I primi risultati solidi e cauti di Christie’s alle aste di New York
- Postato il 13 maggio 2025
- Mercato
- Di Artribune
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L’intensa settimana delle aste di New York si è ufficialmente aperta il 12 maggio 2025 al Rockefeller Center, con le due aste di Christie’s dedicate alla collezione Riggio e all’arte del Ventesimo Secolo. La qualità eccelsa dei lotti ha contribuito ad affollare la sala della casa inglese, mentre a dirigere specialisti e offerenti è salito sul rostro Adrien Meyer, Global Head Private Sales e Co-Chairman Impressionist & Modern Art. E intanto si aspettano anche le prossime sessioni in calendario nei prossimi giorni, grandi test di stagione sugli andamenti reali del mercato dell’arte nei suoi segmenti apicali, mentre Donald Trump e la Cina si avviano a trovare un accordo su tagli reciproci ai dazi praticati.
Le prime aste di stagione di Christie’s a New York
Da un punto di vista macroscopico, il combinato delle due aste ha fruttato un totale di $489 milioni di dollari incluse le commissioni, superando la stima bassa pre-vendita di $446 milioni, e facendo meglio rispetto alla sessione gemella dello scorso anno, che aveva realizzato una sale total di $413 milioni. Ad emergere ci sembra essere un mercato ancora teso e guardingo. La fascia alta degli offerenti più facoltosi si mantiene stabilmente orientata verso i nomi granitici dell’arte moderna e contemporanea, senza troppi rischi di sorta. Con risposte solide, ma caute e non energiche, e molte garanzie in campo a compensare l’effetto del contesto geopolitico ed economico globale. Con i suoi cambi repentini, tra alti e bassi, a minare l’elemento di fiducia del mercato: la stabilità.
La collezione Riggio in asta da Christie’s
Il catalogo della vendita Leonard & Louise Riggio: Collected Works presentava la collezione dei coniugi Riggio, fondatori della celebre catena di librerie Barnes & Noble. Ed era la più contesa tra le raccolte previste per questa sessione. Tutti i 38 lotti di respiro museale hanno trovato una nuova casa, ad eccezione della scultura Forme sévère (1936-1937) di Julio Gonzales e con un lavoro ritirato. Il totale dell’asta è stato di $272 milioni, con tutte le opere coperte da prezzo minimo garantito da Christie’s e ben 23 da garanzia di parte terza, entro le stime di $252-326 milioni. Top lot della sessione è stato Composition With Large Red Plane, Bluish Gray, Yellow, Black and Blue (1922) di Piet Mondrian, stimato intorno ai 50 milioni di dollari e venduto a $47.560.000, commissioni incluse, terzo miglior risultato per l’artista in asta. A seguire L’empire des lumières (1949) di René Magritte che ha trovato una nuova casa per circa 35 milioni di dollari, decisamente lontano dal record, di oltre 120 milioni di dollari, raggiunto lo scorso novembre 2024 per un’opera dallo stesso soggetto. Sul terzo gradino del podio è salito poi il ritratto della celebre fotografa Lee Miller eseguito da Pablo Picasso nel 1937 dal titolo Femme à la coiffe d’Arlésienne sur fond vert (Lee Miller). Offerto per la prima volta in asta, il dipinto è stato combattuto tra telefoni e sala, fino ad attestarsi a un prezzo di martello di $24 milioni e il risultato finale di $28.010.000, poco sotto la stima alta di 30 milioni, che non include però le commissioni. Dal fronte scultura, sicure risposte sono arrivate per le quattro opere di Alberto Giacometti presenti in catalogo, con range di aggiudicazione tra i 4 e i 17 milioni di dollari, incluse le commissioni, mentre non è passata inosservata la composizione in bronzo The Family of Man: Figure 2, Ancestor II (1974) di Barbara Hepworth che si è assestata a $9.610.000. Molte sono state le opere passate di mano a valori vicini alle stime minime e diversi i lotti, compreso il top lot di Mondrian, conquistati da acquirenti o garanzie al telefono di Alex Rotter, Global President di Christie’s fresco di nomina e già da anni “mago degli affari” della casa inglese e rainmaker di tante vendite da record.











Guanti bianchi alla 20th Century Evening Sale di Christie’s a New York
Subito dopo si è passati alla presentazione dei 35 lotti della 20th Century Evening Sale, un altro catalogo di livello qualitativo museale. Il totale di questa seconda parte della serata ha raggiunto $217 milioni, contro una stima bassa pre-asta di 194 milioni: un totale su cui però ha pesato, e non poco, il ritiro di una delle opere più attese, Big Electric Chair (1967-1968) di Andy Warhol, che era stimata intono ai 30 milioni di dollari. Il top lot della sessione è stato un altro degli higlight anticipati da Christie’s, il monumentale Peupliers au bord de l’Epte, crépuscule (1891) di Claude Monet che ha centrato le stime di 30-50 milioni di dollari arrivando a quota $42.960.000 e ottenendo, così, il record d’asta per i soggetti della serie Peupliers. Buoni riscontri sono stati ottenuti dai nove lotti di apertura provenienti dalla collezione Bass, che hanno tutti trovato una nuova casa, con No. 4 (Two Dominants) [Orange, Plum, Black] (1950-1951) di Mark Rothko a guidare il gruppo con il risultato di $37.800.000, ma ancora, anche in questa sessione, con aggiudicazioni spesso vicine alle stime minime.
Record e risultati per l’arte del Novecento da Christie’s a New York
Energia nelle offerte si è vista per le artiste surrealiste presenti in catalogo, Remedios Varo e Dorothea Tanning, che hanno raggiunto con le opere Revelación (also titled El relojero) (1955) e Endgame (1944) rispettivamente $6.221.000 e $2.349.000, aggiornando in tal modo i propri record d’asta e confermando il trend solido per le artiste surrealiste. Molto entusiasmo si è visto poi per l’etereo dipinto Korsika (Schiff) (1968) di Gerhard Richter, dalle declinazioni pittoriche opposte rispetto ai suoi celebri Abstraktes Bild, e che ha superato la stima alta di 12 milioni dollari per attestarsi a $15.245.000. Tra gli artisti italiani si sono distinti Gino Severini con Danseuse (1915), che è salita oltre la stima alta per trovare un nuovo proprietario a $3.196.000, e il meraviglioso Concetto spaziale, In piazza San Marco di notte con Teresita di Lucio Fontana che è passato di mano per $7.540.000, subendo però una contrazione di circa il 40% del suo valore rispetto alla precedente vendita del 2017, quando era stato venduto da Christie’s a Londra per circa 10 milioni di sterline. Delusione palpabile, invece, lo anticipavamo, per la Big Electric Chair (1967-1968) di Andy Warhol, ritirata dalla vendita per non rischiare un invenduto che avrebbe poi pesato sul suo pedigree. Ora il martello passa alle altre major,con i prossimi e imminenti appuntamenti di peso del 13 maggio da Sotheby’s, alle prese con la Modern Evening Auction, e da Phillips con la Modern and Contemporary Evening Sale.
Antonio Mirabelli
L’articolo "I primi risultati solidi e cauti di Christie’s alle aste di New York" è apparso per la prima volta su Artribune®.