Il cancelliere tedesco Merz silura il bilancio di von der Leyen. “No a nuovi debiti”
- Postato il 18 luglio 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Noi possiamo indebitarci, l’Unione europea no, dice la Germania che ha appena raggiunto un accordo con la Commissione per attuare un “magheggio” sulle sue stime di crescita che le consentono di guadagnare spazio per fare più debito. Non si capisce bene in virtù di cosa, visto il contesto, ma la crescita potenziale dell’economia tedesca stimata è stata quasi raddoppiata dall’oggi al domani.
Ora però il cancelliere Friedrich Merz è tornato “falco” e guardiano del rigore. “Quello che non condivido è l’estesione del bilancio europeo perché questo porta solo nuovi debiti“, ha detto criticando aspramente il piano di budget presentato da Ursula von der Leyen. “L’Ue non ha diritto di indebitarsi da contratto. Ci sono delle possibilità di eccezioni, come nella pandemia. Ma sono eccezioni e non devono diventare la regola. Quello che adesso ci viene incontro è la nuova normalità”, ha aggiunto. Come di consueto, l’Olanda si è subito accodata, lo stesso hanno fatto Finlandia e Svezia.
In particolare Olanda e Germania si oppongono all’ipotesi di creazione di un fondo anticrisi finanziato con 400 miliardi di euro da raccogliere sui mercati con bond garantiti in solido, che si tradurrebbero poi in prestiti agevolati (grazie ad un rating migliore) per gli stati che ne necessitano. Non siamo lontani dagli eurobond, quindi da una limitata condivisione di oneri e rischi che da Berlino è vista come un’eresia. I paesi più ricchi dell’area da sempre si oppongono a sistemi che possono tradursi in un trasferimento di ricchezze a favore di quelli più poveri.
In generale il valore del budget sale dall’1,1 all’1,26% del Pil Ue, e pure questo alla Germania non piace. Lars Klingbeil, ministro delle Finanze tedesco, ha affermato che tutti gli Stati membri sono sotto pressione per risparmiare denaro (e finanziare i piani di riarmi, ndr), e questo deve valere anche per la Commissione europea”. In realtà definirsi sotto pressione quando si è appena varato un piano di rilancio e riarmo da 850 miliardi di euro è piuttosto curioso. Va detto che Berlino è diventato meno rigida sul fatto che gli altri paesi si indebitino per conto proprio, anche perché sarebbe assai poco credibile derogare ai propri vincoli e poi pretenderne dagli altri il rispetto. Questo però è un altro paio di maniche. Non si tratta, infatti, di fare debito comune in cui tutti, Germania inclusa, dovrebbero accettare una qualche condivisione di rischio ed oneri. Ma si tratta di far si che ognuno si arrangi come può per trovare i soldi per riarmarsi. Anche indebitandosi oltre quanto finora consentito, purché a sopportarne il peso siano rigorosamente solo i cittadini dei singoli paesi, caso per caso.
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