Il 5 novembre c’è la Superluna del Castoro, la più grande del 2025: ecco perché si chiama così e come ammirarla

  • Postato il 4 novembre 2025
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Il mese di novembre sarà caratterizzato da un evento astronomico di rilievo: la seconda di tre “superlune” previste in sequenza. La prima, nota come “Superluna del Castoro”, sarà visibile il 5 novembre 2025. Secondo i dati astronomici, la Luna raggiungerà la fase di piena alle ore 14:19, mentre alle 23:27 si troverà al perigeo, cioè nel punto più vicino alla Terra, a una distanza di circa 356.833 chilometri. Si tratta di circa 30.000 chilometri in meno rispetto alla distanza media che separa la Terra dal suo satellite naturale.

La Luna non descrive un’orbita perfettamente circolare, ma leggermente ellittica. Ciò comporta che, in determinati momenti, essa si trovi più vicina o più lontana dal nostro pianeta. Quando il plenilunio coincide con il perigeo, la Luna appare più grande e luminosa del solito, dando origine a quello che comunemente viene definito il fenomeno della “superluna”. Rispetto a una luna piena prossima all’apogeo (il punto più lontano), una superluna può apparire fino al 14% più grande e fino al 30% più luminosa. Nel caso del 5 novembre, la differenza stimata sarà di circa l’8% in dimensioni e del 16% in luminosità rispetto a una luna piena media.

Il termine “superluna” non è riconosciuto in ambito scientifico. Gli astronomi si riferiscono a questo allineamento come “luna piena al perigeo”. Come spiegato dall’astrofisico Gianluca Masi, fondatore del Virtual Telescope Project, si tratta di un fenomeno astronomicamente noto e regolare.

La denominazione “Superluna del Castoro” deriva dalla tradizione nordamericana, secondo la quale in questo periodo si preparavano le trappole per catturare i castori prima che le paludi ghiacciassero. In alcune fonti, la luna piena di novembre è indicata anche come “Frosty Moon” (Luna di Gelo) o “Luna del Lutto”, appellativi legati alle condizioni stagionali e a consuetudini culturali e storiche.

La prima Superluna del 2025 si era presentata il 7 ottobre, con la fase di piena prevista alle 05:49 ora italiana, circa 32 ore prima del passaggio alla minima distanza dalla Terra, stimata in meno di 360mila chilometri, contro una media di oltre 384mila. Si tratta della cosiddetta Luna del Cacciatore, o Luna del Raccolto, nomi legati alle tradizioni dei nativi americani e al periodo della fine dei raccolti autunnali.

“Questa Luna piena arriva subito dopo la Notte Internazionale della Luna, che si è tenuta quest’anno il 4 ottobre e che è stata un grande successo: abbiamo avuto oltre 200 adesioni in tutta Italia”, ha spiegato Paolo Volpini dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) all’Ansa. “Ci permetterà di continuare ad ammirare il nostro satellite, in attesa della vera Superluna di novembre. Inoltre – ha aggiunto – sarà anche l’occasione per capire qual è Saturno: nella notte tra 5 e 6 ottobre il pianeta si è trovato in congiunzione con la Luna e perciò è ancora molto vicino ad essa”.

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