Il crack dilaga nei vicoli, ancora arresti. Piantedosi: “Sindaci uniti nel chiedere più forze di polizia”
- Postato il 7 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Il crack dilaga in centro storico, e la dimostrazione arriva non soltanto dal consumo, ma anche dalle numerose operazioni antidroga delle forze dell’ordine: nel corso dell’ultima, condotta dalla polizia locale, i pusher arrestati avevano tutti addosso bustine di crack, una droga che si sta diffondendo a velocità estrema nei vicoli della città vecchia e che miete vittime anche tra i giovanissimi.
Il motivo è tristemente semplice: il crack costa meno rispetto alla cocaina e ha un effetto più rapido, che però svanisce in pochissimo tempo. Sviluppare una dipendenza è quindi molto più facile, e apparentemente meno dispendioso. Il centro storico è diventato la piazza di spaccio “perfetta”, affollata di pusher, principalmente cittadini senegalesi e nigeriani, che offrono dosi nei dedali dei caruggi.
Tre pusher arrestati dalla polizia locale
In una settimana soltanto la polizia local ne ha arrestati tre: uno in via Prè, all’altezza di piazza della Commenda, uno in Darsena e uno in via Gramsci. Tutti del Senegal, tutti con in tasca dosi di crack e banconote di piccolo taglio. Soltanto la punta dell’iceberg, visto meno di un mese fa sempre la polizia locale ha smantellato un giro di spaccio che aveva base in un bar di Sampierdarena.
I due titolari, marito e moglie senegalesi, lo avevano trasformato in una base operativa da cui smistavano la droga (principalmente crack, ma anche cocaina) destinata al centro storico. Una sede “distaccata” per cercare di eludere i controlli rafforzati delle forze dell’ordine, scoperta nel corso di una complessa indagine culminata con oltre 20 arresti.
Si tratta, però soltanto di una delle teste dell’idra, perché per quanti spacciatori le forze dell’ordine arrestino i vicoli poi tornano a ripopolarsi. Un’emergenza al centro di uno specifico tavolo in prefettura, durante il quale la sindaca Salis ha chiesto e ottenuto di avere nuove risorse da impiegare per pattugliare il territorio. La richiesta era già stata avanzata al governo dopo il sopralluogo nell’ex ghetto: “Siamo oltre l’emergenza, e non parliamo solo di sicurezza ma anche di un problema sanitario fortissimo che include spaccio e tossicodipendenza in un contesto di forte degrado, il punto è che il Comune ha competenze limitate, il governo deve fare la sua parte, il ministero dell’Interno delle vigilare e trovare soluzioni”.
Piantedosi: “I sindaci ci chiedono più risorse e noi li assecondiamo”
È stato anche stabilito anche un maggiore coinvolgimento della polizia locale nel controllo dei caruggi, in particolare nelle zone della movida come piazza delle Erbe e San Bernardo, senza però arrivare alla “militarizzazione”.
Sul tema una stoccata è arrivata dal ministro Piantedosi, che in un’intervista a Start sui dati della criminalità (Genova è entrata nella top ten delle città meno sicure d’Italia) ha detto: “I sindaci ci chiedono sempre più risorse e noi li assecondiamo, sono contento che ci sia questa ispirazione ad avere risorse crescenti, potremmo citare anni in cui si parlava di demilitarizzazione delle città e della richiesta di vedere meno polizia in giro. Adesso siamo tutti uniti culturalmente nel chiedere più forze di polizia”.
Fratelli d’Italia attacca: “Salis si occupi di Genova”
“Tra l’ambizione di diventare leader nazionale e il suo ruolo di sindaco, Salis non ha dubbi e sceglie sempre la prima. E non perde occasione per dimostrarlo. Mentre tra i genovesi, ma anche tra i tanti turisti che scelgono la nostra città, cresce la percezione di insicurezza, il campo largo ‘fa spallucce’ e l’assessore Viscogliosi riferisce in aula che va tutto bene, che i cittadini e i commercianti sono soddisfatti del nuovo piano della Polizia Locale. Eppure il sentiment che quotidianamente raccogliamo tra i genovesi va nella direzione opposta”.
Questo l’attacco di Alessandra Bianchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, commentando le recenti dichiarazioni di Salis sulla sicurezza da Lilli Gruber: “La sindaca ricorda che negli ultimi 13 anni le forze di polizia hanno perso 12mila unità, dimenticandosi però di sottolineare come in 10 di quei 13 anni l’esecutivo fosse guidato da forze di centro sinistra. A smentire la sua fantasiosa narrazione anche i numeri, illustrati dal nostro premier che mi permetto di ricordarle nuovamente: sono stati circa 37.400 agenti assunti da quando Giorgia Meloni è al Governo ed altre 31.500 assunzioni sono in programma da qui al 2027”.
“Mi auguro che lunedì, quando finalmente affronteremo in consiglio comunale il tema della sicurezza, in un consiglio monotematico chiesto proprio dal gruppo di Fratelli d’Italia, sindaca e capo largo decidano, per la prima volta in 5 mesi di amministrazione, di affrontare concretamente i problemi della città senza scaricare sempre la colpa su qualcun altro”.