Il caso della famiglia “fantasma” di Campi Bisenzio o di come, oggi, si può vivere e morire da invisibili
- Postato il 17 dicembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Vivere o morire da invisibili oggi è possibile. La cronaca ci insegna che tenere un cadavere in casa è fattibile, almeno per qualche anno. Possiamo solo immaginare quale disagio psichico si celi nelle menti di chi decide di condividere il suo quotidiano con un cadavere, incurante anche del pericolo sanitario che corre. Dal figlio che teneva nascosta la madre mummificata e per giunta si travestiva spacciandosi per il defunto genitore, alla famiglia di Sant’Angelo a Lecore, nel comune di Campi Bisenzio, che teneva nascosto in una cassapanca, forse addirittura per due anni, il corpo senza vita di un 32enne, figlio della 70enne madre ammalata.
Una delle ipotesi più realistiche per il caso di quest’ultima famiglia “invisibile” è che non potesse permettersi economicamente la sepoltura del giovane. Ma non solo: c’è anche la possibilità che a ciò si sia aggiunta la paura di affrontare tutto l’iter burocratico conseguente alla morte di una persona. Un ripiego verso se stessi, che sconvolge e comunica una sfiducia verso lo Stato, che di questi individui non si è accorto per molto tempo evidentemente, sia dal punto di vista psichiatrico (è evidente) che da quello economico-amministrativo. Quindi per loro meglio ripiegare il proprio disagio in famiglia, sfuggendo agli occhi, poco o per nulla indiscreti, dei vicini. Eppure in questo caso il “farsi i fatti degli altri” sarebbe stato più che lecito…
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