I Santi Francesco e Caterina: l’ingorgo delle due feste è da rivedere. L’avvertimento del Colle: ci sono aspetti critici
- Postato il 9 ottobre 2025
- Politica
- Di Blitz
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La chiamo già “la guerra dei Santi”. Esagerazioni nel Paese del melodramma. In sintesi: il presidente Sergio Mattarella ha firmato la festa nazionale di San Francesco (4 ottobre) ma ha chiesto correzioni su Santa Caterina ed ha avvertito le Camere. Ha semplicemente obiettato: “Ci sono delle criticità”. Tutto qui. In buona sostanza il Capo dello Stato ha fatto capire che la nuova festività nazionale è in conflitto con la solennità dell’altra patrona. In pratica ha chiesto di rivedere la legge. In soldoni: per la patrona Caterina da Siena non può esserci solennità civile in contemporanea. Cioè: il 4 ottobre non può essere al tempo stesso festività nazionale e solennità civile perché il nostro ordinamento di tali qualificazioni fa discendere “effetti differenti”. Insomma, siamo nel bel mezzo di un sacro ingorgo. Come uscirne? Perché se è sbagliato festeggiarli insieme allora va scelta una soluzione radicale nel pieno rispetto dei due colossi della Chiesa.
La celebrazione del poverello
Il 30 settembre scorso il Senato ha ripristinato per legge la festa nazionale di San Francesco d’Assisi, celebrata il 4 ottobre a partire dal 2026, anno in cui ricorre l’ottocentesimo della morte del santo poverello. Si ritorna dunque alla situazione già in vigore fino al 1977. Tuttavia il 4 ottobre, come detto, si celebra anche l’altra patrona d’Italia e Mattarella ha rilevato che le due feste sono in conflitto tra loro. E quindi non possono esserci due cose diverse insieme. Resta alta nel Paese la figura di Francesco d’Assisi. Pochi Santi hanno colpito il cuore e l’immaginazione degli italiani come San Francesco il cui esempio di inerme e gioioso abbandono alla Provvidenza e di comunione con ogni creatura “è l’applicazione del Vangelo sine glossa” (copyright Alfredo Cattabiani, Rizzoli, premio Estense 1993).
Caterina da Siena dottore della Chiesa
Nella casa senese di Santa Caterina a Fontebranda si conserva nella sua cella il cuscino di pietra sul quale dormiva. In quelle stanze, trasformate fin dal 1464 in Santuario, era maturata la vocazione della bambina che a 6 anni aveva ricevuto la prima visione del Cristo. È morta il 29 aprile del 1380 che è la sua festa liturgica. È il caso di ricordare che Caterina da Siena è la compatrona di Siena e di Roma e insieme a San Francesco viene considerata una delle maggiori scrittrici del 14esimo secolo ed è con Santa Teresa d’Avila una delle due donne proclamate dottori della chiesa.
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