Il curatore Hans Ulrich Obrist presiede la giuria della Biennale Architettura 2025 che sceglierà i Leoni
- Postato il 29 aprile 2025
- Architettura
- Di Artribune
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Con l’annuncio dei membri della giuria internazionale, la rotta verso l’apertura della Biennale Architettura 2025 è definitivamente tracciata. Dopo l’attribuzione alla filosofa statunitense Donna Haraway del Leone d’Oro alla Carriera (e la contestuale notizia di conferimento del Leone d’Oro Speciale alla Memoria al compianto architetto e designer italiano Italo Rota), mancava infatti la scelta degli esperti incaricati di valutare le partecipazioni nazionali e i progetti della mostra direttamente curata da Carlo Ratti. Proprio su indicazione di quest’ultimo, e previa delibera del Cda della Biennale di Venezia, è stata quindi nominata la Giuria della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
Alla Biennale Architettura 2025 Hans Ulrich Obrist è il presidente della giuria
Non ha bisogno di una dettagliata introduzione il presidente scelto per giudicare i progetti esposti alla 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Si tratta, infatti, del curatore, critico e storico dell’arte svizzero, nonché Direttore Artistico della Serpentine di Londra, Hans Ulrich Obrist. Figura fortemente legata al contesto culturale e artistico italiano, ma non architetto di formazione, lavorerà fianco a fianco con la curatrice e direttrice del Dipartimento di Architettura e Design del Museum of Modern Art (MoMA) di New York Paola Antonelli, di nazionalità italiana, e con l’architetta, docente e curatrice sudafricana Mpho Matsipa. In analogia con la commissione nominata nel 2023, quando la Mostra Internazionale è stata diretta dalla curatrice Lesley Lokko, si conferma dunque nel ruolo di presidente un professionista (per il 2021 era stata invece l’architetta giapponese Kazuyo Sejima a presiedere la commissione). Diminuisce però il numero dei soggetti coinvolti, poiché si infatti passati dai cinque membri del 2021 e 2023, ai tre dell’imminente edizione.
I Leoni d’oro della Biennale Architettura 2025
Alla giuria composta da Hans Ulrich Obrist, Paola Antonelli e Mpho Matsipa spetta dunque la valutazione delle 66 partecipazioni nazionali, distribuite tra la storica sede dei Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, così da assegnare il Leone d’oro per la miglior Partecipazione Nazionale. Rientrano tra i premi ufficiali anche il Leone d’oro per la migliore partecipazione al progetto espositivo Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva e il Leone d’argento per la promettente partecipazione alla medesima mostra. A propria discrezione, inoltre, la giuria potrà decidere di conferire una menzione speciale alle partecipazioni nazionali e un massimo di due menzioni speciali ai partecipanti alla Mostra Internazionale.
Il commento di Carlo Ratti sui giurati della Biennale Architettura 2025
Come di consueto, il lavoro della giuria si svolgerà parallelamente alla preview stampa e la cerimonia di premiazione coinciderà con il primo giorno di apertura al pubblico, sabato 10 maggio 2025. Per Carlo Ratti, il presidente Obrist “con il suo lavoro ha saputo ridefinire il profondo significato della figura del curatore. Attraverso mostre, direzioni artistiche e opere editoriali ha affermato i doveri di apertura e di co-partecipazione come fondamentali nei processi di produzione culturale del mondo contemporaneo. La sua curiosità a cavallo tra le discipline e il suo talento dialettico e di instancabile intervistatore lo hanno messo al centro di una delle più ampie reti internazionali di Creatori d’arte e di architettura”. A Paola Antonelli viene riconosciuta “una profonda conoscenza delle connessioni tra design, tecnologia e società. (…) La capacità del suo lavoro di affrontare temi sociali e ambientali importanti, parlando al contempo un linguaggio accessibile a pubblici ampi e non specializzati, risuona da vicino con la vocazione della Biennale Architettura 2025”. Figura probabilmente meno mainstream nel terzetto di giurati, l’architetta Mpho Matsipa è stata scelta “per la sua capacità di intrecciare ricerca critica e pratica progettuale, esplorando le complessità dell’urbanistica contemporanea nei contesti africani e globali. (…). Porta una prospettiva unica sull’impatto delle dinamiche culturali e politiche sull’architettura, con particolare attenzione alle trasformazioni urbane in Sudafrica, Ghana e altri paesi del continente africano, esplorando il potenziale delle città come spazi di inclusione e innovazione, secondo il concetto di ‘spatial justice’”.
Valentina Silvestrini
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