I super poliziotti De Santis e Morabito promossi a dirigente superiore

  • Postato il 3 luglio 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
I super poliziotti De Santis e Morabito promossi a dirigente superiore

Share

Il crotonese De Santis e il lametino Morabito promossi al grado di dirigente superiore che consente di ricoprire il ruolo di questore


CROTONE – Promossi a dirigente superiore due super poliziotti calabresi che hanno dato importanti contributi nella lotta al crimine. Si tratta di Angelo Morabito, lametino, 56 anni, vicario del questore di Reggio, e del crotonese Nino De Santis, 59 anni, vicario del questore di Caserta. Il dirigente superiore può ricoprire il ruolo di questore. È un ruolo a cui si accede per scrutinio dell’amministrazione della polizia dalla qualifica di primo dirigente.

IL PROFILO DI MORABITO

 In particolare, Morabito, prima di diventare, nel 2023, vicario del questore a Reggio, aveva svolto un analogo incarico a Frosinone. Prima ancora era stato alla Dia nell’ambito della quale ha diretto la Prima Divisione del II Reparto, che coordina le indagini nazionali ed internazionali su Cosa Nostra. Immesso nel 1996 nel ruolo dei commissari ed assegnato alla Squadra Mobile di Nuoro, la sua carriera è proseguita con un susseguirsi di incarichi che lo hanno portato in realtà difficili, fino a dirigere la Squadra Mobile di Crotone dal 2005 al 2010, periodo nel quale contrasta la ‘ndrangheta con grande efficacia, conducendo delicatissime indagini e mettendo a segno arresti eccellenti.

Tra questi spicca quello di Pasquale Manfredi detto “Scarface”, il bazookista della cosca Nicoscia di Isola Capo Rizzuto, di recente condannato in via definitiva all’ergastolo, ma anche di Giuseppe Vrenna e Pantalone Russelli, tutti inseriti nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi. Quindi approda a Caserta, dove resterà fino al 2013, e otterrà uno storico risultato, giungendo ad arrestare i latitanti del clan dei Casalesi, Michele Zagaria e Mario Caterino su tutti, tanto da dare vita al cosiddetto “modello Caserta”. A Gioia Tauro dirige il Commissariato fino al 2016, ottenendo così la promozione a primo dirigente: qui arresta un altro pericolosissimo latitante, Vincenzo Perri, ricercato da oltre due anni per omicidio e condannato a 18 anni di reclusione, e mettendo fine ad una annosa faida. Nel 2018 approda alla Dia ed anche qui mette al servizio dello Stato le sue grandi capacità.

Nel dicembre 2021, nei pressi di Madrid, arresta personalmente, dopo quasi vent’anni di latitanza, Gioacchino Gammino, condannato all’ergastolo, evaso dal carcere di Rebibbia nel giugno 2002 ed inserito nell’elenco speciale. L’uomo era stato arrestato per la prima volta nel 1984 da Giovanni Falcone.

IL PROFILO DI DE SANTIS

Prima di diventare, nel 2023, vicario del questore di Caserta, De Santis dal gennaio 2021 era stato vicario del questore a Grosseto e dal maggio 2018 capo della Squadra Mobile di Firenze. Già vice capo della Mobile di Palermo, prima ancora, per tre anni, era stato alla guida della Mobile di Catanzaro, dove ha condotto alcune tra le più importanti inchieste antimafia dell’ultimo periodo, tra le quali spicca quella denominata “Jonny”, sulle infiltrazioni della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto nel Centro d’accoglienza S. Anna, tra le più grandi strutture per migranti d’Europa.

Precedentemente era stato capo della Mobile di Crotone dove ha condotto alcune tra le principali inchieste contro le cosche della zona, come Scacco Matto e Tramontana, ma anche quelle sui traffici di esseri umani ruotanti attorno al Cara. La prima, in particolare, è quella in cui è emersa la figura del super boss di Cutro Nicolino Grande Aracri, che le successive operazioni Kyterion ed Aemilia hanno consacrato come vertice di una “provincia” di ‘ndrangheta che comandava mezza Calabria, parte dell’Emilia e della Lombardia. A Crotone De Santis ha ricoperto anche l’incarico di capo di gabinetto.

Nel 2005 è stato trasferito alla Questura di Palermo dove gli è stata affidata la dirigenza della Sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile. De Santis si è distinto anche in Sicilia, mettendo a segno importanti operazioni contro Cosa Nostra, con particolare riferimento alle indagini successive all’arresto del super latitante Bernardo Provenzano che hanno portato alla decriptazione del sistema dei pizzini. Ma anche all’arresto di pericolosi latitanti, come l’agrigentino Giuseppe Falsone, preso a Marsiglia e inserito nell’elenco dei 18 più ricercati. Importante anche l’attività svolta nel Trapanese, feudo di Matteo Messina Denaro, l’ex super latitante di recente scomparso.

Share

Il Quotidiano del Sud.
I super poliziotti De Santis e Morabito promossi a dirigente superiore

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti