Il Conte bis ha finanziato il film fantasma dell’assassino di Villa Pamphili

  • Postato il 19 giugno 2025
  • Di Panorama
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Un contributo pubblico da 863.595,90 euro per un film mai girato, ottenuto con una finta identità, una società maltese di comodo e una coproduzione italiana. Sullo sfondo, le falle della normativa sul tax credit durante il governo Conte II e un’indagine per duplice omicidio che inchioda il presunto regista.

Francis Kaufmann e l’alias Rexal Ford: identità di comodo

Il presunto ideatore di questo raggiro è Francis Kaufmann, 46enne statunitense oggi in carcere in Grecia. Sotto lo pseudonimo “Rexal Ford”, Kaufmann ha costruito una parvenza di carriera cinematografica inesistente. Il nome di Ford compare in un decreto ministeriale del 27 novembre 2020 (n. 2872) firmato da Nicola Borrelli, allora direttore generale Cinema e Audiovisivo sotto il ministero di Dario Franceschini nel governo Conte II. Il documento autorizza un contributo a fondo perduto – il tax credit – di 863.595,90 euro al film Stelle della Notte, attribuito formalmente al regista Rexal Ford. In realtà, Rexal Ford è una delle identità fittizie assunte da Kaufmann, lo stesso nome con cui ha ottenuto anche un passaporto americano poi risultato falso. Il coinvolgimento di Kaufmann nella vicenda è emerso nell’ambito delle indagini romane sull’omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della loro figlia Andromeda – un delitto che lo vede attualmente indagato.

Il giallo di Villa Pamphili: la madre tatuata, la figlia mai cresciuta

È il 7 giugno quando, all’interno di Villa Pamphili, vengono ritrovati i corpi senza vita di una donna e di una neonata. Lei è Anastasia Trofimova, 28 anni, originaria di Omsk, in Siberia; la bambina si chiamava Andromeda e avrebbe compiuto un anno il 14 giugno. Secondo le indagini, la piccola è stata strangolata la sera del 6 giugno. Il corpo della madre, già in avanzato stato di decomposizione, era stato abbandonato a poche centinaia di metri. Nessuno aveva denunciato la loro scomparsa. L’identificazione di Anastasia è stata possibile grazie a un tatuaggio e alla testimonianza della madre, allertata da un’amica che, insospettita dal silenzio della ragazza, ha riconosciuto l’uomo in alcune immagini diffuse dalla trasmissione Chi l’ha visto?. Anastasia era arrivata a Malta nel 2023, dove aveva conosciuto Kaufmann. Avevano avuto una bambina e si erano trasferiti in Italia. Ma nei mesi successivi il rapporto si era deteriorato. In una mail del 2 giugno la giovane aveva confessato alla madre che le cose con quell’uomo “così misterioso” non andavano più bene. Dopo il delitto, Kaufmann è fuggito in Grecia, dove è stato fermato il 13 giugno a Skiathos. Era in possesso di tre carte di credito e utilizzava anche un alias italiano, “Matteo Capozzi”, con cui aveva acquistato una sim telefonica. Gli inquirenti, in collaborazione con FBI e autorità maltesi, stanno ricostruendo gli spostamenti della coppia e il vissuto della giovane. Intanto, il questore di Roma ha disposto una verifica interna sugli interventi delle forze dell’ordine: l’uomo era già stato fermato più volte, anche con la bambina in braccio, ma non era mai stato trattenuto.

“Stelle della Notte” e la società fittizia Tintagel Films LLC

Tornando alla truffa firmata da Kaufmann, il film fantasma si intitola Stelle della Notte, ambientato a Roma, ma mai effettivamente prodotto. Il progetto è stato presentato da una società maltese di comodo, Tintagel Films LLC, anch’essa creata da Kaufmann. Secondo le ricostruzioni, Tintagel era intestata proprio al nome Rexal Ford e serviva a simulare una produzione internazionale. Al Ministero sono così arrivati una sceneggiatura dettagliata, un rendiconto contabile dei costi e persino un passaporto americano intestato a Ford. Formalmente il progetto rispettava i requisiti previsti dalla legge cinema del 2016, ma sfruttava una deroga che consentiva alle produzioni straniere di accedere al tax credit senza l’obbligo di depositare copie del girato come prova. In pratica, è stato possibile ottenere il finanziamento ministeriale senza aver mai girato un solo fotogramma.

Il co-produttore italiano e la Coevolutions

Per dare credibilità alla pratica, Kaufmann si è appoggiato a un socio italiano realmente esistente. Si tratta della società Coevolutions srl, con sede a Roma, e del suo titolare Marco Perotti. Fu proprio Perotti a presentare la domanda di tax credit in via ufficiale al Ministero. Nel piano iniziale, si indicava che il credito sarebbe stato utilizzato nel 2021. Tuttavia – come hanno poi ricostruito le inchieste – la domanda definitiva è stata protocollata soltanto nel 2023, sfruttando un vuoto normativo: le produzioni internazionali non erano obbligate ad allegare un deposito provvisorio delle riprese già effettuate. Bastava una descrizione burocratica dei costi e una revisione contabile per avanzare la pratica.

Il tax credit cinematografico e la falla normativa

Il tax credit cinema è un incentivo che copre fino al 40% del costo di produzione, stanziato dal Ministero della Cultura per sostenere le pellicole italiane o internazionali. Nel caso di Stelle della Notte, il 40% del budget dichiarato (quasi 2,16 milioni) ha portato agli 863.595,90 euro concessi. L’anomalia sta nella procedura: grazie alla deroga normativa in vigore nel 2020, Kaufmann non ha dovuto depositare materiali di girato all’epoca della richiesta, aggirando così il controllo sostanziale sui costi realmente sostenuti. Questo aspetto è considerato oggi una delle falle più evidenti nella disciplina del tax credit. Altri casi simili avevano già sollevato critiche: venivano presentati progetti ambiziosi mai avviati, solo per incassare il credito e gonfiare i costi.

Iter del finanziamento: domanda, approvazione e utilizzo bancario

La pratica ha preso il via nel 2020 con l’invio della domanda di finanziamento firmata da Coevolutions e dalla fittizia Tintagel Films. La Direzione Cinema del Ministero ha quindi esaminato gli atti: costi dichiarati, sceneggiatura, revisione contabile e passaporto di Ford. Nel gennaio 2021 la pratica è stata valutata positivamente e il decreto di concessione è stato emesso. Negli anni successivi, il credito è stato ceduto a una banca, che dopo regolare istruttoria lo ha acquistato, trasformandolo in denaro liquido. Secondo le ricostruzioni, Kaufmann ha poi trasferito l’importo su conti correnti personali e verso altre società fittizie, senza mai avviare le riprese. In definitiva, l’intero iter è passato attraverso un sistema che – complice l’emergenza Covid – aveva semplificato molte procedure a scapito dei controlli.

Ministero in allerta: possibile revoca del credito

Di fronte all’anomalia emersa, la Direzione Cinema ha aperto un’indagine interna e valutato la revoca del beneficio. In caso di uso irregolare del credito, si procederà con la richiesta di restituzione integrale delle somme, l’esclusione del produttore da ogni forma di finanziamento pubblico per i prossimi cinque anni e la segnalazione alla Procura. Il Ministero ha dichiarato che, sebbene l’iter risulti formalmente corretto, l’intera pratica è sotto riesame. Se dovesse emergere la totale inesistenza del film, lo Stato potrà rivalersi per l’intero importo, con l’aggiunta di interessi e sanzioni. Si parla, in totale, di una cifra vicina al milione di euro.

Il dramma di Villa Pamphili e il contesto giudiziario

Alla cronaca da commedia di finzioni e carte false si sovrappone il dramma di un delitto efferato. Francis Kaufmann – alias Rexal Ford, ma noto in alcune intercettazioni anche come Charles Francis Kaufmann – è indagato dall’estate 2024 per il duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova, 29enne russa, e della loro figlia Andromeda. Le due vittime sono state trovate senza vita nel parco di Villa Pamphili a Roma lo scorso 7 giugno. Kaufmann si trova attualmente in carcere in Grecia, dove era fuggito subito dopo i fatti, in attesa di estradizione.

Durante gli interrogatori e i controlli svolti in Italia è emerso un passato costellato da sparizioni improvvise, cene nei ristoranti più noti della capitale e una vita esibita sui social fatta di lusso, viaggi e presunti contatti nel mondo dello spettacolo. Ora gli inquirenti stanno valutando se lo schema finanziario dell’eterno progetto cinematografico possa essere collegato alla fuga di capitali e, forse, alle stesse circostanze dell’omicidio. In ogni caso, la vicenda solleva interrogativi profondi su un sistema di incentivi che, come molti osservatori sottolineano, può trasformarsi in terreno fertile per i frodatori quando dietro le carte resta solo carta straccia.

Autore
Panorama

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