Iapichino, la scelta controcorrente dopo il flop ai Mondiali: papà Gianni replica alle accuse, ora deciderà tutto lui
- Postato il 10 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Altro che cambio di allenatore e discussioni in famiglia. Larissa Iapichino ha deciso di affidarsi ancora di più alle cure di papà Gianni. Una scelta controcorrente quella dell’atleta italiana che nel corso di un’intervista a Repubblica ha anche rivelato che dire addio al mental coach. La responsabilità ora è tutta nelle mani dell’ex astista che di fatto prende completamente in carico la carriera di una delle principali esponenti dell’atletica italiana.
- “Basta mental coach”: la scelta controcorrente
- La replica alle accuse di Tokyo
- Lo show del lungo a Times Square
“Basta mental coach”: la scelta controcorrente
Dopo la delusione di Tokyo, arriva la decisione di Larissa Iapichino e di suo padre Gianni di provare a cambiare qualcosa per il futuro. Ed è proprio papà a spiegare questa decisione che va decisamente controcorrente per il mondo dello sport: “Basta mental coach, basta psicologi sportivi: costruire una compro zone non aiuta nei momenti difficili. Larissa dovrà imparare a tirare fuori le castagne dal fuoco da sola. Per questo rafforzeremo il suo rapporto con l’allenatore, il sottoscritto, e la sua manager e mia compagna Silvia Saliti”.
La replica alle accuse di Tokyo
Quelle parole catturate dalle telecamere a Tokyo quando Larissa ha mancato la qualificazione alla finale del salto in lungo hanno fatto il giro dei social. E Gianni Iapichino è diventato “l’orco” come ha rivelato lui stesso nell’intervista a Repubblica. A quelle accuse hai risposto lui: “Non me ne frega di quello che si dice su di me sui social, appena ho visto Larissa l’ho abbracciata ma non davanti a tutti perché queste cose non le facciamo. E’ il nostro modo di comunicare, se mi avessero sentito in Coppa Europa mi avrebbero arrestato”. Ma è la stessa lunghista a difendere come ha fatto in passato non tanto il “padre” quanto l’allenatore: “Se non mi dai una scossa non funziona. Ma se lo avesse fatto qualcun altro me lo sarei mangiato. Al mio allenatore chiedo questo, con mio padre andrei allo scontro”.
Lo show del lungo a Times Square
L’atletica cerca spazio nel mondo dello sport. Una disciplina sportiva antica e ricca di storia che spesso però non riceve le giuste attenzioni. E un primo passo verso il cambiamento sembra essere arrivata dagli Stati Uniti e in particolare da New York dove è andata in scena una gara di salto in lungo femminile proprio a Times Square. Un vero e proprio evento con le saltatrici impegnate su una pedana tra due ali di folle che dal basso vedevano le atlete volare verso la sabbia. Alla fine la vittoria è andata alla padrona di casa e dominatrice mondiale Tara Davis-Woodhall con la misura di 6,81 (in condizioni meteo decisamente non ottimali) ma soprattutto l’operazione è stata un successo dal punto di vista commerciale aprendo la porta a un’atletica sempre più in strada e non solo negli stadi.
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