Il caos delle Olimpiadi di Cortina. L’opera-simbolo “iconica” per Zaia? Pronta un mese dopo l’inizio dei Giochi

  • Postato il 27 aprile 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Cantiere Olimpia a Cortina, se non è il caos, ci assomiglia molto. Non bastavano i trasporti delle casette prefabbricate, adesso si aggiungono 1.100 camion di ghiaia trasportati da Auronzo per il Villaggio Olimpico in costruzione e la caduta di due putrelle in ferro destinate al cantiere della pista da bob a Pieve di Cadore. È la dimostrazione che i lavori stanno rendendo infernale la viabilità, come ammettono i sindaci. Inoltre, slitta a dopo le Olimpiadi la conclusione del restauro del vecchio trampolino da salto di Zuel, ritenuto dal governatore Luca Zaia un simbolo “iconico” della tradizione sportiva veneta. Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 (Simico) non rinuncia, nel frattempo, all’appalto per costruire con soldi pubblici su un terreno franoso una cabinovia del costo di 25 milioni di euro per portare in quota, a Socrepes, gli spettatori delle gare di sci.

TRAMPOLINO POST-OLIMPICO – L’inizio dei lavori per ristrutturare il trampolino di Zuel, in stato di desolante abbandono, così da ricavare la medal Plaza per le premiazioni olimpiche (che invece si faranno in centro a Cortina), era stato annunciato per il 2 aprile. Simico ha dovuto prendere atto dei ritardi e far slittare il cantiere all’11 maggio, con conclusione al 6 marzo 2026, un mese dopo l’accensione del braciere olimpico. La conferenza dei servizi si è chiusa a dicembre, senza che vi sia traccia di un bando di gara. La spesa di 10 milioni di euro è sostenuta dalla Regione Veneto, che sperava così di riportare alla memoria dei Giochi del 1956, quando la struttura era funzionante e ospitò fino al 1990 le gare di salto con gli sci.

MEMORIALE DEL BOB A DICEMBRE 2026 – Con tutti i problemi che deve risolvere, Simico ha ormai definitivamente spostato a dopo le Olimpiadi anche la realizzazione del “Memoriale Eugenio Monti” di bob, con il recupero di manufatti della vecchia pista. Il costo è di 2,5 milioni di euro, l’inizio lavori è fissato a luglio 2025, la conclusione nel 2027.

UNA CABINOVIA PER LE SOLE GARE –Sicuramente più consistente è la questione della cabinovia di Socrepes che Simico vuole costruire a tutti i costi, dopo averla stralciata da un partenariato con due società private per collegare il versante sciistico del Faloria con il comprensorio delle Tofane. Il costo totale è di 127,5 milioni, ma Simico si fa carico del solo impianto di Socrepes (25 milioni) e prevede di portare in quota 2.400 persone all’ora. Siccome non c’è tempo per costruire le opere di contorno (parcheggio, servizi, negozi…) sì farà solo la cabinovia sperando che sia pronta per le Olimpiadi. Servirà solo per gli spettatori delle gare di sci femminile, ma non sarà utilizzabile senza i parcheggi che saranno realizzati dai privati. I cittadini sono sul sentiero di guerra e minacciano ricorsi al Tar, perchè i piloni devono sorgere a Mortisa, in una zona di frana e di pregio ambientale. Questo non ha impedito a Simico di concludere la conferenza dei servizi, ottenendo il via libera, ma con un lungo elenco di prescrizioni, che rendono problematico il rispetto di norme e cronoprogramma, dopo che un mese la pre-selezione era stata annullata.

LA GHIAIA DI FIAMES – Il villaggio olimpico per 1.400 atleti a Fiames, a nord di Cortina, sta creando un sacco di problemi alla viabilità. Ogni notte continua il trasporto speciale di 377 casette prefabbricate che continuerà almeno fino a luglio (poi dovranno essere riportate in pianura). Si è aggiunta ora la decisione di trasportare sassi e ghiaia dal lago di Auronzo fino a Cortina per creare il sedime su cui collocare i prefabbricati. Si tratta di almeno 1.100 camion, con un viaggio di andata e ritorno lungo 101 chilometri. La scelta risolve il problema di Auronzo di smaltire i detriti del lago, ma ne crea agli automobilisti, al punto che l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, ha dichiarato al Corriere delle Alpi: “Trasportare 20 mila metri cubi di sassi movimentando 1.100 camion in un mese e mezzo causa un ulteriore stress alla viabilità. Non potevano esserci alternative più vicine? Una di queste potrebbe essere il materiale che scende dal Pomagagnon e che viene accumulato dall’altra parte della strada rispetto al villaggio olimpico”. E dove lo sposteranno, quando il materiale dovrà essere rimosso, a Olimpiadi concluse?

L’ALLARME DEI SINDACI – Un paio di putrelle in ferro da 80 quintali, cadute da un camion alcuni giorni fa e schiantatesi contro due auto in sosta a San Vito di Cadore, hanno creato la preoccupazione dei sindaci del Cadore. Le travi erano destinate al cantiere del bob. Franco De Bon, sindaco di San Vito: “Abbiamo l’impressione che fino alle Olimpiadi, e probabilmente anche dopo, la strada risulterà ai limiti della praticabilità. Se le travi fossero cadute addosso a delle persone, magari ai ragazzi delle scuole in attesa dell’autobus, nessuno si sarebbe salvato. La viabilità sulla Alemagna è diventata un inferno”.

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