I pinguini Imperatore a rischio estinzione, in Antartide la loro popolazione è scesa del 22% in 15 anni
- Postato il 10 giugno 2025
- Scienza
- Di Blitz
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Un nuovo studio ha lanciato un allarme drammatico sul futuro dei pinguini Imperatore in Antartide. La popolazione di queste iconiche creature sta diminuendo a un ritmo ben più rapido del previsto, con un calo del 22% in soli 15 anni. Questa preoccupante rivelazione emerge da una ricerca guidata da Peter Fretwell della British Antarctic Survey, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature Communications: Earth & Environment. Gli scienziati hanno monitorato le colonie di pinguini utilizzando immagini satellitari scattate tra il 2009 e il 2024, un metodo fondamentale per censire queste specie in un ambiente così ostile.
Il censimento dei pinguini in Antartide è un’impresa estremamente ardua a causa delle condizioni climatiche proibitive e della vastità del territorio. Per questo motivo, l’utilizzo delle immagini satellitari è cruciale, permettendo ai ricercatori di identificare le colonie e stimare il numero di individui presenti anche nelle aree più remote. La ricerca, iniziata nel 2009, è stata condotta ciclicamente su una vasta regione dell’Antartide, estesa per 2,8 milioni di chilometri quadrati, un’area equivalente a nove volte la superficie dell’Italia. Questa regione, sebbene non sia l’Antartide nella sua interezza, è considerata una delle più vitali e significative per la sopravvivenza dei pinguini Imperatore, rendendo i dati raccolti particolarmente rappresentativi e preoccupanti.
Lo scioglimento dei ghiacci e la minaccia di estinzione
Già nel 2018, i dati avevano evidenziato un preoccupante crollo di quasi il 10% della popolazione di pinguini Imperatore. Il fattore chiave dietro questa diminuzione è la riduzione del numero di settimane in cui le piattaforme di ghiaccio marino rimangono stabili prima del loro scioglimento estivo. Questo ghiaccio, che si forma intorno alla costa antartica, svolge un ruolo insostituibile per i pinguini: è la piattaforma essenziale su cui nidificano e allevano i loro piccoli. Senza un ghiaccio marino stabile e sufficientemente duraturo, le colonie faticano a riprodursi con successo.
I più recenti dati, aggiornati al 2024, confermano un andamento ancora più negativo di quanto previsto. La popolazione di pinguini Imperatore ha subito una riduzione media dell’1,6% all’anno, culminando in un calo complessivo del 22% nell’arco di 15 anni. Questi numeri drammatici sollevano gravi timori tra i ricercatori, spingendoli a ipotizzare la possibile estinzione di questa iconica specie entro il 2100. Il destino dei pinguini Imperatore è strettamente legato alla stabilità del ghiaccio marino, una risorsa sempre più minacciata dai cambiamenti climatici. La loro progressiva scomparsa servirebbe da ulteriore e lampante indicatore dell’accelerazione dei processi di riscaldamento globale e delle loro devastanti conseguenze sugli ecosistemi polari.
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