Il delitto di Garlasco, nuove analisi e Stasi in pressing

  • Postato il 24 maggio 2025
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Il delitto di Garlasco, nuove analisi e Stasi in pressing

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Sempre più ampia la nuova inchiesta sul delitto di Garlasco, da identificare con nuove analisi undici tracce “anonime” mentre la difesa di Stasi annuncia una perizia: «L’impronta 33 è di Sempio»


Mentre la Procura di Pavia rinuncia all’interrogatorio di Andrea Sempio, che il 20 maggio scorso non si è presentato di fronte ai pm per un errore formale nell’invito a comparire eccepito dai suoi avvocati, la difesa di Alberto Stasi va all’attacco, incalzando gli inquirenti ad analizzare scrupolosamente la traccia 33, la famosa impronta attribuita a Sempio. In una nuova perizia dei legali del fidanzato di Chiara Poggi, condannato a 16 anni per il delitto di Garlasco e ora in semilibertà, si sostiene che l’impronta attribuita al nuovo indagato, amico del fratello della vittima Marco Poggi, possa essere sporca di sangue.

«La prossima settimana depositeremo una consulenza finalizzata ad evidenziare una possibile traccia biologica nell’impronta numero 33 – ha confermato l’avvocato Antonio De Rensis, che, con la collega Giada Bocellari difende Stasi.

Dall’altra parte i legali del 37enne contestano gli indizi a suo carico e si preparano all’incidente probatorio del prossimo 17 giugno: si opporranno al nuovo elemento probatorio affiancando al procedimento un esperto dattiloscopico di parte, che collaborerà con l’ex comandante dei Ris, Luciano Garofano.

IL DELITTO DI GARLASCO, LE ANALISI E LE AZIONI DELLA DIFESA DI STASI

La guerra a colpi di perizie in questa nuova indagine è appena cominciata. I consulenti Denise Albani e Domenico Marchigiani saranno incaricati di esaminare i reperti raccolti nella villetta di via Pascoli, teatro dell’omicidio, e confrontare le tracce biologiche con il profilo genetico di Sempio e di altre persone, al fine di escludere o confermare presenze sulla scena del delitto. La traccia classificata col numero 33 sembra essere quella più al centro della contesa: gli stessi inquirenti hanno fatto sapere in una nota nei giorni scorsi di voler svolgere ulteriori accertamenti su quel reperto.

L’impronta in questione venne asportata dal muro grattando l’intonaco con un bisturi sterile. «I test ematici svolti nel 2007 diedero uno un risultato dubbio, l’altro negativo, ma oggi le cose sono cambiate: ci sono più strumenti sensibili al dna perchè è cambiata la chimica dei reagenti. L’obiettivo è capire se la traccia è da attribuire solo a Sempio o se sia mista Sempio-Chiara Poggi», afferma Pasquale Linarello, il genetista della difesa di Stasi.

L’INTERESSE SULLA TRACCIA NUMERO 10

L’esperto spiega che è di interesse anche la numero 10, quest’ultima già oggetto dell’incidente probatorio e, in ipotesi, attribuibile a un’altra persona che ha partecipato al crimine. Sulla traccia 10, trovata sulla porta interna dell’ingresso dell’abitazione dei Poggi, la consulenza della Procura ha escluso che appartenga a Sempio, ai suoi amici, ai familiari di Chiara o alle gemelle Cappa. «È sicuramente sangue – dice Linarello -. Bisogna capire se la traccia ematica palmare è riconducibile solo a Chiara oppure se può restituire la presenza di un Dna maschile o femminile».

Sono undici le impronte senza identità che con i progressi delle tecniche scientifiche potrebbero avere un nome e cognome. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano intanto sono alla ricerca del testo di Sempio, scritto nel 2013 durante un corso di giornalismo, sull’omicidio della 26enne di Garlasco. Gli investigatori hanno ultimato la raccolta di testimonianze degli amici del 37enne indagato, mentre non sarebbe imminente una convocazione come testi delle gemelle Stefania e Paola Cappa.

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