Organizzazione Panamericana della Sanità), solo il 79 per cento della popolazione ha ricevuto due dosi di vaccino nel 2024, nell'Alberta invece solo il 65 per cento dei bambini sotto ai 7 anni sono stati vaccinati. Non a caso, secondo i dati dell'Agenzia di Sanità Pubblica del Canada, il 93 per cento dei casi di morbillo nel paese ha riguardato persone non vaccinate o il cui stato vaccinale era sconosciuto.
Anche spostandoci nel contesto europeo è possibile vedere l'effetto positivo derivante dai vaccini. In Portogallo, la popolazione è particolarmente attenta nel contrasto al morbillo: secondo la relazione annuale 2024 del Programma nazionale di vaccinazione della Direzione generale della Salute, “la copertura rimane molto elevata fino ai sei anni di età, raggiungendo o superando generalmente l’obiettivo del 95 per cento”, i casi registrati sono stati 14. Mentre la Romania, nel periodo febbraio 2024 - gennaio 2025, ha riportato circa 27.568 casi di morbillo, con 18 morti. La copertura vaccinale era ben sotto la soglia: la prima dose del vaccino contenente il morbillo (MCV1) è stimata intorno al 78 per cento nel 2024, e la seconda dose (MCV2) intorno al 62%, stando al rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Nonostante i dati a favore dei vaccini, uno studio sulla Regione europea dell’Oms - che comprende anche paesi dell'Asia centrale -, condotto dallo stesso Oms e Unicef, sta registrando un incremento di casi che non si vedeva da 25 anni. Nel 2024 sono stati segnalati nella regione europea 127.350 casi di morbillo, il doppio rispetto al 2023 e il numero più alto dal 1997. Neanche 10 anni fa, nel 2016, i casi erano appena 4.400, nel 2024, la regione europea ha registrato un terzo di tutti i casi di morbillo a livello globale. Il motivo di questo aumento? La scarsa copertura vaccinale. "Senza alti tassi di vaccinazione, non c'è sicurezza sanitaria. Mentre definiamo la nostra nuova strategia sanitaria regionale per l'Europa e l'Asia centrale, non possiamo permetterci di perdere terreno. Ogni Paese deve intensificare gli sforzi per raggiungere le comunità sotto-vaccinate", ha detto il Dott. Hans Henri P. Kluge, Direttore Regionale dell'Oms per l'Europa.
Solo nel 2023, sono stati 500.000 i bambini nella regione a non aver ricevuto la prima dose del vaccino. Oggi, per esempio, in Bosnia Erzegovina, Montenegro e Macedonia del Nord i bambini vaccinati contro il morbillo sono meno dell'80 per cento. Nonostante decenni di campagne vaccinali, il morbillo resta una delle infezioni più diffuse e pericolose a livello mondiale. Nel 2024 si sono contati circa 359 mila casi globali. La malattia continua a riemergere ogni volta che la copertura vaccinale scende sotto la soglia critica, propagandosi rapidamente tra gruppi di popolazione non immunizzati o parzialmente vaccinati.
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